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Cosenza record negativo di morti bianche

 

 

Cosenza la provincia calabrese con maggiori morti bianche

22 ott 09 In provincia di Cosenza si è registrato il più alto numero di morti sul lavoro, 12, della Calabria nel 2008. Un risultato dovuto anche alla maggiroe vastità del territorio e la maggiore industrializzazione della provincia della Calabria citeriore. Il dato è emerso dal Rapporto annuale sull'andamento degli infortuni sul lavoro nella regione, presentato a Catanzaro, nel corso di una conferenza stampa, del direttore regionale dell’Inail, Mario Lo Polito. Nella provincia di Cosenza lo scorso anno, secondo quanto riporta il rapporto dell’Inail, sono stati registrati 12 decessi con un aumento rispetto al dato del 2007 quando se ne verificarono 9. In provincia di Reggio sono stati otto gli incidenti mortali sul lavoro, in calo rispetto al dato precedente 13. Meno morti anche nelle provicne di Catanzaro 4 (5),Vibo uno (4) e Crotone 2 (4). Dei 14.094 infortuni registrati complessivamente dal Pollino allo Stretto nel 2008 – in calo rispetto ai 14.549 dell’anno precedente – il primato spetta ancora alla provincia di Cosenza, dove se ne sono verificati 4.931 (5.132) seguita da Catanzaro 3.645 (3.886). In crescita gli infortuni a Reggio con 3.239, a fronte dei 3.092 del periodo precedente, e a Crotone con 969 (962) del periodo precedente. Segno meno anche a Vibo dove sono stati 1.310 gli infortuni contro i 1.387 dello scorso anno. Per settori di attività dove, comunque, nel 2008 si registra complessivamente un calo del 2,5% rispetto all’annualità precedente, il numero maggiore di infortuni appartiene all’industria, 11.667, con un calo del 3,2 rispetto all’anno precedente (12.067). In testa le costruzioni, con 1.741 denunce (1.933). Segue il manifatturiero 1.461 (1.557) ed il commercio 1.349 (1425). Aumentano gli infortuni nel settore trasporti e comunicazioni 1.338 (1.281) e tra i dipendenti conto Stato 1.183 (1.083). L’andamento del contenzioso previdenziale nel 2008 evidenzia che sono state 519 le nuove cause per prestazioni – delle quali 374 di primo grado e 145 di appello – che hanno determinato un incremento del contenzioso pari al 10,6% rispetto all’anno precedente quando se ne registrarono 469 (340 di primo grado e 129 di appello). La distribuzione geografica del contenzioso di primo grado evidenzia la concentrazione di quasi il 50% delle controversie (ben 173) nella provincia di Cosenza (tribunali di Cosenza, Paola, Rossano e Castrovillari) mentre le restanti 201 cause sono 60 per la provincia di Reggio (Tribunali di Reggio, Locri e Palmi), 80 a Crotone, 53 a Catanzaro (Tribunali di Catanzaro e Lamezia) e 8 a Vibo. “Oggi – ha detto il direttore Lo Polito – siamo davanti a scelte ben precise: per poter rendere un migliore servizio alla nostra utenza in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro dobbiamo comprenderne i reali bisogni. Non si può pensare di svolgere una funzione così importante come la nostra senza tener conto anche della dimensione etica che deve riguardare l’operato di tutti i soggetti coinvolti. La sicurezza deve essere un consapevole modo di fare che arricchisce chi la pratica, entrando a fare parte del proprio patrimonio valoriale”. “Quali sono, quindi – ha aggiunto il direttore dell’Inail calabrese – le nostre proposte per questa regione? Innanzitutto superare un approccio meramente formalistico e burocratico al tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro ed abbandonare una cultura meramente sanzionatoria per prestare attenzione alla prevenzione che è fatta di consulenza, di maggiore formazione e di migliore informazione. Ogni sforzo deve essere profuso affinchè tutti i lavoratori possano la sera tornare a casa loro sani e salvi, tra i propri familiari”.

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