|
||
Dir.resp. Pippo Gatto |
Home | . | Cronaca | . | Università | . | Sport | . | Politica | . | Link | . | Cultura | . | Spettacoli | . | Calcio | . | Forum | . | Meteo | . |
|
Sequestri della Gdf in Calabria, Lazio, Piemonte e Campania
Maxi operazione della Finanza, sequestrati beni alla ndrangheta in Calabria, Lazio, Piemonte e Campania 29 ott 09 La Guardia di finanza ha sequestrato beni mobili ed immobili ritenuti provento di attivita' illecite, appartenenti a presunti affiliati alla 'ndrangheta, per un valore di venti milioni di euro. L'operazione, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria, è stata eseguita, oltre che in Calabria, nel Lazio, in Piemonte ed in Campania. e operazioni che hanno portato al sequestro di un ingente patrimonio hanno visto impegnati quasi 100 militari, e si sono sviluppate nelle quattro regioni. I particolari dell’attività sono stati illustrati dal procuratore aggiunto della Dda reggina Nicola Gratteri, unitamente al comandante provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, colonnello Alberto Reda, durante una conferenza stampa che si è tenuta negli uffici della procura della repubblica di Reggio Calabria. I beni sono riconducibili ad appartenenti alla ‘ndrine Commisso e Mazzaferro di Marina di Gioiosa Ionica, ai Cataldo di Locri ed al clan camorristico Baratto - Bianco di Napoli Fuorigrotta. Secondo l’attività di polizia giudiziaria delle fiamme gialle sarebbero stati acquistati dagli indagati con i proventi del traffico di droga. Tra gli immobili sottoposti a sequestro troviamo un fabbricato sito nel centro di Roma ( a ridosso del quartiere Trastevere), due ville signorili costruire in note località balneari della costa napoletana, locali adibiti ad attività commerciali ( operanti nei settori si informatica e della cura della persona) a Napoli; una tenuta con annessa abitazione , masseria e terreni agricoli situata nella Locride; uno studio medico specializzato nella fisioterapia ai marina di Gioiosa Ionica e numerosi autovetture e motocicli. Le indagini dei finanziari della compagnia di Locri e dei loro colleghi del comando provinciale di Reggio Calabria sono durate un anno, caratterizzandosi attraverso l’esame di un vastissima mole di dati ed elementi che poi hanno consentito di ricostruire la provenienza dei patrimoni acquisiti dai circa cento indagati dell’operazione “Perpignan” della direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria e condotta dall’antidroga della Guardia di finanza. Operazione che nel giugno di quest’anno ha colpito un cinquantina di persone e registrato il sequestro di una tonnellata di sostanza stupefacente tra hashish e marijuana. In quella circostanza venne evidenziato come nel narcotraffico che ha interessato la Spagna, il Perù, la Francia e l’Italia erano direttamente coinvolti trafficanti di droga colombiani, spagnoli e nordafricani. Il decreto di sequestro preventivo, firmato dal gip di Reggio Calabria, Tommasina Cotroneo, che ha accolto la richiesta della procura distrettuale antimafia, ha riguardato quindici soggetti, otto dei quali calabresi e sette originari della Campania.
|
Home | . | Cronaca | . | Università | . | Sport | . | Politica | . | Link | . | Cultura | . | Spettacoli | . | Calcio | . | Forum | . | Meteo | . |
Copyright
© dal 2004 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Reg. Trib. CS n.713
del 28/01/2004
Tutti i dati e le immagini presenti sul sito sono tutelati dalla legge sul
copyright
Il loro uso e' consentito soltanto previa autorizzazione scritta dell'editore
Per una migliore visualizzazione del portale si consiglia uan risoluzione di 800x600 punti