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Calabria terra avvelenata

 

 

CGIL “Calabria terra avvelenata, serve mobilitazione”

14 ott 09 Quanto è emerso nell'ultimo mese nel Tirreno Cosentino – nella valle del fiume Oliva, al largo di Cetraro, a Praia a Mare -, grazie alla azione tenace del Capo della Procura di Paola ed all'impegno costante dell'assessore Regionale all'ambiente, unito alle persistenti condizioni di inquinamento di origine industriale , alle paventate ulteriori discariche tossiche disseminate in tutto il territorio, perfino dentro i Parchi Nazionali, segnano drammaticamente la condizione materiale del territorio Calabrese. E’ quanto scritto in un documento approvato all’unanimità dall’Assemblea della CGIL della Calabria. La nostra Regione si presenta sempre di più come una “Terra avvelenata”. Una terra che un patto scellerato, tra industriali del nord, settori importanti dello Stato, delle Istituzioni, delle Pubbliche Amministrazioni locali, organizzazioni criminali ndranghetiste e mafiose, ha trasformato non solo in luogo di transito dei traffici di rifiuti di tutti i tipi ma di stoccaggio, di affondamento, di interramento degli stessi. Un patto i cui effetti compromettono pesantemente anche le potenzialità nei pochi settori produttivi fondamentali per il riscatto economico e sociale della Regione come l’agroalimentare, la pesca, il turismo. Oggi il territorio Calabrese già reso fragile nel suo assetto idrogeologico, devastato nelle aree interne, in quelle urbane, sulle coste, da decenni di incuria e sfruttamento speculativo, si ritrova ancor di più vulnerato da questa condizione di avvelenamento che è più grave di un terremoto. Il C.D., consapevole tra l'altro che questa condizione è comune a gran parte del Mezzogiorno e ne rappresenta la cifra di una nuova questione Meridionale, ritiene che le problematiche aperte, per le loro implicazioni, per il grado di responsabilità, di competenza, per i costi, devono assumere un rilievo Nazionale, e per alcuni aspetti Europeo ed Internazionale. Debole, superficiale, inadeguato è stato finora l'approccio del Governo Nazionale alla drammaticità dei problemi. Non sono più tollerabili questi atteggiamenti considerato che sono già da tempo pesantemente avvertiti, dalle popolazioni locali, dai lavoratori e dalle lavoratrici, delle aree interessate, gli effetti negativi di ordine sanitario, sociale ed economico. Per questo motivo come CGIL della Calabria rivendichiamo al Governo Nazionale l'immediata definizione di un “Piano nazionale di salvataggio, risanamento e bonifica ambientale dei mari e della terra della nostra Regione”. Un piano che, impegnando coerentemente e responsabilmente tutte le Istituzioni e gli Enti preposti ad ogni livello, preveda al suo interno: la dichiarazione dello stato di emergenza per i territori direttamente interessati; la caratterizzazione immediata di tutti i siti già individuati; la ricerca e la caratterizzazione dei siti inquinanti sospetti; l'attivazione immediata di ogni forma di sostegno al reddito dei lavoratori e delle lavoratrici dei settori a rischio occupazione – agricoltura, pesca, turismo, ecc. -; l'avvio immediato delle bonifiche dei siti industriali di Crotone, Cerchiara, Sibari, nonchè dei siti rilevati come quello nel fiume Oliva, della Marlane, delle scuole e delle Piazze di Crotone, ecc.; il recupero immediato, la verifica del contenuto e la rimozione dei fusti della nave individuata al largo di Cetraro; La verifica della presenza delle altre “navi tossiche” al largo delle coste Calabresi e nel Mediterraneo; l'avvio di una bonifica delle aree interne e rurali, dei boschi, delle aste dei fiumi, dei torrenti e di tutti i luoghi inquinati nelle aree urbane; l'avvio di una nuova inchiesta di ricerca, individuazione e persecuzione, dei responsabili dei reati ecologici commessi; la definizione a livello Regionale e di Asp delle azioni e delle risorse necessarie per l'osservazione permanente e la prevenzione delle ricadute dell'inquinamento ambientale sulla salute delle popolazioni; il potenziamento dei servizi di medicina del territorio e del lavoro anche attraverso la definizione del protocollo di relazione tra Regione e Arpacal; la destinazione a Crotone di un Centro di Eccellenza per la ricerca e la diagnosi delle patologie derivanti dall'inquinamento. Tali iniziative si devono accompagnare. con il superamento delle fallimentari gestioni commissariali del ciclo dei rifiuti e della depurazione, con l’immediata riorganizzazione dei relativi ambiti e sistemi di gestione per come sancito dalle inapplicate leggi regionali di riferimento. Dall’avvio concreto della riorganizzazione del sistema di programmazione, intervento, gestione e controllo delle problematiche del territorio, superando l’attuale frammentazione deresponsabilizzante delle competenze, riqualificando e rilanciando Enti ed Aziende regionali, ed il lavoro delle migliaia di addetti interessati come ad esempio: gli operatori ecologici, i sorveglianti idraulici, gli addetti alla depurazione, alla protezione civile, ai servizi di medicina del territorio, fino agli idraulici-forestali. Il C.D. ribadisce che il Territorio, la sua salvaguardia, bonifica e risanamento, devono diventare l’orizzonte primario ed ordinario della nostra Regione e, crediamo, dell’intero Mezzogiorno. A questo orizzonte, vanno destinate coerentemente ed immediatamente non solo le risorse già impegnabili ordinarie e Comunitarie, di pertinenza Regionale, accelerando bandi e avvio dei cantieri, ma quelle nazionali, a partire dai fondi FAS sottratti alla Calabria, quelle rivenienti dalla sospensione dell’inutile “opera faraonica” del ponte sullo stretto. Cosi come si rende non più rinviabile un grande progetto di risanamento del Mediterraneo che non può che avere un respiro Europeo ed Internazionale coinvolgendo tutti i Paesi rivieraschi. Queste nostre ragioni, con quelle individuate assieme a tante associazioni locali e nazionali, sono alla base della Manifestazione che si terrà Sabato 24 prossimo ad Amantea . A tale manifestazione, come già alla straordinaria giornata di lotta delle popolazioni Crotonesi del 3 Ottobre scorso, cosi come alla manifestazione di ieri dei pescatori e dei cittadini di Cetraro, la CGIL Calabrese assegna un alto valore democratico di denuncia e di rivendicazione. L’Incontro ottenuto per domani alla Presidenza del Consiglio dei Ministri è un primo importante appuntamento per rappresentare al Governo le nostre richieste di merito. la CGIl Calabrese impegna tutte le sue strutture al massimo della mobilitazione affinché il 24 Ottobre le lavoratrici i lavoratori siano come sempre protagonisti, insieme a tutte le altre forze democratiche presenti.

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