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Agguato a Riace ucciso boss Vallelunga

 

Agguato a Riace ucciso il boss Vallelunga

27 set 09 Un uomo e' morto ed un altro e' rimasto ferito in una sparatoria avvenuta verso le 13 davanti al Santuario dei Santi medici Cosimo e Damiano, a Riace, nella Locride. La vittima e' Damiano Vallelunga, di 52 anni, ritenuto dagli investigatori il capo dell'omonima cosca di Serra San Bruno (Vibo Valentia), mentre il ferito e' un cittadino cingalese. Quest'ultimo, che sarebbe estraneo alla sparatoria e sarebbe stato ferito per caso, e' stato portato nell'ospedale di Locri. Le indagini sono condotte dai carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria. Sul luogo della sparatoria, i carabinieri hanno trovato un fucile caricato a pallettoni ed una pistola. Inoltre e' stata rinvenuta anche un'auto risultata rubata. Al momento gli investigatori non escludono alcuna ipotesi, anche se la pista della criminalita' sembra quella privilegiata.

Ucciso da almeno due sicari. Non c'e' stata una sparatoria, ma e' stato un agguato quello portato a termine contro Damiano Vallelunga, considerato il capo dell'omonima cosca si Serra San Bruno. Secondo una prima ricostruzione fatta dai carabinieri, infatti, la vittima si era recata a seguire la funzione religiosa in occasione della festa patronale del paese, che richiama migliaia di persone da varie parti della Calabria, insieme alla moglie e ad alcuni familiari. Poco prima della fine della funzione religiosa, per evitare la ressa all'uscita ed a causa della pioggia che andava intensificandosi, Vallelunga sarebbe uscito dalla chiesa insieme alla moglie. L'agguato e' scattato non appena la donna e' salita in auto, parcheggiata davanti alla scalinata della chiesa. Almeno due sicari si sono avvicinati a Vallelunga ed hanno sparato con un fucile ed una pistola. Le armi sono state poi abbandonate. I due sono poi fuggiti a piedi. Nell'agguato e' rimasto ferito al collo un venditore ambulante senegalese (e non cingalese come si era appreso in un primo momento) che si trovava in piazza. L'uomo e' stato portato nell'ospedale di Locri e operato, ma le sue condizioni non destano preoccupazione. Al momento dell'agguato, secondo quanto si e' appreso, fuori dal santuario non c'erano molte persone, dato che la funzione non era ancora finita ed a causa del maltempo che imperversa da giorni sulla zona. Sul luogo dell'omicidio e' intervenuto anche il pm della Procura di Locri Rossana Sgueglia.

 

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