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Gallo: Perchè l'Arpacal non pubblica i dati?

 

 

Gallo “Perché Arpacal non pubblica i dati sull'inquinamento?”

02 ott 09 “Sulla situazione di grande allarme che si è creata sul Tirreno dopo la scoperta della nave affondata al largo di Cetraro, con una impatto devastante anche sulle attività economiche della zona, mi permetto di fare osservare che l'ARPACAL, l'Agenzia Regionale per la Protezione all'ambiente, è "preposta all'esercizio delle funzioni tecniche per la tutela, il controllo, il recupero dell'ambiente, per la prevenzione e la promozione della salute collettiva e per i controlli ambientali". E’ quanto afferma l’ex assessore al welfare del Comune di Cosenza, l’arch. Vincenzo Gallo a proposito della poca chiarezza sui dati di inquinamento sulla costa tirrenica calabrese dopo il ritrovamento del relitto a Cetraro e delk'inquinamento della zona dell'amanteano. “Sul sito dell'ARPACAL (www.arpacal.it) -afferma Gallo- tra le news è anche precisato che se l'agenzia è coinvolta direttamente o indirettamente in indagini giudiziarie "il segreto istruttorio diventa il punto di riferimento dell'azione dell'Arpacal nella gestione dei dati ambientali in possesso". Mi sembra logico che ci sia necessità di riservatezza ed è evidente che la nave sia da analizzare e rimuovere con urgenza con l'intervento del Governo, i cui ritardi non sono giustificabili.. Tuttavia gli organi regionali preposti alla vigilanza e al controllo ambientale, magari d'intesa con le autorità giudiziarie, in questa situazione dovrebbero rendere noti tutti i dati già in loro possesso. D'altra parte dai documenti presenti sul sito dell'ARPACAL non sembra sia stata finora rilevata alcuna particolare criticità nell'area del medio Tirreno cosentino ed in altre aree della Calabria. Mi riferisco in particolare al rapporto 2009 sulle acque di balneazione (vedi anche nota ansa allegata del 1 agosto) e al rapporto 2009 sulle analisi radiometriche della costa jonica cosentina. Al riguardo in un comunicato dell'Arpacal del 24 luglio è precisato che "L'esito di questo lavoro... è rassicurante. Sulla costa jonica cosentina non si riscontrano situazioni di particolare allarme....La campagna radioecologica sullo jonio cosentino...va affiancata alla stessa attività che è stata svolta nel Tirreno cosentino, questa volta in collaborazione con il Dipartimento di prevenzione di Paola dell'ASP di Cosenza. ...". Mi pare opportuno, pertanto, che il governo, le autorità regionali e la classe dirigente calabrese nel suo complesso svolgano un ruolo maggiormente attivo per uscire con urgenza da questa situazione di incertezza e per cercare di ridurre i danni ai cittadini e agli operatori economici di una intera comunità, già in estrema difficoltà per l'effetto della più grave crisi economica internazionale degli ultimi decenni.

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