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Dir.resp. Pippo Gatto |
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Distrae beni dal fallimento, imprenditore arrestato dalla Gdf
Aveva distratto 2.3 mln di beni dal fallimento, imprenditore di Dipignano arrestato per bancarotta dalla Finanza 28 set 09 Il nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Cosenza ha arrestato l’imprenditore Carmine Spadafora di 40 anni di Dipignano per bancarotta fraudolenta. Gli uomini delle Fiamme Gialle hanno dato seguito all’ordinanza di misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal G.I.P. presso il tribunale del capoluogo, dr.ssa Lucia Angela Marletta, su richiesta del locale Procuratore Capo della Repubblica, Dario Granieri e del Sostituto Procuratore, dott. Giuseppe Visconti. Spadafora è il legale rappresentante e amministratore unico della fallita “Class Service s.r.l.” operante nel settore della distribuzione di prodotti surgelati. La condotta delittuosa attribuita all’indagato è quella di bancarotta fraudolenta prefallimentare e post fallimentare per avere, quale amministratore unico della suddetta societa’, dichiarata fallita dal tribunale di Cosenza con sentenza del 16 maggio 2007, distratto liquidita’, giacenze di magazzino e beni aziendali per oltre 2,3 milioni di euro, cosi’ sottraendoli all’attivo della massa fallimentare. I minuziosi riscontri probatori eseguiti dalle fiamme gialle sulla documentazione contabile esaminata, relativa agli esercizi finanziari 2006 e 2007, fino alla dichiarazione di fallimento, hanno permesso di appurare la sistematica opera di svilimento del patrimonio aziendale della citata "Class Service srl" da parte dell’indagato che, come detto, successivamente alla dichiarazione del fallimento, attraverso una simulata e, quindi, fittizia cessione di parte rilevante del patrimonio aziendale (automezzi e attrezzature) ad altra impresa dallo stesso amministrata e dello “svuotamento” della cassa e delle altre giacenze del magazzino in fase prefallimentare, ne ha indirizzato la gestione in maniera tale da depauperarne la consistenza patrimoniale, conducendola al fallimento ed impedendo, cosi’, ai creditori, attraverso la fraudolenta sottrazione dei beni, di soddisfarsi sull’attivo fallimentare. Operazione riuscita in parte, pero’, in quanto sempre i finanzieri del nucleo pt di Cosenza, successivamente alla sentenza dichiarativa di fallimento, avevano eseguito, nel novembre del 2007, il sequestro preventivo degli automezzi e di parte dei beni strumentali della fallita in esecuzione di apposito provvedimento richiesto dalla magistratura inquirente ed emesso dal competente G.I.P. del tribunale di Cosenza.
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