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Vogliamo una Calabria pulita

 

Da Amantea sale alta la protesta: Vogliamo una Calabria pulita!

24 ott 09 Decine di migliaia di persone, tra semplici cittadini, studenti e autorità, con i gonfaloni di decine di Comuni, bandiere di partito, associazioni ambientaliste e organizzazioni sindacali, hanno dato vita ad Amantea, nonostante la pioggia torrenziale, alla manifestazione "Basta veleni. Riprendiamoci la vita, vogliamo una Calabria pulita". Il corteo, aperto da un grande striscione del Comitato civico "Natale De Grazia" che ha organizzato la manifestazione, ha preso il via dal lungomare cittadino per attraversare il centro della cittadina tirrenica. Intere scolaresche, pensionati, famiglie con bambini provenienti da tutta la regione, hanno manifestato per chiedere una maggiore attenzione sull'emergenza ambientale che riguarda l'intera Calabria. Numerosi pullman sono addirittura rimasti bloccati sulla statale. Molti gli striscioni con cui si chiede l'intervento del Governo per rimuovere le "navi dei veleni" presenti nei fondali calabresi e le scorie radioattive che sarebbero interrate ad Aiello Calabro ed a Crotone. Uno degli striscioni riporta la scritta "Liberiamoci dalle scorie, portiamole in Parlamento". Decine i Gonfaloni dei Comuni nel corteo, al quale hanno partecipano diversi rappresentanti istituzionali tra cui il presidente della Provincia di Cosenza Mario Oliverio, che indossava la fascia blu, il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Giuseppe Bova, i deputati di Pd, Idv e Udc della Calabria, il presidente dell'Italia dei valori Antonio Di Pietro. Numerosissimo il quantitativo di gente presente, fra le quali molti studenti, Presidenti di sindacati, Associazioni di categoria come Legambiente, Greenpeace, Italia Nostra, Federconsumatori, Coldiretti e il Wwf, movimenti, gruppi e collettivi studenteschi, sindacati come la Cisl, esponenti politici. In piazza Cappuccini gli interventi conclusivi interrotti per mezzora dalla pioggia. Sul palco il Presidente Nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dazza ha espresso il suo entusiasmo per la numerosa partecipazione non solo da parte delle istituzioni ma anche quella di cittadini e soprattutto studenti. L'ultimo intervento, prima dell'interruzzione della pioggia, è stato quello dell'Assessore Greco che ha ricostruito la storia e l'iter di tutta la vicenda, cominciado dalla nave Cusky. Dopo la pioggia sono ripresi sul palco gli interventi con quello di Francesco Cirillo, giornalista, che si è occupato dell'intera vicenda. Cirillo ha parlato a nome di alcune associazione ambientaliste e sottolineato l'importanza di individuare concretamente di chi siano le vere responsabilità

Intitolazione lungomare al capitano De Grazia. L’intitolazione del lungomare di Amantea con una targa a Natale De Grazia, il capitano di fregata morto nel dicembre del 1995 mentre indagava su un traffico di scorie radioattive per conto della Procura di Reggio Calabria, è stata l’iniziativa che ha iniziato la giornata. La targa che ricorda l'ufficiale è stata scoperta, dopo un minuto di raccoglimento e mentre una tromba suonava il Silenzio, dalla vedova di De Grazia, Anna Vespia, che era accompagnata dal figlio Giovanni. "Avete dato valore - ha detto la signora Anna in un breve intervento - al sacrificio di mio marito. Lui era una persona semplice e svolgeva con molta umiltà e amore per la sua terra il proprio lavoro". "Questa manifestazione - ha aggiunto la vedova De Grazia - ha un valore non solo commemorativo della sua figura ma anche e soprattutto propositivo. Adesso, però, è necessario agire nel concreto per non vanificare il suo lavoro. Per troppo tempo la sua vicenda è stata tenuta in un cassetto. E' arrivato il tempo di fare piena luce". Al momento commemorativo hanno partecipato, tra gli altri, il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, e il presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Bova. Le motivazioni che hanno portato all'intitolazione del lungomare sono state spiegate da Gianfranco Posa, del comitato civico Natale De Grazia. L'Assessore Greco, presente alla manifestazione, ha dichiarato: "Considero questo momento un riscatto per la Calabria e invito il Governo a condividere i risultati della Cusky".

Presidente Oliverio smentisce “Nessuna contestazione”. “E’ assolutamente priva di qualsiasi fondamento la notizia riportata nel primo pomeriggio di oggi da alcune agenzie di stampa, secondo cui al Presidente della Provincia di Cosenza, on. Mario Oliverio, sarebbe stato impedito di parlare alla manifestazione “Basta veleni”, svoltasi stamane ad Amantea, da un non meglio identificato gruppo di facinorosi”. E’ quanto afferma, in una nota, l’Ufficio Stampa della Provincia di Cosenza. “A conferma di ciò –prosegue la nota- vi è il fatto che il Presidente il quale, per suo costume e prassi consolidata, non sostituisce né tantomeno può essere delegato da un proprio assessore (semmai è vero il contrario), non aveva nessuna intenzione di prendere il posto di un suo collaboratore di giunta. Ad ulteriore conferma, inoltre, vi è il fatto che il Presidente della Provincia di Cosenza, appena la pioggia è cominciata a cadere insistentemente su Amantea, essendo egli ancora convalescente da una recente, brutta influenza, ha lasciato il corteo della manifestazione a metà percorso, infilandosi in auto e imboccando la strada di casa. Motivo, quest’ultimo, che conferma il fatto che egli non si è mai avvicinato al palco della manifestazione per prendere la parola”. “Probabilmente –si legge ancora nella nota dell’Ufficio Stampa della Provincia- la notizia di una pseudo contestazione è stata diffusa ad arte da qualcuno che da tempo cerca, in tutti i modi e attraverso tutte le forme, di colpire l’immagine di un Presidente che gode di grandissima credibilità nei territori e tra la gente ed il cui rapporto con i propri concittadini è stato e sarà sempre improntato a massima stima, fiducia ed amicizia”. “Il Presidente Oliverio, infatti -conclude la nota- nelle settimane scorse ha avuto modo di partecipare ad altre iniziative che hanno avuto al centro il problema della nave dei veleni e dell’inquinamento ambientale, affermando una interlocuzione positiva con i movimenti che hanno promosso o aderito alla manifestazione di Amantea. Un’iniziativa, quest’ultima, che è stata realizzata anche grazie all’apporto e al contributo attivo dell’Amministrazione Provinciale di Cosenza, come ben sanno i promotori della stessa”.

Dichiarazioni

Bilotta (Cofesercenti Cosenza) La Confesercenti Provinciale di Cosenza e della Calabria, hanno aderito e partecipato alla manifestazione nazionale di Amantea. Confesercenti Assoturismo e FIBA Confesercenti, hanno sfilato con la propria rappresentanza facendo parte del corteo. “Alla luce di tutto cio’ -spiega in una dichiarazione del Presidente della Confesercenti Provinciale di Cosenza- gia’ dall’inizio della scoperta della nave dei veleni di Cetraro e la preoccupante situazione di inquinamento e presenza rifiuti radioattivi nella zona di Amantea e del fiume Oliva, Confesercenti ha investito la Camera di Commercio di Cosenza nella persona del Presidente Gaglioti, il quale in una riunione ha avuto mandato da tutte le categorie economiche e produttive e sindacali di essere rappresentati ad affrontare la situazione denunciando l’urgenza di intervento al Governo Centrale e regionale per risolvere questa situazione. La situazione di crisi che si è venuta a creare nella zona tirrenica ed in tutta la provincia di Cosenza è catastrofica. Vogliamo la verita’ sulla nave dei veleni e sulle presunte scorie radioattive. Confesercenti è impegnata a muso duro con forza a difesa delle imprese e del comparto economico Cosentino e calabrese, ma anche a difesa di se stessi per la tutela dell’ambiente e della salute, come cittadini di questa Regione. E’ un momento importante per salvare il futuro nostro e quello dei nostri figli, oltre che quello delle nostre aziende. Confesercenti Provinciale di Cosenza è stata rappresentata da tantissimi operatori turistici e commerciali con la presenza del Presidente Dott.Mimmo Bilotta, il vice Massimo Esaltato, il direttore Dott.Francesco Baggetta, il segretario Nazionale Assoturismo Confesercenti Dino De Santo il Vice Presidente Dott.Armando Forgione, il Presidente Regionale (Assoturismo) Vincenzo Farina, il Presidente Provinciale( Fiba) Francesco Imbroisi.( e tutte le categorie del Sistema(Assoviaggi, Assohotel,Assocamping-Fiba-Fiepet)

Presidente Bova. “Alcuni uomini, anche da soli, per difendere la loro terra e il loro mare sono arrivati fino al sacrificio della vita. E quando la causa è sacrosanta, capita sempre che tanti uomini, tanti davvero, poi non solo onorano la memoria di queste grandi personalità ma assumono quei principi e quegli obiettivi come propri”. Stamattina ad Amantea, il presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Bova, ha commentato con queste parole l’intitolazione del lungomare della cittadina tirrenica al comandante Natale De Grazia, l’ufficiale della Marina morto a metà degli anni Novanta, appena trentanovenne, mentre indagava sullo smaltimento clandestino di scorie radiottive in Calabria e sui traffici marittimi di rifiuti tossici. Presente alla cerimonia di commemorazione del Comandante De Grazia e poi alla manifestazione nazionale e al corteo contro i traffici dei rifiuti speciali e radioattivi, le “navi a perdere” , l’inquinamento della terra e, più in generale, le eco-mafie, Bova ha aggiunto: “Stamattina ad Amantea ci auguriamo che stia cominciando, per il bene della Calabria, dei calabresi e dell’Italia onesta, un movimento di grande respiro. Così si rende onore, oltre che a quanti sono morti combattendo su questo fronte, anche ai vivi e a tutti quanti desiderano migliorare la qualità della vita e dell’ambiente”.

Molinaro (Coldiretti) "Basta regali alle ecomafie". “La grande manifestazione di Amantea (Cs), non è solo un moto di ribellione ma di concreta presa di coscienza di cittadini, organizzazioni, associazioni e forze politiche, che coralmente dicono basta ai regali alle ecomafie, che vogliono fare della Calabria terra di nessuno”. Questo il commento del presidente della COLDIRETTI Calabria Pietro Molinaro che insieme ad una massiccia presenza di imprenditori agricoli, sta partecipando alla manifestazione di Amantea. La testimonianza di migliaia di persone, adesso non può essere ignorata; è stato elevato un grido che è stato raccolto dalla società che si è tangibilmente ribellata alla schiavitù delle mafie, e questo è segno di speranza. Questa forte presa di coscienza va promossa e supportata, in modo che si traduca in cultura stabile. Le indagini devono andare avanti – continua Molinaro, ma adesso ci aspettiamo non modeste iniziative ma le rassicurazioni e informazioni delle massime autorità scientifiche nazionali ed internazionali e in tempi rapidi, la bonifica dei territori attraverso l’impegno serio del governo nazionale e delle istituzioni europee. Tutto questo insieme a un efficace sistema di controlli deve avere priorità assoluta. I sindaci, – primo presidio dello stato - si ritrovino sotto un’unica bandiera che è quella della difesa del territorio e della legalità".

Callipo. C’erano anche “I Simpson” a sfilare oggi ad Amantea nella grande manifestazione nazionale contro le scorie. Un’effige del perfido Mister Burms, l’industriale, cinico inquinatore, della celebre serie televisiva americana, campeggiava, infatti, sullo striscione portato in corteo dai membri dell’associazione “Io resto in Calabria”, fondata da Pippo Callipo, candidato alla presidenza della regione. “Nemmeno lui avrebbe osato tanto” la frase impressa a fianco dell’inquietante immagine di Burms, come dire che in Calabria, in fatto di ambiente, la realtà ha superato anche la più sinistra immaginazione. Questa la sua dichiarazione: “Oggi Berlusconi avrebbe dovuto essere col popolo della Calabria sceso in piazza a chiedere verità. Se un’emergenza simile fosse scoppiata nella Padania di Bossi, Berlusconi non sarebbe andato in Russia, ma si sarebbe precipitato lì, per dar man forte e sollecitare le autorità competenti a essere rapide e puntuali. E se Berlusconi o perlomeno un ministro non fossero andati, la Lega e il centrodestra padano non avrebbero definito strumentale la protesta dei cittadini, ma avrebbero fatto una guerra e aperto la crisi. Invece la Calabria è vista dal Governo come terra di appestati, per cui neanche un ministro s'è degnato di venire a vedere di persona. Sbaglia il Pdl calabrese ad accusare la grande manifestazione di Amantea di strumentalizzazione. Perchè non si è voluto fare allarmismo, ma reclamare che il Governo faccia il proprio dovere. E sbaglia il Pdl calabrese, dimostrando di non possedere carattere per affermare le ragioni della Calabria, a non prendere atto dell'isolamento preoccupante della Calabria nel Paese e a non protestare energicamente col Governo lombardo/veneto. Perciò sostengo da tempo che in Calabria, noi cittadini, dobbiamo incazzarci. Perché c’è una fetta di ceto politico, da una parte e dall’altra, che ha rinunciato persino a occuparsi dei problemi veri dei calabresi e, pur di salvaguardare la propria carriera, se ne frega della Calabria. Per fortuna, ha sfilato tantissima gente perbene, che non è interessata alla polemica, che non si rassegna e chiede al Governo e al Parlamento l’attenzione che fin qui non c'è stata”.

Di Pietro . ''Italia dei Valori e' e sara' sempre per la legalita', che e' stata violentata con un utilizzo corruttivo e delinquenziale dei rifiuti''. Lo ha detto il leader di Italia dei valori, Antonio Di Pietro, ad Amantea per la manifestazione nazionale ''Basta veleni. Riprendiamoci la vita''. ''Noi dobbiamo lavorare - ha aggiunto Di Pietro - per risvegliare le coscienze. Il silenzio e l'omerta' sono atteggiamenti mafiosi''. Antonio Di Pietro sta partecipando al corteo assieme a consiglieri regionali, eletti ai vali livelli, e dirigenti del partito in Calabria. Accanto al leader di Idv c'e' anche l'imprenditore Pippo Callipo, candidato alla presidenza della Regione.

De Magistris "Stato in Calabria si gioca credibilità": "In Calabria lo Stato e la politica si giocano tutta la loro credibilità, per questo l'appello di oggi rivolto dai manifestanti di Amantea al Governo perché intervenga, non può restare inascoltato. Il caso delle navi dei veleni, le discariche illegali di rifiuti tossici e pericolosi, senza trascurare la drammatica vicenda di Crotone, chiamano infatti in causa le istituzioni e le amministrazioni: sono loro, per prime, a dover rispondere davanti alla popolazione locale della trasformazione di una Regione in discarica a cielo aperto. Sono loro, soprattutto, a dover chiarire la continuità tra mafie e politica che è alla base di questa trasformazione, capace di garantire profitto ad entrambe a danno della salute dei cittadini e dell'ambiente. Alla magistratura spetta il compito di cercare la verità, al Governo quello di attuare tutte le misure per garantire la salute dei calabresi e dell'ambiente, a cominciare da un'operazione di bonifica del territorio. Purtroppo, fino ad oggi, i calabresi hanno potuto registrare soltanto un triste e inaccettabile silenzio da parte dell'esecutivo, che certo non aiuta il movimento e la lotta per la legalità che pure in Calabria stanno nascendo e a cui l'Italia dei Valori non farà mai mancare il suo sostegno". Lo afferma in una nota Luigi de Magistris, europarlamentare dell'Italia dei Valori.

Ass. Greco “Grande momento di verità”. "Quello di oggi è un grande momento di verità e di riscatto della nostra gente e di tutti gli italiani che vogliono che su questa storia sia fatta piena luce". Lo ha detto l'assessore all'Ambiente della Regione Calabria, Silvio Greco, intervenendo alla manifestazione "Basta veleni. Riprendiamoci la vita" di Amantea. "Sedici anni di inchieste, - ha aggiunto Greco - le morti di Ilaria Alpi, dell'operatore Miran Hrovatin e del capitano Natale De Grazia ci devono spingere a lavorare sulla strada della verità, se non altro per fare in modo che il sacrificio di queste persone non sia stato vano e per affermare che la verità da loro inseguita è anche per noi". "Non possiamo girarci - ha detto ancora Greco - dall'altra parte. Troppa gente lo ha fatto e troppa gente ha preferito fare altro. Noi abbiamo compiuto una scelta che è anche un obbligo morale nei confronti delle generazioni che verranno dopo di noi. Non possiamo lasciare in eredità una regione che potrebbe rivelarsi piena di rifiuti nocivi".

Loiero “La voce della Calabria che non si rassegna”. "Possente, la vera voce della Calabria che non si rassegna, reattiva", cosi' il presidente della Regione Agazio Loiero al termine della manifestazione di Amantea al quale ha preso parte accanto a migliaia di calabresi. "Sento dire cose senza senso, secondo cui cosi' si creano allarmismi. Ma i calabresi hanno diritto di sapere e questa risposta la deve dare lo Stato perche' noi siamo andati oltre le nostre competenze", ha aggiunto Loiero. "Chi parla di allarmismi per compiacere i nuovi padroni avrebbe dovuto essere qua, oggi, assieme a questa gente preoccupata che esige risposte chiare e definitive. Allora avrebbe capito. D'altra parte la Jolly Rosso, l'interramento di bidoni nell'area di Aiello, le navi affondate, le scorie di Crotone non ce le siamo inventati nessuno - ha concluso Loiero - ed e' necessario tranquillizzare i cittadini, sapere come realmente stanno le cose. Sono tutte questioni da chiarire. Non si puo' chiudere gli occhi. Se poi non ci sara' nulla saremo tutti felici e contenti, ma non si puo' attendere nell'angoscia. Altro che allarmismi, bisogna che lo il governo centrale faccia subito e fino in fondo il proprio compito".

Legambiente “Indagare anche su altri siti”. "Lo Stato, in tutte le sue diramazioni, assuma questo impegno come una priorita' e dimostri la giusta attenzione al riguardo impegnando risorse a sostegno delle indagini della magistratura, per monitorare i siti inquinati ed effettuare le bonifiche, coinvolgendo anche enti attivi sullo scenario internazionale e chiedendo il contributo della comunita' scientifica per venire realmente a capo di una situazione grave e pericolosa per la salute e il futuro delle persone e dell'ambiente". Queste le parole del presidente nazionale di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, che, con una nutrita schiera di rappresentati, soci e volontari dell'associazione ha preso parte oggi al grande corteo di Amantea, per chiedere al Governo di fare luce sui traffici dei rifiuti speciali e radioattivi e le "navi a perdere". "Dobbiamo scongiurare il rischio - ha sottolineato Cogliati Dezza - che questa vicenda venga sottovalutata, mentre in realta' e' in ballo il futuro dell'ambiente, del turismo, della legalita', dell'economia". "C'e' bisogno -ha detto ancora il numero uno di Legambiente- di un forte segnale che dia speranza ai cittadini calabresi e li sostenga concretamente nella battaglia che loro combattono in prima linea contro la 'ndrangheta e l'illegalita' diffusa che invece vorrebbero condannare questa terra all'immobilismo, se non all'arretramento culturale e sociale". Per questo Legambiente ha sfilato con le magliette simbolo della lotta contro le ecomafie che hanno gestito i traffici delle navi dei veleni, con impresso lo slogan: "Navi dei veleni. I boss avvelenano la Calabria. Affondiamo la'ndrangheta". "Per venire finalmente a capo di questa annosa vicenda - ha poi sottolineato Nuccio Barilla' di Legambiente Calabria - e' necessario affrontare la vicenda in modo complessivo e in tutte le sue articolazioni. A cominciare da un monitoraggio puntuale sugli altri siti di affondamento noti, da quello della motonave Rigel a Capo Spartivento, a quello della Mikigan a largo di Vibo Valentia, a quello davanti alla costa di Maratea della Ivonne A, e a tutti gli altri siti indicati dal collaboratore di giustizia Fonti e dalle altre indagini puntuali". Legambiente ricorda quindi di aver chiesto, "anche nella recente audizione presso la Commissione parlamentare d'inchiesta sulle attivita' illecite nel ciclo dei rifiuti, di avviare un'indagine specifica sul coinvolgimento di alcuni porti italiani, a partire da quelli di La Spezia, Livorno e Marina di Carrara, da cui sono partite diverse delle navi poi risultate affondate". Nella richiesta Legambiente ha sottolineato di voler sapere anche "perche' nel 2007 la Capitaneria di porto di Cetraro vieto' per qualche mese la pesca nei fondali marini antistanti la localita' cosentina, nota ormai per il rinvenimento del relitto di poche settimane fa". Legambiente sottolinea ancora di aver chiesto di "allargare l'inchiesta sul business dei rifiuti anche alle attivita' di rilevazione sul campo dei tombamenti di rifiuti pericolosi o radioattivi sotto al manto stradale dell'autostrada Garoe - Bosaso in Somalia, legata all'inchiesta giornalistica che avrebbe portato all'omicidio nel 1994 della giornalista della Rai Ilaria Alpi e dell'operatore Miran Hrovatin". Di Navi dei veleni e Ecomafia si e' parlato, infine, oggi anche a Roma in due appuntamenti organizzati da Legambiente nell'ambito di ControMafie, stati generali dell'antimafia, la tre giorni di incontri, seminari e iniziative che Libera organizza periodicamente per fare il punto e fornire nuovi strumenti al mondo dell'associazionismo che si batte per la legalita' e la giustizia sociale.

Misiti "Alla Camera mozione bipartizan": Sulla nave dei veleni la Camera dei Deputati si accinge ad approvare una mozione bipartisan, firmata dagli on. Misiti, Realacci e Granata, che non potrà non essere attuata dal Governo. Nella mozione, tra le altre cose, viene richiesto di “assicurare le risorse necessarie per un immediato piano operativo di recupero del relitto della nave e del suo carico, avvalendosi delle più moderne tecnologie esistenti e di garantire analogo sostegno alle procure impegnate e a quelle che decideranno di riaprire le inchieste già archiviate sulle cosiddette navi a perdere, tutte già impegnate nel complesso compito di svelare le trame criminali che si sono celate dietro gli affondamenti sospetti”. Nella mozione si richiede inoltre “l’intervento degli organismi internazionali per provvedere al recupero nelle acque internazionali e di avviare i necessari accertamenti per verificare se a tutt’oggi organizzazioni internazionali pratichino affondamenti in mare di rifiuti tossici o radioattivi, come sembra in base agli ultimi accadimenti verificatisi a largo dell’isola d’Elba”. Una posizione siffatta – sottolinea Aurelio Misiti – qualificherà il Parlamento italiano come organismo che su una questione così delicata, grazie al dialogo tra maggioranza e opposizione riesce a dimostrare, all’interno e all’esterno dei confini del Paese, che l’Italia sa trovare l’unità anche in un momento così travagliato della vita degli italiani. A tale risultato – aggiunge il parlamentare – si è pervenuti grazie al produttivo lavoro svolto dagli organi regionali, assessorato all’ambiente e ArpaCal, nonché alle spinte e sollecitazioni unitarie che i sindaci dell’alto Tirreno cosentino hanno saputo esprimere e manifestare direttamente alle autorità di governo. Aurelio Misiti si augura che le iniziative delle manifestazioni calabresi che sono culminate nella manifestazione davanti a palazzo Chigi, nella mozione unitaria del Parlamento e nel grande incontro di Amantea, con la presenza di Antonio Di Pietro, possano portare ad una definitiva soluzione del problema “nave dei veleni” in modo da tranquillizzare le popolazioni calabrese e contestualmente possa essere garantita la ripresa delle attività economiche nella pesca e nel turismo.

Ministro Prestigiacomo “Speculazione irresponsabile”. "E' irresponsabile la speculazione politica che pezzi della sinistra stanno conducendo sul caso della cosiddetta "nave dei veleni" in Calabria". Lo ha affermato in una nota il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, spiegando che "siamo davanti ad una situazione complessa con ipotesi di inquinamento sulla terraferma e un relitto non ancora identificato, ad oltre 400 metri di profondita', che si teme possa contenere rifiuti inquinanti o radioattivi e che e' al centro di una inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Credo che dinanzi ad una realta' di tale problematicita' la politica debba mostrare responsabilita' e capacita' di intervento - ha osservato il ministro - . E' questa la linea che il Ministero dell'Ambiente ha adottato sin dal primo momento, avviando una stretta collaborazione con la magistratura, la Procura di Paola prima, la Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro dopo; istituendo una task force composta dai tecnici del Ministero, dalla Capitaneria di Porto Guardia Costiera, dai Carabinieri dei Noe e dall'Ispra per seguire la vicenda, in costante contatto con la Regione e gli enti locali; attivando gli interventi richiesti dalla Procura di Paola nelle aree a terra; individuando, in conformita' alle richieste della DDA di Catanzaro, in tempi brevi, un mezzo adeguato ad effettuare le indagini sottomarine finalizzate ad appurare quale sia il relitto individuato a largo di Cetraro e cosa contenga nella stiva". "Il Ministero dell'Ambiente, di concerto con la DDA di Catanzaro - ha proseguito la Prestigiacomo - sta lavorando per dare la prima essenziale risposta: qual e' il relitto in fondo al mare e cosa contiene. Fatta questa verifica si decidera' se e come intervenire per tutelare nel modo piu' rapido ed efficace salute delle popolazioni, ambiente, patrimonio ittico. Questo e' un modo di agire serio, onesto, responsabile - ha concluso il ministro - . Agitare paure, rabbie, pericoli, davanti a un rischio ad oggi non dimostrato e incerto e' un modo, invece certo, per avvelenare la politica, la Calabria e il futuro dei calabresi".

Minniti “Il Governo ascolti”. "Mi auguro che questo messaggio venga ascoltato dal governo nazionale". Lo ha detto il parlamentare del Pd, Marco Minniti, parlando con i giornalisti a margine della manifestazione ad Amantea. "C'é bisogno - ha aggiunto - di un'attenzione adeguata sulla vicenda. Se le cose paventate dovessero risultare vere, avremmo a che fare con un disastro ambientale di dimensioni straordinarie e questo non può essere affrontato lasciando sola la Calabria. C'é bisogno di un piano organico da parte dello Stato Italiano che deve muoversi. E io mi auguro che oggi il Governo, lo Stato Italiano, ascoltino i calabresi. E' una lotta contro il tempo. Ho visto incertezze e incredibili sottovalutazioni. E' un diritto e un dovere che i calabresi sappiano come sono esattamente le cose". "L'idea che mi sono fatto - ha concluso Minniti - è che oggi ci troviamo di fronte ad una di quelle situazioni straordinarie, nelle quali la Calabria dà il meglio di sé. Mette in campo quelle che sono le forze più importanti: la dignità, il coraggio e l'amore per questa terra".

N.Oliverio “Il Governo affronti il caso Calabria”. "La straordinaria partecipazione di tanta gente, giovani, anziani, intere famiglie anche con bambini, testimonia la voglia a la determinazione della Calabria e dei calabresi di salvaguardare il futuro di questa terra e di programmare concrete azioni di sviluppo". Lo afferma il parlamentare del Partito democratico Nicodemo Oliverio, capogruppo in Commissione Agricoltura alla Camera, oggi ad Amantea, sul Tirreno cosentino, per partecipare alla manifestazione promossa dal comitato Natale De Grazia per chiedere al Governo interventi urgenti in materia di bonifica ambientale. "Non e' piu' tollerabile - aggiunge Oliverio - il silenzio del Governo su vicende come quelle relative alle cosiddette navi dei veleni, alla bonifica delle zone del comprensorio di Amantea e Serra d'Aiello, all'emergenza ambientale di Crotone. Bisogna mettere in campo, con urgenza, interventi capaci di fotografare la situazione reale ed avviare quei progetti necessari per bonificare tutti quei territori a rischio. C'e' in gioco la sicurezza dei cittadini calabresi, le sorti di diversi comparti economici, il domani dell'intera regione. Non si puo' attendere oltre. La Regione ha fatto e sta facendo la sua parte, ora il Governo deve, finalmente, prendere a cuore il caso Calabria e dare le giuste risposte alle tante problematiche sul tappeto".

Trematerra (Udc) "Manifestazione positiva". "Sono stato stamani alla manifestazione di Amantea ed ho parlato con tanti cittadini del Tirreno. Si è trattata di una mobilitazione positiva a cui, però, deve seguire un atteggiamento responsabile di partiti e di istituzioni che non devono soffiare sul fuoco dell'allarmismo". Lo afferma il capogruppo dell'Udc in consiglio regionale, Michele Trematerra. "Non dobbiamo abbassare la guardia - dice Trematerra - ma nemmeno giungere a conclusioni affrettate o generare psicosi inutili. L'Udc si farà promotrice nelle sedi istituzionali di provvedimenti tesi a sostenere i danni subiti sinora dai ceti produttivi del Tirreno".

Tripodi (Pdci) "Pronti a protestare anche a Roma". "Di fronte all'immobilismo del Governo, la grande manifestazione di oggi è un grido di denuncia e di aiuto". Lo afferma in una nota il segretario regionale e responsabile Mezzogiorno del Pdci, Michelangelo Tripodi, che ha partecipato alla manifestazione di Amantea. "Oggi ad Amantea - aggiunge - e se domani nulla cambia siamo pronti a manifestare a Roma sotto Palazzo Chigi. Il mare e la terra di Calabria hanno lanciato un SOS: è ora che si recuperi la nave, si bonifichi la zona interessata dal sotterramento dei fusti e si faccia piena luce sugli altri relitti che popolano il mare del nostro Paese. Il Ministro del'Ambiente Prestigiacomo, dal canto suo, rispetti la gente di Calabria che oggi ha manifestato e, invece di offendere chi protesta, pensi a fare ciò che è il suo dovere: rispettare nei fatti il diritto costituzionale dei cittadini alla salute. Da oggi, e questa grande manifestazione lo ha dimostrato, la Calabria chiede giustizia, rispetto e verità"

 

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