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Nave dei veleni il Governo manda nave per verifica

 

 

Nave dei Veleni, il Ministro Prestigiacomo manda una nave a Cetraro per la verifica. Ass. Greco "E le altre?"

07 ott 09 Una nave della Saipem, società del gruppo Eni "é partita da Cipro" per identificare la cosiddetta 'nave dei veleni' a largo di Cetraro (Cosenza) e il suo contenuto. Lo ha annunciato il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, al Question Time odierno alla Camera. Il ministro ha quindi sottolineato che il "Governo è stato tempestivo" e che "mai in alcun momento è stato sottovalutato il problema". E' partita da Cipro, ha riferito quindi il ministro "una nave della Saipem del gruppo Eni che si è offerta gratuitamente di fare queste verifiche per capire se si tratta del mercantile Cunsky, nave utilizzata per il trasporto di rifiuti radioattivi dalla 'ndrangheta e affidata nel 1992. Se sara' questa la nave e se ci saranno i fusti, disporremo il recupero dei barili e stiamo già verificando, a livello nazionale o internazionale, per assicurare che il recupero venga fatto in sicurezza". Quindi la tempestività dell'intervento. "Immediatamente dopo la scoperta del relitto - ha detto Prestigiacomo - il ministero dell'Ambiente ha costituito una task force con rappresentanti del ministero, dei Carabinieri per la tutela dell'ambiente, dell'Ispra, della Guardia costiera e rappresentanti della Presidenza del Consiglio. La task force ha coordinato le attività in mare e in terra attraverso i mezzi della Capitaneria di Porto e dell'Ispra. Il 17 settembre si è recata direttamente in Calabria e con il procuratore di Paola si è concordata una comune strategia di intervento". La Procura, ha proseguito il ministro, "per quanto attiene agli accertamenti sulla terraferma ha incaricato il ministero di individuare le diverse fonti di inquinamento nelle quattro aree ricadenti nei comuni di Aiello Calabro e di Serra d'Aiello di programmare e di effettuare interventi urgenti di messa in sicurezza e di fornire valutazioni di eventuali profili di danno ambientale". "Il governo - ha concluso Prestigiacomo - è stato tempestivo e non possiamo inseguire notizie che vengono da gruppi assicurativi inglesi che fanno presente di aver avuto notizie di affondamenti di 30 navi. Se questa notizia sarà fondata valuteremo il da farsi insieme con la procura".

Ass. Greco “ E le altre navi?”. "Approfitto dell'occasione per rivolgere una domanda al ministro, dato che l'avrei dovuto incontrare oggi, ma dubito che accada: che cosa vogliono fare delle altre navi di cui ha parlato il futuro pentito?". Lo ha detto l'assessore all'Ambiente della Regione Calabria, Silvio Greco, ai microfoni di CNRmedia. "Oltre a prendersi subito quella nave, cosa buona e giusta - ha aggiunto Greco - perché non intraprendono anche una campagna per l'individuazione delle altre imbarcazioni che sono state affondate? Per i calabresi ormai questa è una campagna di civiltà".

La Commissione antimafia chiede una unità di crisi. La Commissione Parlamentare Antimafia ha fatto propria la mozione, presentata oggi dai senatori Antonio Gentile (Pdl - primo firmatario), Luigi De Sena (Pd) e da Angela Napoli (Pdl). L'odg chiede ''al Governo di istituire, insieme alla Regione Calabria, un'unita' di crisi per affrontare la gravissima vicenda delle navi arenate sul Tirreno, per le quali si parla di probabile presenza di rifiuti radioattivi''. La proposta impegna la Commissione Parlamentare Antimafia ''a venire nei prossimi giorni in Calabria per verificare la gravita' della vicenda ed agire d'ausilio con le procure, impegnate ad identificare i criminali che hanno organizzato questo vergognoso affare''. ''Riteniamo - ha detto Gentile - di avere conseguito un risultato brillante, coinvolgendo anche il vice Presidente della Commissione Antimafia, del Pd, in un'ottica di collaborazione nella lotta al malaffare mafioso ed alle cointeressenze che hanno agito da copertura'' .

Foti e Versace (PDL) “Subito l’immediata bonifica”. ''Quante navi dei veleni sono state affondate al largo delle coste della Calabria? E sulla terra ferma esistono o no altre discariche ''fantasma'' piene di fusti radioattivi?'': se lo domandano Santo Versace e Nino Foti, deputati del Pdl . ''La caparbieta' del Procuratore della Repubblica di Paola, dott. Bruno Giordano, ha fatto si' che le prime verita' su questa preoccupante vicenda venissero a galla''. Si parla di una nave al largo di Cetraro (Cs) contenente ben 120 fusti di scorie radioattive. Ci sono le dichiarazioni di un pentito, Francesco Fonti, rese da tempo e divenute solo oggi ''credibili''. E poi ci sono storie di strani intrecci e ''collusioni'' tra alta finanza, politica e criminalita' organizzata, di incredibili interessi economici, tutte questioni attualmente sottoposte al vaglio degli inquirenti.'' ''Non e' nostra intenzione alimentare un clima di allarmismo sociale - proseguono i due deputati PdL, Foti e Versace- ma e' giusto che venga al piu' presto fatta la massima chiarezza sul punto. La popolazione residente in Calabria ha il diritto di sapere se sulla propria salute e su quella delle generazioni future si agita lo spettro dell'inquinamento radioattivo''. Versace e Foti lanciamo ''un appello pubblico al Presidente del Consiglio Berlusconi ed al Ministro dell'Ambiente, Prestigiacomo affinche' il Governo si attivi per favorire, oltre che la verifica approfondita circa l'esistenza in Calabria di altre navi affondate in mare o di altri siti inquinanti occultati sulla terra ferma, sopratutto per consentire le adeguate e celeri operazioni di bonifica delle aree interessate''.

Laratta (PD) “Ora impegni per salute cittadini”. Secondo una notizia di agenzia, “il ministero dell'Ambiente finirà l'indagine sulla 'nave dei veleni' e poi procederà, in tempi 'rapidissimi', al recupero dei fusti della nave affondata nel Tirreno calabrese”. L’impegno del ministro Prestigiacomo, che finalmente ha detto una parola e preso un impegno dopo oltre 30 giorni di silenzio, lo prendiamo molto sul serio, sperando che i tempi del recupero dei fusti della nave dei veleni siano davvero rapidissimi. Immaginiamo qualche settimana e non più. Anche se il Ministro non ha fornito i dettagli del suo impegno, cioè chi eseguirà i lavori, quando avranno inizio, quali le tecnologie utilizzate, i costi dell’operazione. Ma quello che non ci piace assolutamente è il silenzio del governo sulle altre nostre richieste: Sarà chiesto il sequestro immediato del relitto del mercantile carico di fusti, ritrovato al largo di Cetraro? Cosa farà il governo per la tutela della salute dei cittadini e dell’ecosistema marino? C’è molta paura in Calabria (oltre a Cetraro e Paola, ci sono Serra d’Aiello, Aiello, Crotone) dopo la diffusione di notizie che riguardano l’aumento di casi di morte per tumori fra la popolazione delle zone interessate. quando e come saranno previsti aiuti economici e sostegno alle imprese legate alla pesca, alle aziende turistiche, alle imprese familiari impegnate in attività che sono quasi sempre l’unica fonte di reddito?

Occhiuto (Udc) “Calabresi come bidoni”. "La vicenda della nave dei veleni meriterebbe da parte di Berlusconi e del suo Governo la stessa attenzione rivolta in passato ai rifiuti di Napoli". Lo ha sostenuto il deputato dell'Udc Roberto Occhiuto intervenuto oggi pomeriggio in Aula durante il Question Time. "A tre settimane dal ritrovamento della motonave Cunsky sui fondali del cosentino - ha aggiunto - non sono ancora state fornite informazioni dettagliate e aggiornate sui rischi provocati da rifiuti radioattivi contenuti nei bidoni affondati. I cittadini calabresi si sentono esattamente come quei bidoni: affondati e abbandonati a sé stessi dalle istituzioni, soprattutto nazionali". "Non c'é ancora - ha sostenuto il parlamentare - un piano degno di tale nome in grado di individuare, analizzare e rimuovere il contenuto dei fusti che giacciono in mare. Etichettare la nave dei veleni come un fatto circoscritto e locale è solo un modo per occultare la superficialità con cui questo Governo ha affrontato una vicenda di portata nazionale". "La pericolosità dei rifiuti - ha concluso Occhiuto - non si misura in base a quanto siano maleodoranti, ma sulle conseguenze che essi possono produrre, anche silenziosamente, a danno della salute dei cittadini".

 

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