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Notizie di Cronaca

 

 

De Rose (Confindustria) “A rilento la moratoria delle banche sui debiti delle Pmi”

04 ago 09 “All'intesa siglata tra Abi, Confindustria e Ministero dell'Economia sulla moratoria dei debiti delle Pmi, hanno sinora aderito 261 banche e di queste appena 13 strettamente riconducibili al Mezzogiorno”. E’ quanto denunci a in una dichiarazione il presidente di Confindustria Calabria, Umberto De Rose. “Un’operatività dell’accordo –prosegue De Rose- che, fra adesioni e direttive operative, ancora tarda ad essere reso utilizzabile in un momento nel quale le imprese hanno, invece, davvero necessità di liquidità finanziaria immediata. Per questo, ha dichiarato il leader degli industriali calabresi Umberto De Rose, avevamo salutato più che positivamente l’accordo soprattutto per i benefici immediati che esso avrebbe potuto portare alle imprese ed in particolare a quelle calabresi. L’accordo, che fra l’altro prevede la sospensione per dodici mesi del pagamento della quota capitale delle rate di mutuo e l'allungamento a 270 giorni delle scadenze del credito a breve termine, unitamente all’ottimo risultato ottenuto con le agevolazioni regionali attuate attraverso la 598, può, nell’attuale scenario, essere veramente in grado di dare un po' di respiro alle asfittiche finanze di molte piccole imprese provate dalla crisi economica e dal concomitante credit crunch, a patto che, naturalmente, vi aderiscano il maggior numero di istituti calabresi e che le direttive operative siano effettivamente operative per quegli Istituti che hanno già aderito. Quel che noto, prosegue De Rose, è che, diversamente da quanto avvenuto con le agevolazioni regionali della 598, i grandi Istituti bancari hanno prontamente aderito mentre quelli di più piccole dimensioni e più legati al territorio, eccezion fatta per Banca Popolare del Mezzogiorno e Carime, ritardano la loro adesione. Spero perciò che, soprattutto tutto il sistema della Banche di Credito Cooperativo e delle Popolari, si attivi prestissimo per riuscire realizzare un intervento che in Calabria, come detto, produrrebbe benefici immediati a tutto il sistema produttivo altrimenti il rischio vero potrebbe essere quello paventato dalla stessa Presidente Marcegaglia di una generale “presa in giro”. E questo non possiamo permetterlo perché darebbe un ulteriore svantaggio competitivo alle imprese meridionali e calabresi nei confronti di quelle del Centro Nord. Come Confindustria calabrese, ha concluso De Rose, monitoreremo quale sarà l'effettiva operatività bancaria nella speranza che, come purtroppo già più volte avvenuto in passato, non vengano escogitati cavilli per subordinare l'applicazione di quest'accordo a parametri qualitativi e quantitativi che poi ne potrebbero, di fatto, svuotare l’efficacia.

Campolongo (CISL) “Turismo silano in crisi”

04 set 09 “Il calo delle presenze turistiche sull’Altopiano Silano non può passare inosservato”. E’ quanto afferma in una dichiarazione il segretario di Fisascat CISL Cosenza. Gianluca Campolongo. “Dalle prime stime –afferma Campolongo-, così come riportato dagli organi di stampa, la contrazione registrata quest’anno ha raggiunto picchi anche del 40%. Un dato dovuto essenzialmente a un turismo di prossimità, “mordi e fuggi”, caratterizzato anche quest’estate da vacanze brevi e veloci. E se da un lato alcuni Amministratori come il primo cittadino di Spezzano Sila Tiziano Gigli si sono lasciati andare addirittura a commenti trionfalistici, dall’altra responsabilmente operatori ed anche importanti esponenti politici hanno smentito tali affermazioni, suggerendo allo stesso Sindaco di rendersi conto personalmente del reale stato in cui versano centri importanti come Camigliatello. Per la Fisascat CISL è del tutto ovvio che il mancato decollo dell’Altopiano Silano in chiave turistica è da addebitare anche e soprattutto a una mancanza di programmazione che gli Enti preposti, Regione Calabria in primis, avrebbero dovuto attuare così come è anche vero che responsabilità sono da ricercare anche negli ambiti locali. Come non rilevare che anche quest’anno si è registrata una qualità dei servizi in molti casi insufficiente e inadeguata così come sono mancati interventi di controllo e vigilanza, iniziative di svago e culturali, a dimostrazione dell’improvvisazione della gestione degli interventi a tutela e promozione del nostro inestimabile patrimonio ambientale e naturale. La Fisascat CISL ritiene che a questo punto, anche in virtù dell’approssimarsi della stagione invernale, vengano messi in campo interventi e provvedimenti tali da invertire l’attuale trend negativo e a questo proposito giudica positivamente il rinnovato, anche se tardivo, interessamento dell’Amministrazione Comunale di Spezzano Sila che proprio in questi giorni ha deciso di convocare il proprio consiglio comunale a Camigliatello Silano. In conclusione proprio per l’importanza e la delicatezza dei temi in questione la Fisascat CISL auspica all’avvio di una nuova stagione di confronto che metta al centro le problematiche delle nostre aree montane attraverso uno specifico tavolo di concertazione che veda coinvolti tutti i soggetti interessati (anche le OO.SS.) finalizzato al rilancio del nostro sistema turistico interno che si prefigga anche l’obiettivo di arginare e debellare i preocupanti fenomeni di isolamento e spopolamento in atto.

Due fratelli calabresi colpiti da distrofia chiedono aiuto per tornare in Calabria da Parma

04 set 09 Ivan e Giuseppe Tavella, i due fratelli originari di Vibo Valentia ed ospiti dell'istituto "Don Gnocchi di Parma perche' affetti da distrofia muscolare progressiva, lanciano un appello alle istituzioni. Chiedono l'aiuto degli enti pubblici affinche possano lasciare l'istituto al fine di condurre un'esistenza "normale". Era stata la madre, nei giorni scorsi, a sollevare il problema legato alle condizioni dei figli, ("che - sostiene - a causa di carenza di personale non possono nemmeno fare una doccia" chiedendo l'intervento del capo dello stato. Oggi i due fratelli hanno diffuso una missiva. "Vivere in istituto - scrivono - vuol dire non vivere, significa violare costantemente la privacy, la dignita' e la liberta' delle persone. Col tempo chi vive in istituto rischia di perdere la consapevolezza, l'autodeterminazione, chi vive in istituto vive una realta' diversa da chi vive in una casa normale, in istituto si perde la dimensione umana e, come spesso accade, non si ha piu' la consapevolezza di cosa vuol dire davvero vivere". I due fratelli ribadiscono di non trovarsi in uno stato vegetativo "ma, a causa della distrofia muscolare progressiva, - scrivono - per svolgere qualsiasi nostra azione quotidiana abbiamo bisogno di qualcuno, anche per toglierci una mosca dalla testa o per bere un bicchiere d'acqua. Questa pero' e' solo una nostra condizione fisica, adesso, invece, noi chiediamo e rivendichiamo semplicemente i nostri diritti come cittadini con disabilita' grave, non cerchiamo aiuto, ma soltanto l'applicazione delle leggi. Quando nostra madre, la signora Caterina Cali', dichiara che qualcuno deve aiutarla a mantenere in vita i suoi due figli disabili si riferisce - spiegano - al fatto che quella che stiamo conducendo in istituto non può essere definita vita. Noi non vogliamo piu' vivere in istituto e le Istituzioni devono agire concretamente per farci vivere in una casa normale garantendoci l'adeguata assistenza personale per svolgere le nostre azioni quotidiane". I due fratelli aggiungono: "Abbiamo lasciato la Calabria dove siamo nati per raggiungere l'Emilia, terra che si e' sempre distinta nella conquista di diritti civili, crediamo che non sia difficile immaginare la differenza tra il luogo dove siamo nati (Vibo Valentia) e il luogo in cui abbiamo deciso di vivere. Parma e' una citta' molto ospitale, a misura d'uomo, ci sono poche barriere architettoniche rispetto al resto d'Italia, in questa citta' ci siamo laureati, io - dice Ivan - ho fatto un master e adesso lavoro presso il Comune di Parma con orari ridotti e la massima elasticita' di cui necessito per svolgere la mia attività lavorativa. Abbiamo deciso di vivere a Parma, citta' che ormai sentiamo nostra, ma non in istituto, quella dell'istituto e' stata una scelta forzata perche' non vi erano alternative e cosi' dal 1997 a tutt'oggi siamo "ospiti" presso la Fondazione Don Gnocchi di Parma. Scriviamo ospiti tra virgolette perche tra me - dice Ivan Tavella - e mio fratello Giuseppe la Fondazione Don Gnocchi mensilmente incassa quasi 10 mila euro a carico della nostra ASL di residenza. Con la stessa somma, anzi forse con molto meno, - aggiungono - noi potremmo vivere in maniera indipendente con l'aiuto di assistenti personali in una casa normale. La nostra battaglia non e' contro il Don Gnocchi, - precisano - ma chiediamo al Don Gnocchi che non ci renda piu' difficile il nostro percorso di vita indipendente, la nostra volonta' e' quella di lasciare al più presto il Centro, ma per far questo è necessario che scendano in campo le Istituzioni perche' da soli non ce la possiamo fare".

Uomo arrestato per rapina ad un ristorante di Rossano

04 set 09 Un uomo, Massimo Cetera di 37 anni di Cassano è stato arrestato dagli uomini della Squadra Volante di Rossano assieme ai Carabinieri della stessa località, con l’accusa di rapina aggravata e tentata estorsione. Verso le ore 14,40 di ieri, una pattuglia della Volante interveniva su chiamata di un ristoratore di Rossano che denunciava una rapina consumata presso il proprio locale. Infatti poco prima mentre si trovava all’interno del suo esercizio pubblico, all’improvviso - dalla porta di servizio - entrava un individuo successivamente identificato come Massimo Cetera, pregiudicato che in evidente stato di agitazione chiedeva la consegna dell’incasso. Alla risposta negativa, lo stesso, sempre più agitato, si recava in cucina e, dopo aver prelevato un coltello, si scagliava contro il ristoratore ed afferrato per la maglietta vibrava al suo indirizzo il coltello ed afferrato minacciava di ucciderlo. Alla ennesima risposta negativa del ristoratore il CETERA si portava verso la cassa e dopo averla aperta prelevava la somma di euro 100,00 in banconote di vario taglio. Avendo notato che il contenuto della cassa era esiguo, continuava a minacciare il ristoratore puntandogli nuovamente il coltello alla gola, chiedendogli altro denaro. In quell’istante, sopraggiungeva un dipendente del ristorante alla vista del quale CETERA toglieva il coltello che gli aveva puntato alla gola e si allontanava dall’esercizio. Prontamente, personale del Commissariato di P.S. di Rossano e Militari dell’Arma dei Carabinieri, diramavano le ricerche a tutte le pattuglie della Polizia e radiomobili dei Carabinieri, mentre il predetto ristoratore si portava presso gli uffici di Polizia per la denuncia. Le immediate indagini di Polizia e Carabinieri, consentivano subito dopo di rintracciare il Cetera nella propria abitazione nella Frazione Mirto del Comune di Crosia.. Accompagnato presso gli Uffici del Commissariato di Rossano, il predetto CETERA veniva riconosciuto ed indicato dal ristoratore quale autore della rapina appena consumata in suo danno. Dopo gli accertamenti di rito il Cetera veniva dichiarato in arresto e tradotto presso la casa di Reclusione di Rossano su disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica Dr. Paolo REMER.

Lite per il traffico finisce a coltellate a Reggio

04 set 09 Tre nomadi hanno aggredito un automobilista col quale avevano avuto una discussione per motivi di traffico e lo hanno ferito con una coltellata all'addome e fatto aggetto di aggressione con colpi di bastone. L’uom o ora è rioverato in prognosi riservata ai Riuniti di Reggio. I tre aggressori, che sono minori, sono stati pero' subito identificati dalla polizia ed arrestati. Il fatto è accaduto nella tarda serata di ieri in via Sbarre, una zona periferica di Reggio Calabria. Due dei minori, mentre erano a bordo di uno scooter, hanno avuto una lite con un automobilista. Quando quest'ultimo, dopo che gli erano stati rivolti una serie di insulti, e' sceso dalla vettura, i due giovani, spalleggiati da un complice giunto nel frattempo sul posto, lo hanno colpito con alcuni bastoni e poi lo hanno ferito con una coltellata. L'uomo e' stato ricoverato con prognosi riservata nel reparto di chirurgia d'urgenza degli Ospedali riuniti. Sul posto, grazie alla segnalazione di un cittadino, e' giunto l'equipaggio di una Volante che ha subito arrestato i tre minori con l'accusa di tentato omicidio.

Vacche sacre abbattute dalla Forestale a Brognaturo

04 set 09 Continuano le operazioni mirate a debellare il fenomeno delle cosidette “vacche sacre” in provincia di Vibo Valentia in esecuzione degli indirizzi dettati dalla Prefettura. Un'operazione effettuata dagli Agenti del Comando Stazione di Serra San Bruno, del Comando Stazione di Fabrizia, del Comando Provinciale di Vibo Valentia e del personale del Servizio Veterinario dell'ASP si e' conclusa con la cattura e l'abbattimento di tre animali bovini, tutti privi di contrassegno auricolare. Si trtta di animali apparentemente senza proprietari, in realta' spesso appartenenti alla 'ndrangheta. Teatro delle operazioni e' stata la localita' Piano della Lacina del Comune di Brognaturo (VV), in territorio demaniale appartenente alla Regione Calabria. Gli animali, sicuramente attirati dalla ricchezza di acqua e vegetazione rigogliosa, si trovavano a pascolare sulle sponde dell'invaso che costituisce la diga dell'Alaco. L'operazione, condotta con l'impiego di un fucile lancia-siringhe in dotazione al CFS ed impiegando i farmaci messi a disposizione dall'azienda sanitaria, ha permesso la cattura, mediante narcosi, di tre animali bovini adulti di sesso femminile, di razza meticcia.

 

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