Scorie tossiche a Crotone, indagati otto dirigenti della Montedison

29 ott 09 Otto dirigenti, tra direttori e responsabili della sicurezza e della sanità del vecchio stabilimento chimico Montedison di Crotone, succedutesi negli anni, hanno ricevuto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Crotone un avviso di conclusione delle indagini circa i gravi danni alla salute provocati dall’utilizzo dell’amianto all’interno dello stabilimento. La Procura sostiene che le otto persone, accusate di omicidio colposo plurimo e disastro colposo, sono responsabili del decesso, causato da mesotelioma pleurico, di cinque lavoratori dello stabilimento e delle mogli di altri due operai, venute in contatto con le polveri d’amianto attraverso gli indumenti di lavoro dei mariti. Le morti sono avvenute tra il 1998 e il 2006. Il procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Crotone Raffaele Mazzotta ha detto, presentando il risultato delle indagini inizate nel 2001 che “quella accertata è solo la punta di un iceberg. Una indagine lunga, complessa suscettibile di ulteriori sviluppi per cio’ che riguarda il numero delle vittime causato dall’amianto e i luoghi in cui è stato smaltito”. Secondo gli inquirenti, le otto persone erano a conoscenza dei gravi danni provocati dall’amianto ai lavoratori che non sarebbero stati informati e sottoposti a controlli sanitari. Nè ai lavoratori sarebbero stati forniti efficaci mezzi di protezione e sistemi idonei per impedire la diffusione delle polveri d’amianto.

Schifino (PD) “Il Governo intervenga su Crotone”. “La chiusura delle indagini sulla Montecatini Edison e sulle responsabilità quarantennali accertate dagli inquirenti non fanno che confermare, purtroppo, le preoccupazioni di tutti i cittadini di Crotone" così il Capogruppo del Partito Democratico in seno al Consiglio provinciale di Crotone. "Il periodo prospero dell’industrializzazione -afferma Schifino- ha lasciato in eredità ai figli di Crotone una drammatica situazione ambientale e salutare. Ora probabilmente e finalmente, si darà maggiore ascolto agli operai che per anni si sono battuti con dignità per dimostrare i pericoli che hanno corso lavorando nelle industrie crotonesi. Il Governo italiano ha l’obbligo giuridico e morale di intervenire su quanto sta accadendo nella nostra città. Le morti sospette per patologie tumorali, sono molto più numerose di quanto registrato in questa indagine, che ha il grande merito di aver finalmente squarciato quel velo di silenzi che finora ci ha impedito di dire quanto tutti sappiamo da tempo. Crotone è avvelenata, è troppo caro il prezzo che stiamo pagando, siamo una realtà violentata e non possiamo e non dobbiamo girarci dall’altra parte. Un ringraziamento particolare va al procuratore capo della Procura della repubblica di Crotone, Raffaele Mazzotta e ai suoi sostituti, che seppure in condizioni croniche di disorganico, stanno facendo un lavoro eccezionale e che deve trovare l’encomio di tutte le altre istituzioni e della collettività intera. Oggi più che mai, infine, è stata confermata la necessità che in questo territorio ci sia una immediata bonifica integrale, un registro dei tumori realmente funzionante ed un centro specializzato in tossicologia industriale, che si occupi della ricerca, della diagnosi e della cura delle malattie tumorali. Il diritto alla salute è qui stato calpestato negli anni, dall’incuria e dall’indifferenza che ha contraddistinto chi era a conoscenza e chi era direttamente responsabile. Il nostro diritto individuale ed il nostro interesse collettivo, costituzionalmente garantito, deve trovare una affermazione netta, nel risarcimento del danno cagionato, forse all’intera popolazione crotonese”.

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