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I bronzi lasceranno la Calabria

 

 

I bronzi di Riace andranno per sei mesi a Roma, e poi?

01 ott 09 Dopo il colloquio di questa mattina intercorso tra il Sindaco di Reggio Calabria e la neo-Sovrintendente per i beni archeologici della Calabria, Simonetta Bonomi, si è giunti a conclusione dell'accesa polemica sul futuro delle opere bronzee traccia tangibile della Magna Grecia vanto di tutta la Calabria. Inutili proteste e manifestazioni contrarie all'operazione. E' stato già deciso. I Bronzi di Riace, purtroppo, partiranno alla volta di Roma dove verranno sottoposti ad un check up della durata di almeno 4 mesi. Dopo la prima falsa partenza per la "Maddalena" è evidente che le statue fanno gola a qualcuno molto in alto. Cìè dunque l'interesse che i bronzi lascino la Calabria. Una spoliazione proposta pedissequamente da tempo. Calabria come terra di conquista. Il sindaco Scopelliti e la sovraintendente Bonomi hanno garantito, però, che i Bronzi rientreranno a Reggio entro le date prefissate e, a quel punto, sarà necessario trovare una collocazione alternativa in attesa della conclusione dei lavori che interesseranno il Museo nazionale della Magna Grecia e che dovrebbero durare almeno 3 anni. Il Sindaco non ha scartato l'ipotesi avanzata da Lamberti e Bova relativa alla sistemazione delle statue a Palazzo Campanella, ma si è detto favorevole alla loro collocazione presso Villa Zerbi. Ancora incerta la data di partenza delle statue che potrebbero lasciare le rive dello Stretto già dal mese prossimo.

Interrogazione di Laratta sui Bronzi al ministro Bondi

01 ott 09 “L'improvvisa decisione di trasferire i Bronzi a Roma suscita molte perplessità”. E’ quanto scrive l’on. Franco Laratta del PD. “Si tratta di un'operazione immotivata –dice Laratta- le due statue nel 1994 sono state sottoposte ad una lunga operazione di restauro. E poi, non si comprende bene perche' il check-up debba avvenire a Roma, quando il restyling sarebbe potuto effettuare a Reggio, come era previsto nel capitolato d'appalto d'opera. Proprio su questo, c'è da registrare la disponibilità del Presidente del consiglio regionale della Calabria che aveva offerto le risorse necessarie pur di non far trasferire i Bronzi. E allora, il governo ci dica: se era proprio necessario e opportuno trasferire i due Guerriere da Reggio Calabria a Roma; se sono state verificate le alternative e perchè non sono state prese in considerazione; quanto dureranno i lavori di restauro; quando è previsto il rientro a Reggio Calabria.

Tripodi (Pdci) “Per la dipartita dei bronzi una giornata di lutto cittadino”

01 ott 09 “I Bronzi partiranno e lasceranno Reggio Calabria. Il sindaco di Reggio, Giuseppe Scopelliti, avallando, incredibilmente, questa nefasta scelta, ha, inequivocabilmente, gettato l’ipocrita maschera che lo voleva, a parole, paladino e difensore della città”. A scriverlo è il segretario del PdCi di Reggio calabria, Ivan Tripodi. “Al contrario -afferma Tripodi- la scelta politica di Scopelliti equivale alla svendita della gloriosa e storica dignità di Reggio Calabria. La giornata di oggi rappresenta ufficialmente la certificazione di morte della città. Noi Comunisti, pertanto, chiediamo ufficialmente che sia proclamato il lutto cittadino. I Bronzi devono rimanere a Reggio ! Il trasferimento dei Bronzi non costituisce una mera questione di pennacchio o di orgoglio municipalista di provincia. I Bronzi di Riace, i due splendidi guerrieri, rappresentano il simbolo di Reggio in Italia e nel mondo. Siamo di fronte ad una vera e propria truffa perpetrata, scientemente, ai danni dei reggini. Vi è un particolare tanto sostanziale, quanto inquietante. La gara d’appalto relativa alla ristrutturazione del Museo nazionale della Magna Grecia, Palazzo Piacentini, i cui fondi furono assegnati dal precedente governo nazionale di centrosinistra, prescriveva tassativamente che, durante i lavori di ristrutturazione, vi era l’obbligo di rendere fruibili agli studiosi e ai visitatori i Bronzi di Riace. Altro che partenza o trasferimento….. Qualcuno ha modificato l’appalto e qualcun altro ne ha avallato il disegno. Ci troviamo di fronte ad una vicenda gravissima e dai contorni torbidi. Siamo, oltremodo, convinti che in questa triste vicenda non possiamo accettare l’incoerente atteggiamento di ampi settori istituzionali, politici e sindacali che, soltanto oggi, hanno scoperto il vergognoso disegno che si sta giocando ai danni della città. Dove erano quando nei primi mesi dell’anno in corso combattevamo, insieme a Rifondazione Comunista e a tantissimi cittadini di ogni colore ed appartenenza politica, una durissima battaglia di civiltà per la difesa della città e della dignità dei reggini in merito alla paventata trasferta dei Bronzi al G8 ? Noi lo ricordiamo benissimo: avallavano e siglavano pubblicamente l’inciucio con Scopelliti che si concretizzava nella svendita dei Bronzi. Quindi, è del tutto evidente che questi neofiti oppositori, irraggiungibili campioni di trasformismo, non possono avere alcuna credibilità. Noi Comunisti invitiamo i cittadini a non arrendersi e, nelle prossime ore, comunicheremo le iniziative che saranno messe in campo per la difesa di Reggio e, soprattutto, per ottenere l’annullamento della vergognosa partenza dei Bronzi. Da parte sua il sindaco Scopelliti dovrà, a nostro avviso, chiedere scusa per il danno e lo sfregio arrecato alla città e ai reggini.

Naccari “Una scelta desolante per la città”: “Il progetto per la ristrutturazione di Palazzo Piacentini a Reggio Calabria, come è ben noto, nasce dalla volontà dell’allora Ministro dei Beni Culturali on. Francesco Rutelli ed è stato cofinanziato dalla Regione Calabria”. E’ quanto afferma in una dichiarazione l’ass. Naccari Carlizzi. “La querelle sui Bronzi di Riace –afferma Naccari Carlizzi- continua e sembra non aver mai fine. Anzi si alimenta di giorno in giorno di nuovi spunti dando occasioni diverse di interventi ora all’una ora all’ altra forza politica in un susseguirsi di trovate di pura propaganda. Dalla discussa proposta di “clonazione” della precedente legislatura, a cui proprio ieri (29 settembre 2009) una sentenza del Consiglio di Stato ha dato seguito con il via libera alla “riproduzione” dei famosi guerrieri, alla tentata trasferta delle opere in Sardegna in occasione dello svolgimento del G8, tentativo sventato per cause di forza maggiore sopraggiunte, l’evento disastroso dell’Aquila, all’attuale “trovata” pensata ancora una volta per far allontanare i Bronzi dalla terra di Calabria e trasferirli stavolta a Roma in conseguenza della chiusura del Museo Nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria per la realizzazione dei lavori di ristrutturazione in vista del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia. Volendo cercare di mettere le cose in chiaro è bene partire dall’inizio, e l’inizio dei lavori in genere ha come presupposto un capitolato di gara, che nel caso in specie prescrive, a garanzia della fruizione dei pregiatissimi Bronzi, il mantenimento dell’apertura della sala in cui gli stessi sono custoditi per tutta la durata dei lavori e fino alla funzionalità delle nuove sale. Tale clausola è stata accolta dall’ impresa giudicatrice dell’ appalto e non poteva essere altrimenti, essendo una prescrizione, sine qua non, da dover comunque rispettare. Non si riesce pertanto a capire quale possa essere stata la variabile intervenuta da far cambiare delle condizioni, peraltro contrattuali, e far optare per una scelta così “desolante” per la città di Reggio e per i reggini. E non si dica che il viaggio dei Bronzi è dovuto per consentire le operazioni di restauro. Di chi la responsabilità? Perchè per questo bastano sei mesi al massimo. Anzi, da tale opportunità si potrebbe trarre vantaggio ad esempio per la costituzione di un laboratorio didattico di restauro che, oltre a rappresentare un momento formativo e culturale per l’intera città, assorbirebbe ingenti flussi di visitatori, basti pensare alle scolaresche, e non solo calabresi, che ne potrebbero beneficiare. Intendendo, dunque, i Bronzi come “grandi attrattori turistici” anche nella loro fase “inattiva”, cioè quella del restauro, perché il trasferimento? Non vorrei si stesse pensando, data la sentenza di ieri, ad un viaggio con meta la “clonazione” ? E comunque se proprio non fosse possibile tenerli nella sede museale in cui insistono i lavori, perché tra i tanti edifici disponibili in città non destinare la sede più opportuna per accoglierli? Tante le proposte in questi giorni, chi per Palazzo Campanella, sede del Consiglio Regionale, che effettivamente, come sostiene il presidente Bova, appare quella più qualificata e adatta alla funzione espositiva da assolvere. Tale sede era stata già a suo tempo discussa con la Sovrintendente dott.ssa Greco, ed era stata individuata come forse la sede più ottimale. Riguardo invece alla pregiata, ma in questi giorni quasi dimenticata, collezione di reperti archeologici custodita nel Museo e alle altre opere di notevole importanza quali la “testa di Basilea”, se ne parla sempre e solo per fini strumentali, come si fa del Kourus. Per essi il trasferimento è ragionevole e opportuno, ma altrettanto ragionevole e opportuno sarebbe stato prevedere anzitempo anche per essi una alternativa e sicura destinazione. Pare che il sindaco Scopelliti, a suo tempo, anche per i reperti della Magna Grecia, avesse predisposto un “piano di trasferta”, addirittura a New York, prestati ad una mostra sui tesori di Calabria. Perché non prevedere per tale patrimonio, approfittando della loro uscita “forzata” dal museo, un intervento di valorizzazione attraverso un ciclo di mostre tematiche ? Risolto il problema collocazione Bronzi e delle altre opere facenti parti del patrimonio museale, rimane poi il più fondato e preoccupante problema. Quando si concluderanno i lavori di ristrutturazione del Museo? La preoccupazione in questo clima di poca chiarezza è legittima, anche perché dato il lento inizio, c’è poca possibilità che si concludano nei tempi previsti. Ciò recherebbe non poco danno alla città di Reggio che verrebbe “defraudata” non si sa per quanto tempo del suo unico museo con evidenti ricadute negative non solo in termini turistici ma economici e di sviluppo in genere. Insomma i Bronzi sono emersi ma quanto di sommerso c’è intorno?

Foti (Pdl) “Buona l’idea del museo diffuso”. “Sto seguendo con estremo interesse il dibattito sviluppatosi attorno alla necessità di trasferire i Bronzi di Riace dal Museo Internazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria, chiuso a causa di lavori di restauro, ad altra sede temporanea”. E’ quanto afferma Nino Foti del Pdl. “L'idea del "museo diffuso", -spiega Foti- proposta dal dr. Edoardo Lamberti - Castronuovo, rappresenta, a mio parere, una ottima soluzione, capace di creare una nuova vitalità culturale in città e di generare un maggiore interesse turistico attorno a Reggio Calabria ed alla sua provincia. Una soluzione che può ribaltare così una criticità (la chiusura del Museo per oltre 2 anni) in un fattore positivo. L'eventuale scelta, dunque, di collocare le Statue dei Due Guerrieri a Palazzo Campanella, presso Palazzo Zerbi o la Pinacoteca cittadina o in altro luogo altrettanto idoneo, mi trova assolutamente concorde.La Soprintendenza ai Beni Culturali di Reggio Calabria ha confermato il previsto restyling dei Due Bronzi da parte dei tecnici dell'Istituto Centrale del Restauro che, verosimilmente, sarà effettuato a Roma. A tal proposito però ritengo opportuno ricordare quanto già accaduto in passato quando, per oltre due anni, il restauro completo fu effettuato in loco. Invito pertanto i tecnici competenti a valutare seriamente questa opportunità. Qualora, come in questo caso, quell'esperienza non potesse ripetersi, è bene capire dove saranno provvisoriamente esposte le Statue dei Due Guerrieri al loro rientro da Roma. A tal fine ho già chiesto un incontro chiarificatore con il Ministro Bondi perché in questo caso specifico, più che mai, ritengo essenziale che la certezza su tempi e modi debba regnare sovrana. Sono certo che, come in passato, la cittadinanza avrà modo di esprimere la sua volontà in merito ed allora sarà giusto necessario da parte di tutti una serena presa d'atto in proposito. Altra cosa è la nota vicenda sulla possibilità di realizzare delle copie dei Bronzi di Riace in merito alla quale, di recente, si è favorevolmente pronunciato il Consiglio di Stato. In questo caso, la mia opinione è nota: i Bronzi di Riace sono un patrimonio dell'Umanità e, in tal senso, mi trovo perfettamente concorde con quanti ricordano che avere le copie dei capolavori della scultura non è necessariamente un male anzi è un bene per garantire la tutela della loro memoria alle future generazioni. A dire il vero il fascino dei Bronzi originali, fino ad oggi, purtroppo, da solo non è bastato ad alimentare un reale e forte richiamo turistico - culturale verso la città. È pertanto auspicabile che il grande pubblico, in attesa di poter ammirare i Bronzi di Riace restaurati, se coinvolto in una mirata azione di marketing e promozione turistica, possa incuriosirsi nuovamente e accorgersi della bellezza di tutte le altre opere e siti che fanno parte dell'intero e ricco patrimonio archeologico, artistico e culturale del Museo Internazionale della Magna Grecia così da generare finalmente quell'importante ritorno turistico che la nostra terra merita.

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