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Influenza A , il piano pandemico

 

 

Influenza A, norme del piano pandemico regionale

29 ott 09 Pubblichiamo alcune delle norme previste nel piano pandemico regionale approvato dalla giunta regionale della Calabria. ''Il presente documento - e' scritto nel piano - e' stato predisposto sulla base degli indirizzi generali del Piano pandemico nazionale approvato con l'Accordo tra Stato, Regioni e Province Autonome del 9 febbraio 2006 e delle disposizioni specifiche dettate dalle piu' recenti Ordinanze e Circolari ministeriali in materia e frutto del lavoro dell'Unita' di Crisi nazionale attivata per l'attuale emergenza pandemica da virus dell'Influenza A H1N1v. Tali indirizzi risultano coerenti ed allineati, al fine di dare continuita' alle disposizioni nazionali ed internazionali in merito alla preparazione e risposta ad una pandemia influenzale. Gli indirizzi regionali hanno un carattere operativo e traducono quindi i principi contenuti nelle disposizioni nazionali in una pianificazione territoriale finalizzata a definire soluzioni organizzative che rispondano ai seguenti obiettivi: identificare, confermare e descrivere rapidamente casi di influenza causati da nuovi sottotipi virali, in modo da riconoscere tempestivamente l'inizio della pandemia; mettere in atto strategie atte a limitare il piu' possibile il rischio di trasmissione, la morbosita' e la mortalita' dovute alla pandemia; ridurre l'impatto della pandemia sui servizi sanitari e sociali ed assicurare il mantenimento dei servizi essenziali; assicurare una adeguata formazione del personale coinvolto nella risposta alla pandemia; garantire informazioni aggiornate e tempestive per i decisori, gli operatori sanitari, i media ed il pubblico; monitorare l'efficienza degli interventi intrapresi''. ''Le azioni chiave - prosegue il piano - per raggiungere gli obiettivi del Piano sono: migliorare la sorveglianza epidemiologica e virologica; attuare misure di prevenzione e controllo dell'infezione (misure di sanita' pubblica, profilassi con antivirali, vaccinazione); garantire il trattamento e l'assistenza dei casi di malattia; mettere a punto piani di emergenza per mantenere la funzionalita' dei servizi sanitari ed altri servizi essenziali; mettere a punto un piano di formazione regionale; mettere a punto adeguate strategie di comunicazione; monitorare l'attuazione delle azioni pianificate per fase di rischio, le capacita'-risorse esistenti per la risposta, le risorse aggiuntive necessarie, l'efficacia degli interventi intrapresi; il monitoraggio deve avvenire in maniera continuativa e trasversale, integrando ed analizzando i dati provenienti dai diversi sistemi informativi''. ''Gli indirizzi regionali delineano il quadro generale, individuando i soggetti istituzionalmente incaricati di assumere le decisioni ed i provvedimenti da adottare in relazione alle fasi definite dall'Oms''.

ASSETTI ORGANIZZATIVI - STRUTTURA OPERATIVA REGIONALE E TERRITORIALE Il Piano Nazionale Pandemico prevede che ogni Regione definisca con un apposito documento di implementazione, una propria organizzazione operativa coerente con le funzioni richiamate nel Piano Nazionale Pandemico stesso. Poiche' i provvedimenti da adottarsi nel periodo interpandemico e di allerta pandemico (fasi 1-2-3-4-5 della classificazione OMS), atterranno specificamente all'ambito sanitario, le disposizioni ed il coordinamento degli interventi sono di competenza del Dipartimento tutela della salute e politiche sanitarie che si avvarra', a livello locale, delle Aziende Sanitarie Ospedaliere e Provinciali (Asp). Nel periodo pandemico (fase 6 della classificazione Oms) in cui si configura il carattere della emergenza, interviene l'assetto previsto dalla normativa vigente. Pertanto, in seguito alla deliberazione dello stato di emergenza ai sensi dell'art.5 comma 1 della L.225/92 da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri, le attivita' finalizzate a fronteggiare l'emergenza le attivita', rispettivamente a livello regionale e provinciale, saranno svolte dal Dipartimento tutela della salute e politiche sanitarie e dalle Aziende Sanitarie territoriali per quanto riguarda le competenze specialistiche anche di prevenzione sanitaria (e veterinaria, ove necessario). Il Dipartimento tutela della salute e politiche sanitarie provvedera' altresi' ad assicurare il raccordo operativo con le strutture regionali di Protezione Civile.

UNITA DI CRISI REGIONALE PER LA PANDEMIA (UCRP) Il Decreto Dirigenziale del 29 aprile 2009, n. 6987, recante 'Istituzione comitato tecnico regionale epidemiologia e controllo malattie infettive' (CTR-ECMI) ha provveduto all'individuazione di un apposito organismo cui e' stato affidato il compito di supporto tecnico-scientifico al Dipartimento tutela della salute ed alle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere del Servizio Sanitario Regionale e di esprimere parere non vincolante in merito ai programmi ed attivita' regionali inerenti alle seguenti tematiche: Sorveglianza epidemiologica della malattie infettive e diffusive; Interventi per il controllo della diffusione di malattie infettive e diffusive; Vaccinazioni obbligatorie e vaccinazioni raccomandate di cui al Piano Nazionale Vaccini; Medicina del viaggiatore; Predisposizione di sistemi di risposta ad emergenze di origine infettiva

CATEGORIE DI PAZIENTI CON PARTICOLARI NECESSITA ASSISTENZIALI Le Aziende interessate provvederanno a prevedere forme specifiche di tutela per i pazienti immuno-depressi degenti nei reparti oncologici ed intensivi per motivi non legati alla patologia influenzale. Tale attenzione diventa particolare nei reparti che effettuano trapianti di organi e di tessuti. In particolare in questi ultimi reparti deve essere garantita la vaccinazione per tutto il personale di assistenza che, nel caso di rifiuto, dovra' essere temporaneamente allontanato dalle funzioni assistenziali in quel reparto sostituito con personale vaccinato. La vaccinazione ancora, oltre che ai degenti di questi reparti, se ed in quanto effettuabile, dovra' essere offerta in alternativa, ai sensi delle citate ordinanze ministeriali, ai familiari conviventi dei pazienti, a cura dell'Azienda Ospedaliera interessata. Per le Aziende Sanitarie ed Ospedaliere interessate si raccomanda altresi' l'attenzione alle 'Linee guida per la Preparazione e risposta del sistema trasfusionale' elaborate dal Centro nazionale Sangue ed alle indicazioni per la vaccinazione dei pazienti candidati a trapianto e trapiantati diffuse dal Centero Nazionale Trapianti.

VACCINAZIONE PANDEMICA - STIMARE IL NUMERO DI DOSI DI VACCINO Le Aziende sanitarie provvederanno alla stima del fabbisogno delle dosi necessarie per vaccinare le categorie a rischio prioritario; tale stima verra' realizzata sulla base delle informazioni fornite volta per volta dal Dipartimento tutela della salute e politiche sanitarie, sulla base delle indicazioni nazionali, in relazione alla popolazione residente nei diversi territori aziendali ovvero, in caso di ridotta disponibilita' di vaccino, sulla base della definizione di categorie a rischio prioritario. In quest'ultimo caso il livello di priorita' all'interno delle categorie a rischio verra' stabilito alla dichiarazione di fase pandemica, in relazione all'evoluzione del fenomeno. I soggetti da vaccinare nel caso dell'emergenza pandemica da virus A H1N1v sono quelli gia' definiti dalle Ordinanze del Ministro della salute dell'11 settembre 2009, del 30 settembre 2009 e del 20 ottobre 2009, secondo l'ordine di priorita' in esse indicato. La circolare del Ministero del Lavoro, della Salute e Politiche Sociali (DGPREV) del 14 ottobre 2009, n. 0046445 individua i servizi pubblici essenziali e le prestazioni indispensabili rilevanti ai fini della vaccinazione del relativo personale e fornisce altresi' il modello di consenso informato da fare sottoscrivere a tutti i soggetti da sottoporre a vaccinazione, nei modi e forme di legge. Tale indicazione e' anch'essa suscettibile di variazione, sia in ordine all'aggiornamento delle citate Ordinanze o circolari ministeriali, che per l'acquisizione di nuove conoscenze sulla efficacia e sicurezza del vaccino diramate dai competenti organi tecnici nazionali e/o europei. La vaccinazione dovra' essere effettuata presso ciascuna Azienda secondo il seguente schema organizzativo generale: A cura dei servizi propri di ciascun presidio per gli operatori sanitari dipendenti dalle aziende sanitarie provinciali ed ospedaliere (Direzioni Sanitarie di Presidio e Centri vaccinali); A cura dei propri sanitari (Direzioni Sanitarie o Medici Responsabili) per gli operatori sanitari dipendenti da strutture private accreditate che facciano richiesta del vaccino; A cura del proprio personale medico (Medico competente o altro) per i servizi essenziali previsti dalle ordinanze ministeriali sopra citate. Questi ultimi, in alternativa ed a richiesta, possono accedere ai servizi vaccinali aziendali, previo specifico accordo; Dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta per i soggetti a rischio propri assistiti indicati nelle ordinanze dell¿11 settembre, 30 settembre e 20 ottobre 2009, secondo quanto specificato nella Circolare del Ministero del lavoro, della Salute e politiche Sociali (DGPREV) del 5 ottobre 2009, n. 0044901. A tale fine il competente Dipartimento Tutela della Salute e politiche sanitarie definisce le modalita' organizzative e i criteri di remunerazione in sede di accordi integrativi regionali (AIR) con le organizzazioni di categoria. Tale definizione potra' avvenire, eventualmente anche a stralcio degli stessi, ed essere compiuta entro il 30 novembre 2009. La partecipazione alle attivita' di vaccinazione da parte dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta e' volontaria e deve essere espressa tempestivamente per consentire alle Aziende Sanitarie di poter programmare le attivita' dei propri servizi. La partecipazione e' condizionata inoltre dalla idoneita' tecnica degli studi professionali che, oltre a possedere tutte le attrezzature e dotazione di farmaci per potere eseguire le vaccinazioni in condizioni di sicurezza per i propri assistiti, dovranno garantire la possibilita' di idonea conservazione del vaccino impiegato senza soluzione di continuita'. Infine dovra' essere garantita dagli stessi idoneo flusso informativo sulle attivita' vaccinali, secondo i modi e forme richiesti dalle diposizioni ministeriali e regionali. Tale organismo ha finora svolto le funzioni di supporto al Dipartimento limitandosi ai contenuti operativi di cui al punto 5, per l'emergenza relativa alla nuova influenza A H1N1v. Al fine di fronteggiare i rischi derivanti da situazioni di emergenza ed assicurare il coordinamento degli interventi sanitari e di protezione civile in caso di emergenza pandemica, viene costituita presso il Dipartimento tutela della salute e politiche sanitarie l'apposita Unita' di Crisi Regionale per la Pandemia (UCRP). Alla luce delle intervenute nuove conoscenze in merito all'evoluzione dell'emergenza pandemica ed alle conseguenti mutate necessita' organizzative si ritiene opportuno distinguere le funzioni scientifiche da quelle propriamente tecnicoorganizzative. Le prime rimangono affidate al Comitato Tecnico Scientifico di cui al DDG n. 6987/2009, che svolgera' le medesime funzioni anche per la sorveglianza, prevenzione, controllo e monitoraggio delle infezioni ospedaliere, previa opportuna integrazione a cura del Dirigente Generale del Dipartimento tutela della salute e politiche sanitarie. Tutte le altre funzioni in materia saranno invece assicurate dall'UCRP.

RISPOSTA ALLA PANDEMIA INFLUENZALE - PREDISPOSIZIONE PIANO PANDEMICO AZIENDALE Le Aziende Sanitarie elaboreranno un proprio piano di risposta alla pandemia influenzale, denominato Piano Pandemico Aziendale (PPA), in conformita' agli indirizzi forniti con il presente PPR. I PPA approvati con Deliberazione aziendale saranno trasmessi entro 15 giorni dalla data di adozione del provvedimento di approvazione del presente PRP, al Dipartimento Tutela della Salute e politiche sanitarie della Regione Calabria. La Direzione Generale del Dipartimento Tutela della Salute e politiche sanitarie, per tramite del competente Settore, verifica l'adozione del PPA da parte di ciascuna Azienda Sanitaria e la sua completezza sulla base dello schema dato e lo rimette alla UCPR per le proprie valutazioni. Il Dipartimento tutela della salute e politiche sanitarie garantisce la trasmissione definitiva dei PPA alla Protezione Civile.

SORVEGLIANZA VIROLOGICA E LABORATORI DI RIFERIMENTO REGIONALI Il laboratorio di virologia dell'Azienda Ospedaliera Annunziata di Cosenza rappresenta il laboratorio di riferimento della Regione Calabria per la sorveglianza virologica dell'influenza nella rete nazionale Influnet. Tale struttura identifica e tipizza i virus dei campioni respiratori (tamponi nasali o faringei) trasmessi prontamente al laboratorio sia dai medici sentinella che dagli altri servizi delle aziende sanitarie ed ospedaliere. Le metodiche utilizzate sono l'isolamento virale in colture cellulari e/o la ricerca del genoma virale tramite specifica RT-PCR e successivo sequenziamento virale. Secondo le necessita' i risultati ottenuti e i virus isolati vengono poi inviati all'Istituto Superiore di Sanita' (Centro Nazionale per l'Influenza) per la definitiva conferma e da qui poi vengono spediti al Centro Mondiale dell'Influenza di Londra, per il confronto con i virus isolati in tutta l'Europa e nel resto del mondo. La sorveglianza virologica in fase pandemica verra' effettuata in collaborazione con un nucleo di medici sentinella (MMG e PLS) sufficiente a garantire l'attivita' di sorveglianza nel territorio regionale, con il compito di effettuare i tamponi faringei e nasali sui loro pazienti affetti da sindrome influenzale e recapitarli ai laboratori di riferimento regionali per l'influenza per la tipizzazione.

GESTIONE DELLE FORME GRAVI E COMPLICATE La gestione delle forme gravi e complicate di influenza A H1N1v avviene secondo quanto indicato nelle circolari del Ministero del Lavoro, della Salute e Politiche Sociali (DGPREV) dell'1 ottobre 2009, n. 0044320 e del 14 ottobre 2009, n. 0046455. Le Aziende Sanitarie ed Ospedaliere provvederanno ad identificare i reparti presso cui far afferire i pazienti colpiti da insufficienza respiratoria acuta o ARDS, comunicandoli al Dipartimento tutela della salute e politiche sanitarie, entro 15 giorni dall'adozione del presente PRP. Analogamente, entro gli stessi termini, dovra' essere effettuato un censimento delle attrezzature per la respirazione assistita presenti nei diversi Presidi Ospedalieri. Sulla base dei censimenti di cui sopra l'URCP provvedera' ad identificare i le percorsi organizzativi interaziendali ed interregionali. Le Aziende Sanitarie ed Ospedaliere provvederanno comunque, sin dall'adozione del presente PRP, a prevedere il trasporto dei pazienti gravi secondo il seguente ordine di priorita': verso strutture sanitarie dotate di terapia intensiva; verso struttura sanitaria DEA/EAS con terapia intensiva; verso struttura sanitaria EAS con terapia intensiva e cardiochirurgia. Per i casi gravi cui necessiti la concomitanza dei trattamenti ECMO viene identificata l'Azienda Ospedaliera 'Annunziata' di Cosenza quale Centro regionale di Riferimento per l'attuazione della stessa. Allo scopo il Dipartimento tutela della salute e politiche sanitarie provvedera' all'autorizzazione alla spesa necessaria per l'acquisizione delle attrezzature necessarie e per le dotazioni professionali, quest'ultime nel rispetto delle modalita' autorizzative vigenti.

CATEGORIE DI PAZIENTI CON PARTICOLARI NECESSITA ASSISTENZIALI Le Aziende interessate provvederanno a prevedere forme specifiche di tutela per i pazienti immuno-depressi degenti nei reparti oncologici ed intensivi per motivi non legati alla patologia influenzale. Tale attenzione diventa particolare nei reparti che effettuano trapianti di organi e di tessuti. In particolare in questi ultimi reparti deve essere garantita la vaccinazione per tutto il personale di assistenza che, nel caso di rifiuto, dovra' essere temporaneamente allontanato dalle funzioni assistenziali in quel reparto sostituito con personale vaccinato. La vaccinazione ancora, oltre che ai degenti di questi reparti, se ed in quanto effettuabile, dovra' essere offerta in alternativa, ai sensi delle citate ordinanze ministeriali, ai familiari conviventi dei pazienti, a cura dell'Azienda Ospedaliera interessata. Per le Aziende Sanitarie ed Ospedaliere interessate si raccomanda altresi' l'attenzione alle 'Linee guida per la Preparazione e risposta del sistema trasfusionale' elaborate dal Centro nazionale Sangue ed alle indicazioni per la vaccinazione dei pazienti candidati a trapianto e trapiantati diffuse dal Centero Nazionale Trapianti.

VACCINAZIONE PANDEMICA - STIMARE IL NUMERO DI DOSI DI VACCINO Le Aziende sanitarie provvederanno alla stima del fabbisogno delle dosi necessarie per vaccinare le categorie a rischio prioritario; tale stima verra' realizzata sulla base delle informazioni fornite volta per volta dal Dipartimento tutela della salute e politiche sanitarie, sulla base delle indicazioni nazionali, in relazione alla popolazione residente nei diversi territori aziendali ovvero, in caso di ridotta disponibilita' di vaccino, sulla base della definizione di categorie a rischio prioritario. In quest'ultimo caso il livello di priorita' all'interno delle categorie a rischio verra' stabilito alla dichiarazione di fase pandemica, in relazione all'evoluzione del fenomeno. I soggetti da vaccinare nel caso dell'emergenza pandemica da virus A H1N1v sono quelli gia' definiti dalle Ordinanze del Ministro della salute dell'11 settembre 2009, del 30 settembre 2009 e del 20 ottobre 2009, secondo l'ordine di priorita' in esse indicato. La circolare del Ministero del Lavoro, della Salute e Politiche Sociali (DGPREV) del 14 ottobre 2009, n. 0046445 individua i servizi pubblici essenziali e le prestazioni indispensabili rilevanti ai fini della vaccinazione del relativo personale e fornisce altresi' il modello di consenso informato da fare sottoscrivere a tutti i soggetti da sottoporre a vaccinazione, nei modi e forme di legge. Tale indicazione e' anch'essa suscettibile di variazione, sia in ordine all'aggiornamento delle citate Ordinanze o circolari ministeriali, che per l'acquisizione di nuove conoscenze sulla efficacia e sicurezza del vaccino diramate dai competenti organi tecnici nazionali e/o europei. La vaccinazione dovra' essere effettuata presso ciascuna Azienda secondo il seguente schema organizzativo generale: A cura dei servizi propri di ciascun presidio per gli operatori sanitari dipendenti dalle aziende sanitarie provinciali ed ospedaliere (Direzioni Sanitarie di Presidio e Centri vaccinali); A cura dei propri sanitari (Direzioni Sanitarie o Medici Responsabili) per gli operatori sanitari dipendenti da strutture private accreditate che facciano richiesta del vaccino; A cura del proprio personale medico (Medico competente o altro) per i servizi essenziali previsti dalle ordinanze ministeriali sopra citate. Questi ultimi, in alternativa ed a richiesta, possono accedere ai servizi vaccinali aziendali, previo specifico accordo; Dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta per i soggetti a rischio propri assistiti indicati nelle ordinanze dell¿11 settembre, 30 settembre e 20 ottobre 2009, secondo quanto specificato nella Circolare del Ministero del lavoro, della Salute e politiche Sociali (DGPREV) del 5 ottobre 2009, n. 0044901. A tale fine il competente Dipartimento Tutela della Salute e politiche sanitarie definisce le modalita' organizzative e i criteri di remunerazione in sede di accordi integrativi regionali (AIR) con le organizzazioni di categoria. Tale definizione potra' avvenire, eventualmente anche a stralcio degli stessi, ed essere compiuta entro il 30 novembre 2009. La partecipazione alle attivita' di vaccinazione da parte dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta e' volontaria e deve essere espressa tempestivamente per consentire alle Aziende Sanitarie di poter programmare le attivita' dei propri servizi. La partecipazione e' condizionata inoltre dalla idoneita' tecnica degli studi professionali che, oltre a possedere tutte le attrezzature e dotazione di farmaci per potere eseguire le vaccinazioni in condizioni di sicurezza per i propri assistiti, dovranno garantire la possibilita' di idonea conservazione del vaccino impiegato senza soluzione di continuita'. Infine dovra' essere garantita dagli stessi idoneo flusso informativo sulle attivita' vaccinali, secondo i modi e forme richiesti dalle diposizioni ministeriali e regionali.

STOCCAGGIO E DISTRIBUZIONE DI VACCINO E FARMACI ANTIVIRALI Il sistema regionale di stoccaggio di vaccino e farmaci antivirali avverra' rispettivamente tramite i Servizi di vaccinazione ed i Servizi di farmacia delle ASP e delle AO. La quota regionale di vaccino pandemico e di farmaci antivirali consegnata alla regione dal Ministero del Lavoro, della salute e politiche sociali o da altri fornitori sara' stoccata presso la farmacia del Presidio Ospedaliero di Lamezia Terme. Tale Unita' Operativa, oltre alla ricezione del farmaci, al loro stoccaggio ed alla loro custodia dovra' provvedere alla comunicazione tempestiva dell'arrivo dei lotti alle farmacie di riferimento di ciascuna Azienda Sanitaria Provinciale ed Azienda Ospedaliera. A seguito di detta comunicazione, tempestivamente, e comunque non oltre le 24 ore successive, le Direzioni Generali delle citate Aziende provvederanno a prelevare la quota di vaccini e farmaci attribuita alla propria Azienda e trasportarla con mezzi idonei al centro di stoccaggio aziendale. Per il trasporto del vaccino e dei farmaci antivirali dovranno essere garantite condizioni di sicurezza adeguate, di concerto con i responsabili della Pubblica Sicurezza a cio' eventualmente delegati. Il sito regionale di stoccaggio garantisce la reperibilita' H24. I vaccini e farmaci antivirali costituiranno comunque sempre un pool unico regionale al quale ciascuna Azienda potra' attingere in caso di necessita' previo accordo specifico tra i Responsabili dei competenti Servizi Aziendali.

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