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Truffe con i bollettini: 7 arresti

 

 

Una centrale per falsificare bollettini di pagamento e utenze smantellata dai CC nel reggino. 350mila euro il volume d’affari

08 ott 09 Una vera e propria centrale per falsificare tutti i tipi di bollettini di pagamento e di utenze è stata scoperta dai Carabinieri di Pellaro coadiuvati dalla Compagnia di Reggio Calabria. Sette le persone finite in manette. A coordinare la truffa Marcello Cambareri di Pellaro, a cui facevano riferimento alcuni procacciatori d’affari. L’operazione denominata Bollettopoli è partita questa mattina all’alba ed eseguita dai militari della Compagnia di Reggio Calabria. Eseguite ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di 7 soggetti, a vario titolo resisi responsabili dei reati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e al falso, falso materiale e truffa; i militari hanno inoltre notificato i provvedimenti di sottoposizione all’obbligo di presentazione ad altri 11 soggetti responsabili dei medesimi reati. 18 complessivamente le persone indagate. Le indagini, condotte dalla Stazione di Pellaro, partono dal 2007, hanno evidenziato, soprattutto grazie alle attività di intercettazione telefonica, il ruolo rivestito da alcuni soggetti, operanti nell’hinterland reggino, dediti a traffici illeciti inerenti la contraffazione di diversa documentazione, allo scopo di eludere il fisco od al fine di perpetrare delle truffe nei confronti di società che gestiscono l’erogazione di numerosi servizi, quali l’ENEL, l’ATERP, mediante la produzione di ricevute di pagamento di bollette e/o canoni contraffatti, ovvero allo scopo di attuare mediante artifizi e raggiri, rilevanti frodi nei confronti di diverse compagnie assicuratrici mediante la produzione di documentazione assicurativa contraffatta, quali certificati e contrassegni assicurativi per veicoli e natanti. Le indagini hanno dato modo di ricostruire l’attività sul territorio dell’associazione presente nelle frazioni di Pellaro, Gallina, Rione Modena e Catona, stabilmente dedita alla contraffazione di documentazione di vario tipo, come bollette telefoniche Telecom, pagamenti di forniture per energia elettrica Enel ed anche contratti con l’emittente privata Sky. Il sodalizio era organizzato in maniera verticistica con a capo un promotore, nonché coordinatore delle attività illecite, Marcello Cambareri, residente a Pellaro ed alcuni procacciatori d’affari. Lo stesso Cambareri utilizzava la propria abitazione come base operativo- logistica per produrre la falsa documentazione richiesta, scendendo poi in campo fisicamente se necessario, recandosi presso i vari clienti, al fine di riscuotere dagli stessi la retribuzione per i lavori eseguiti. Alle volte tentava di occultare la reale natura delle conversazioni telefoniche, con frasi di tipo convenzionale, come riscontrato dalle intercettazioni tra quest’ ultimo ed i suoi clienti. Notevoli peraltro le truffe in danno di famose società assicurative quali che saranno formalmente interessate al fine di poter rivalersi nei confronti dei soggetti facenti parte dell’associazione e tutelare la proprie posizioni giuridiche. Oltre alle intercettazioni telefoniche, i militari del Comando Stazione Carabinieri di Pellaro, nell’ambito dell’ indagine denominata “Bollettopoli”, hanno effettuato delle perquisizioni presso il domicilio dei principali indagati, sequestrando apparecchiature informatiche e documentazione contraffatta. In un caso, occultati dentro la cuccia di un cane, di proprietà di uno dei soggetti indagati, Antonio Catanzaro, è stata rinvenuta una cassetta a chiusura ermetica, contenente certificati assicurativi falsificati, pronti per essere stampati e successivamente messi in commercio su richiesta di una molteplicità di clienti che si rivolgevano all’ associazione, al fine di trovare una soluzione “economica” ed alternativa al regolare pagamento di contratti assicurativi o per l’erogazione di servizi. Lo stesso Catanzaro, procacciatore d’ affari oltre che produttore per la branca assicurativa, si prestava spesso a raggiri utili al fine di cambiare la propria identità, come riscontrato in più occasioni dai militari, i quali venivano in possesso di documenti di identità (patente di guida) riportante l’inconfondibile effige fotografica dello stesso Catanzaro ma corrispondente a nomi fittizi. Oltre a Catanzaro, altro ruolo fondamentale all’interno dell’associazione ricopriva Francesco Marino, il quale curava il settore inerente la falsificazione di altra documentazione, tra cui bollettini postali di vario genere, CUD, buste paghe e forniva supporto anche di tipo logistico ospitando, presso i locali della propria abitazione, strumenti e mezzi di tipo informatico necessari per lo sviluppo dell’attività illegale. Le stesse abitazioni venivano utilizzate dai consociati quali punti di riferimento per l’espletamento delle fasi tecnico-operative, tanto da poter definire l’organizzazione una vera e propria “Agenzia della falsificazione”. Molteplici sono state le intercettazioni telefoniche poste in essere , ma anche i servizi di osservazione che hanno permesso di cogliere gli indagati nei loro incontri durante i quali si scambiavano materiale tecnico come cartucce per stampante e quant’ altro utile alla produzione della documentazione falsa. Altro ruolo fondamentale nel procacciare gli affari era svolto dai fratelli Natale e Antonio Falduto, quest’ ultimo detto Antonello anche egli in stretti rapporti con il Cambareri: in particolare Natale Falduto, al fine di dar seguito all’attività illecita della consorteria oltre a procacciare affari, non mancava di fornire la disponibilità di alcuni immobili al Cambareri, in accordo con lo stesso, per la realizzazione e produzione dei documenti falsi. Una fitta quanto proficua rete di affari era quella che vedeva principale procacciatrice d’ affari Antonia Cristiano con il marito Said Moutaji: la coppia, si interessava di produrre svariati contratti assicurativi ed altra documentazione falsa, destinata ad un gruppo di clienti di nazionalità extracomunitaria. Tanti gli episodi oggetto di indagine, si può citare ad esempio un caso emblematico in cui uno dei procacciatori d’affari si rivolgeva al Cambareri rappresentando il fatto che un ristorante della zona sud della città aveva lamentato un abbassamento della quantità di energia elettrica fornita dal gestore che portava al conseguente spegnimento delle celle frigorifere all’interno del locale. Tale episodio preoccupava il soggetto perché a suo dire non avevano prestato un servizio efficace e avrebbero dovuto accelerare la trasmissione dei falsi bollettini di pagamento poiché tale situazione poteva minare l’Immagine e la “Credibilità” di questa “Agenzia della falsificazione”. In altro caso è stato accertato che gli associati hanno prodotto una falsa ricevuta di pagamento di oltre 16.000 euro al fine di ottenere il condono per un’abitazione costruita abusivamente, ottenendolo. L’indagine ha fornito uno spaccato preoccupante dell’attività svolta dall’associazione che è stata disarticolata in tutti i suoi livelli. L’attività di indagine ha permesso di accertare solo nell’arco di tempo attenzionato un volume d’affari stimato di oltre 350.000 euro. Tale cifra è solo stimata poiché l’associazione operava già in periodi precedenti all’inizio delle indagini con un’attività ovviamente dello stesso tenore. Le indagini non hanno accertato collegamenti dei soggetti e delle attività con la locale Criminalità Organizzata, è tuttavia importante sottolineare che attività criminose del genere sono testimonianza di un contesto di illegalità diffusa che costituisce l’humus in cui la criminalità organizzata ha buon gioco a proliferare. Il valore di questa attività di indagine e di contrasto consiste nel fatto di aver colpito un fenomeno che, quando caratterizzato da dimensioni su larga scala e diffusione sul territorio come in questo caso, va a minare e danneggiare la regolarità dei mercati, ma soprattutto provoca danni che, se nel breve periodo colpiscono gravemente enti pubblici e società private, nel medio e luogo periodo vanno a ripercuotersi inesorabilmente sui cittadini quali utenti e soprattutto contribuenti dei vari servizi.

 

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