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Da lunedì il monitoraggio del relitto di Cetraro

 

 

Relitto di Cetraro, lunedì partono le indagini sottomarine della nave Oceano

16 ott 09 La nave 'Mare Oceano' specializzata in ricerche sottomarine, approdera' lunedi' nel porto di Vibo Valentia da cui fara' poi rotta verso la zona a largo di Cetraro in cui e' stato individuato il relitto che si sospetta possa contenere rifiuti pericolosi. Lo rende noto il ministero dell'Ambiente in un comunicato. Le ricerche sul fondale saranno effettuate tramite un robot 'ROV' (Remotely Operated Vehicle) di quarta generazione in grado di operare in profondita' trasmettendo immagini ad alta definizione, operando prelievi, carotaggi e rilevazioni di radioattivita'. Tutte queste attivita' saranno attuate sulla base delle indicazioni della Direzione Distrettuale Antimafia che coordina le indagini sul relitto. Le operazioni, si legge nella nota, saranno seguite costantemente dal ministero dell'Ambiente che mercoledi' svolgera' una missione in Calabria, con una delegazione, guidata dal Sottosegretario Roberto Menia, che incontrera' la Direzione Distrettuale Antimafia, gli enti locali e la comunita' di Cetraro.

Legambiente chiede al Ministro gruppo di osservatori. Legambiente ha accolto molto positivamente la notizia dell’incarico dato alla società Saipem, da parte del Ministero dell’Ambiente, di avviare un monitoraggio sul relitto ritrovato a largo di Cetraro, per verificare la sua identità, accertare la natura del carico nella stiva e aprire una nuova stagione di verità sulla nota vicenda delle navi dei veleni. E per questo, ha scritto oggi al Ministro Prestigiacomo, chiedendo, in nome della trasparenza, di costituire un gruppo di osservatori indipendenti, selezionati tra le associazioni ambientaliste e tutti gli enti e gli attori che sin dagli anni Novanta hanno seguito le indagini sulle “navi a perdere”, che possano supervisionare direttamente le operazioni della nave Saipem, così come è prassi usuale in molte situazioni analoghe. “Negli ultimi vent’anni - si legge nella lettera al Ministro - le associazioni ambientaliste italiane, e tra queste Legambiente, hanno giocato un ruolo importante sulla navi che sarebbero state affondate dolosamente nel Mediterraneo, dando un contributo anche sul fronte della ricerca della verità con l’elaborazione di documenti e dossier circostanziati, che sono stati in più occasioni strumento utile per la magistratura e le Commissioni parlamentari d’inchiesta”. Legambiente, oltre ad aver presentato il primo esposto nel marzo 1994 alla Pretura di Reggio Calabria facendo partire l’indagine che ha poi svelato il coinvolgimento dell’Italia nel traffico internazionale di rifiuti anche via mare, è stata anche parte in causa in diversi procedimenti giudiziari su queste vicende. “C’è grande attesa nell’opinione pubblica e nei media per gli esiti delle operazioni di monitoraggio a cura della nave Saipem che starebbero per partire – ha dichiarato il vicepresidente nazionale di Legambiente Sebastiano Venneri -. Riteniamo quindi che un simile intervento si debba caratterizzare anche per una grande operazione di trasparenza che si deve concretizzare mediante la costituzione di un gruppo di osservatori, composto da tecnici qualificati proposti dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti, da ricercatori del settore e da rappresentanti di associazioni ambientaliste, che possano supervisionare le operazioni della nave Saipem, così come è prassi usuale in molte situazioni analoghe. Sarebbe un segnale di discontinuità rispetto a una vicenda che è stata contrassegnata, nel corso di questi anni, da silenzi, coperture e omissioni rispetto alle quali è necessario voltare pagina, nel rispetto della salute dei cittadini, dell’ambiente e del nostro Paese”.

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