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Nave dei veleni, dal 2006 Arpacal indicava metalli pesanti

 

 

Nave dei veleni: Rapporto Arpacal 2006 su acque Cetraro indicava già metalli pesanti. Numerose adesioni a manifestazione Amantea

21 ott 09 Nell'ottobre 2006 venne consegnato un rapporto dell'Arpacal alla Procura di Paola sulle acque al largo di Cetraro ''in cui c'erano valori che indicavano la presenza di metalli pesanti che secondo la Procura erano meritevoli di ulteriori approfondimenti''. Lo ha riferito l'Arpacal, l'Agenzia regionale per l'ambiente della Calabria, in merito alla notizia secondo la quale la Capitaneria di Porto di Cetraro nel 2007 aveva ordinato il divieto di pesca a Cetraro, divieto che venne poi ritirato un anno e mezzo dopo. Nel febbraio 2008 venne consegnato un altro documento, sempre dell'Arpacal, e l'Agenzia regionale dell'ambiente sostiene che nel report interno consegnato dal dottore Emilio Cellini, dirigente del servizio biotossicologico di Crotone e responsabile della task force che si sta occupando della vicenda, ''non si evincono rilievi analitici di particolare interesse ne' chimico, ne' tossicologico ne' riferito a composti radiogenici''. Il documento fu consegnato alla Procura di Paola e riguardava esami svolti nel 2007, evidentemente quelli che poi convinsero la Capitaneria di Porto a ritirare il divieto di pesca.

Arriva la Commissione Ecomafie. La Commissione parlamentare sulle ecomafie, presieduta da Gaetano Pecorella, arrivera' in serata in Calabria e domani effettuera' una serie di sopralluoghi sui luoghi che, secondo le indagini condotte dalla magistratura, risulterebbero inquinati probabilmente da rifiuti tossici e nocivi. La delegazione della Commissione in mattinata si rechera' a visitare la zona del torrente Oliva, nel comune di Aiello (Cs), e successivamente una cava nella stessa zona, dove si ipotizza siano stati interrati rifiuti radioattivi. Successivamente si rechera' a bordo della nave Mare Oceano che dovra' effettuare rilievi nella zona, a 12 miglia dalla costa di Cetraro (Cs), dove e' stato individuato il relitto di una nave che si sospetta trasportasse 120 fusti contenenti fanghi radioattivi.

Legambiente “Un intrigo internazionale”. Sulla vicenda degli affondamenti sospetti al largo delle coste italiane, Legambiente ha chiesto un aggiornamento da parte della Commissione, alla luce dei riscontri oggettivi relativi alle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Francesco Fonti che hanno portato al rinvenimento del relitto a largo di Cetraro. "Visto il coinvolgimento del nostro Paese in questo intrigo internazionale che ha coinvolto organizzazioni criminali, affaristi, pezzi dello Stato e servizi segreti deviati - sottolinea l'associazione ambientale - come emerso dalle indagini effettuate negli ultimi 15 anni fa da diverse Procure, sarebbe auspicabile un approfondimento sul coinvolgimento di alcuni porti italiani, a partire da quelli di La Spezia, Livorno e Marina di Carrara, da cui sono partite diverse delle navi poi risultate affondate". In particolare, Legambiente auspica che la Commissione si faccia promotrice di un'indagine conoscitiva sugli affondamenti delle altre "navi a perdere descritte da diverse fonti, a partire dalla motonave Rigel, su cui andrebbe attivata una rilevazione di dettaglio a largo di Capo Spartivento, come da sentenza passata in giudicato per naufragio doloso e truffa nei confronti della compagnia assicurativa; le cause che portarono nel 2007 all'ordinanza della Capitaneria di porto di Cetraro, che vieto' per qualche mese la pesca nei fondali marini antistanti la localita' cosentina, nota ormai per il rinvenimento del relitto di poche settimane fa; sui presunti tombamenti di rifiuti in Aspromonte in altri siti sospetti in Calabria, come risultava anche dalla denuncia che Legambiente fece nel 1994 e dai primi accertamenti investigativi della Procura di Reggio Calabria". ''Occorre proseguire - si legge ancora nel documento - le attivita' di rilevazione sul campo dei tombamenti di rifiuti pericolosi e/o radioattivi sotto al manto stradale dell'autostrada Garoe-Bosaso in Somalia, perche' l'inchiesta giornalistica su questa vicenda sarebbe, com'e' noto, uno dei motivi che avrebbe portato all'omicidio nel 1994 della giornalista della Rai Ilaria Alpi e dell'operatore Miran Hrovatin, come risulta anche dagli approfondimenti operati dalla stessa Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti nelle precedenti legislature''.

Della Seta (PD) “Calabresi lasciati soli”. ''Ha ragione l'assessore regionale Greco, sulle navi dei veleni i calabresi sono stati lasciati soli dal governo. Il comportamento del governo che ignora la drammatica vicenda delle navi dei veleni affondate al largo delle coste calabresi e' indecente''. Lo dice il senatore Roberto Della Seta, capogruppo del Pd nella commissione Ambiente. ''Non solo - prosegue Della Seta - la Procura di Paola e' lasciata colpevolmente sotto organico, con mezzi e magistrati del tutto insufficienti per proseguire nelle indagini, ma nemmeno si interviene per rendere operativo il lavoro di scandaglio della nave Ocean, ferma da giorni nel porto di Vibo Valentia e che dovrebbe verificare l'identita' e il contenuto del relitto affondato del Cunsky. Il Partito Democratico chiede da settimane che la vicenda della nave dei veleni sia trattata come merita e cioe' come una grande emergenza ambientale e sanitaria nazionale. Finora - conclude Della Seta - non e' arrivata alcuna risposta concreta e questo significa lasciare la Calabria e i calabresi in una situazione di rischio e di legittima preoccupazione insostenibile''.

Pirillo e Pittella (PD) “inutile protagonismo Santelli (Pdl)”. ''Non hanno nessun senso, se non quello di protagonismo, le dichiarazioni sulla stampa, espresse dal deputato del Pdl Jole Santelli, in merito all'annosa vicenda della nave dei veleni in Calabria''. Questo quanto dichiarano gli eurodeputati del Pd Gianni Pittella e Mario Pirillo, impegnati nei lavori parlamentari nella sede di Strasburgo. ''Affermare che il governo italiano - continuano gli stessi - sia impegnato a risolvere al piu' presto il grave problema che colpisce la Calabria, riteniamo che non sia del tutto vero. E' grave che non sia direttamente il Ministro Prestigiacomo a darne notizia, sollecitato dall'opinione pubblica calabrese dai sindaci e gia' dal 21 settembre dal Commissario Stravos Dimas sollecitato dall'interrogazione parlamentare del 15 settembre''. ''Altro aspetto che evidenzia il totale disinteresse del Governo a risolvere tale delicato problema - dicono Pittella e Pirillo - sono le affermazioni della stessa Santelli, la quale assicura senza alcuna cognizione che ''al piu' presto sara' costituita una task force 'ad hoc'. La montagna ha partorito il topolino! Fino ad ora il Governo cosa ha fatto in merito?''. ''E' opportuno tener presente, invece, il lavoro, le iniziative e le prese di posizioni, di tanti, deputati nazionali, e in particolare i nostri interventi a livello europeo: interrogazioni alla Commissione europea e l''incontro del 14 ottobre con il Commissario Dimas, in presenza dell'assessore regionale all'ambiente della regione Calabria per presentare la gravita' della situazione. All'incontro diamo un valore estremamente positivo e siamo convinti che il Commissario potra' fare moltissimo; mentre il Vice Presidente al Parlamento europeo Gianni Pittella si sta gia' attivando per far intervenire sul campo la Commissione parlamentare sulle ecomafie''.

Realacci (PD) “recuperare subito i fusti”. ''Non si sprechino ancora tempo e denaro. Quello che bisogna fare e' recuperare subito i fusti nello scafo del relitto del mercantile affondato a Cetraro. Solo cosi' si potra' sapere con assoluta certezza cosa contengono, se si tratta di rifiuti tossici o radioattivi, se quel relitto e' quello di una delle navi affondate con il loro carico di veleni e se le rivelazioni del pentito Fonti sono fondate''. Lo sostiene Ermete Realacci, deputato del Pd. ''Insomma solo cosi' sara' possibile svelare un tassello fondamentale di una pagina buia della nostra storia'', afferma Realacci, responsabile Ambiente del PD, commentando le attivita' della nave ''Mare Oceano'', che da oggi ha iniziato ad operare sul relitto di Cetraro (Cs). ''L'analisi delle acque e dei sedimenti intorno alla nave - aggiunge Realacci - per quanto utile possa essere, puo' non essere risolutiva e non dare certezze sull'effettivo contenuto dei fusti. Da quanto ci risulta la nave Mare Oceano, inviata dal Ministero dell'Ambiente e' in grado di effettuare l'attivita' di recupero. Se non bastano i fondi a disposizione del Ministero dell'Ambiente, come ha dichiarato ieri il Sottosegretario Roberto Menia, e' necessario che intervenga il Governo, come chiediamo da tempo, con il coinvolgimento di tutti i Ministeri interessati. La salute dei cittadini e dell'ambiente non ha prezzo e non puo' piu' aspettare''.

Tassone (Udc) “Governo sottovaluta vicenda”. ''Il Governo ha preso alla leggera la vicenda della nave dei veleni e del Tirreno cosentino, dimostrando un'insensibilita' preoccupante''. Lo ha detto Mario Tassone, deputato e vice Segretario nazionale dell'Udc. ''Cosi' facendo ha amplificato la sfiducia dei cittadini nelle istituzioni. Il Governo faccia chiarezza. Qui e' in gioco - ha aggiunto Tassone - la sorte di buona parte del territorio non solo calabrese, ma anche del Mediterraneo. Oltre ad essere a rischio l'economia locale, ad essere in pericolo e' soprattutto la salute e la vita umana''.

Le adesioni alla manifestazione di Amantea

Azione Cattolica Cosenza “Non possiamo accettare che la nostra terra, sia violentata giorno dopo giorno da mercanti senza scrupoli; non possiamo pensare che il diritto alla vita venga costantemente compromesso, senza che le istituzioni competenti facciano tutto il possibile per riportare serenità alla nostra terra. Non possiamo vivere in una terra che crolla ogni giorno sotto la barbarie degli incendi, delle alluvioni e ora anche dei rifiuti tossici e nocivi”. Così il Presidente dell’Azione cattolica diocesana di Cosenza Nicola Gaudio. “Vogliamo vivere –dice Gaudio- nell’armonia del creato; vogliamo essere parte rispettosa e rispettata di una creazione che non può dare spazio alla continua violenza, di chi pretende di poter fare tutto a noi, alla nostra terra, e al nostro futuro. Per questo, annunciamo l’adesione dell’Azione Cattolica dell’Arcidiocesi di Cosenza Bisignano alla manifestazione nazionale “Riprendiamoci la Vita, vogliamo una Calabria pulita” promossa per il 24 Ottobre ad Amantea.

CISL Cosenza. La CISL Calabria e l’UST-CISL Cosenza confermano l’adesione alla manifestazione nazionale “Basta veleni. Riprendiamoci la vita, vogliamo una Calabria pulita” che si svolgerà sabato 24 ottobre ad Amantea. Per la CISL i temi dell’ambiente e della salute dei cittadini, alla luce degli ultimi eventi, non possono essere più sottovalutati e sono il segno inequivocabile di una profonda crisi che interessa ormai l’intera Regione e pertanto devono essere affrontati con assoluta priorità. La CISL ribadisce con forza la necessità che il Governo assuma direttamente il coordinamento della vicenda relativa alla nave dei veleni di Cetraro e a quella legata alla presenza di scorie radioattive nei territori di Aiello Calabro e Amantea, riconoscendo a questi territori lo status previsto in questi casi dalle disposizioni legislative vigenti. La CISL – dichiarano Sbarra e Tramonti - ritiene non più procrastinabile l’avvio delle fasi di studio e di analisi dei luoghi per determinare l’effettiva situazione ambientale dei territori interessati e per questi motivi continuerà, di concerto con gli altri soggetti sociali, a tenere alta l’attenzione e profonderà ogni sforzo fino a quando le azioni intraprese non porteranno a risultati concreti, a partire dalla bonifica del territorio e al rilancio del lavoro e dell’occupazione nelle aree interessate”. Per questi motivi la CISL conferma la propria adesione alla manifestazione di sabato 24 ad Amantea e preannuncia una massiccia presenza dei propri quadri, dirigenti, rsu e iscritti.

PD nazionale “Il Partito democratico aderisce alla manifestazione indetta per sabato 24 ad Amantea sul bruciante tema delle navi dei veleni”. Così in una dichiarazione il segretario del Partito Democratico Dario Franceshini. Condivido gli obiettivi di questa iniziativa e ritengo che quello che sta emergendo sia un tema della massima gravità e di rilievo nazionale e anche internazionale. Questione gravissima perché pesante è l’impatto sulla salute e sull’ambiente di un’area di grande importanza sia naturalistica che economica. Se ce ne fosse bisogno il caso delle navi dei veleni conferma in maniera drammatica che la ‘ndrangheta è nemica della Calabria e dei calabresi, altro che legame col territorio. La situazione, denunciata anche dalla manifestazione dei sindaci giunti ieri a Roma dalla costa tirrenica, è talmente grave da richiedere una risposta organica dello Stato che, in verità, sinora non c’è stata. E’ necessario un impegno italiano e anche della Unione europea, chiediamo da tempo ormai di sapere quale è la situazione reale, di una valutazione credibile e rapida dell’impatto delle navi dei veleni sulla salute, l’ambiente e l’economia di quest’area, di procedere ad un recupero attraverso procedure trasparenti: a tutto questo il governo non ha ancora risposto in alcun modo”. Alla manifestazione di Amantea parteciperà una delegazione di amministratori e parlamentari del Pd, guidata dall’onorevole Marco Minniti.

 

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