HOME, Torna alla pagina Indice
Citta' di Cosenza , Torna alla pagina Indice
Dir.resp. Pippo Gatto
Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .
Hinterland
 Rende
 Castrolibero
 Castiglione
 Servizi on Line
 Segnala i problemi 
 Famacie di Turno 
 Gare e Appalti 
 Bandi e Concorsi 
 Cinema 
 Scrivi alla Redazione 


 
 Turismo
 I Monumenti
 Mappa dell'Hinterland
 Centro Storico
 Notizie per i visitatori
 Rubriche
 Alimentazione
 Ambiente
 Attualità/Cronaca
 Consumatori
 Cronaca Rosa e Gossip
 Cultura
 Diritti del Cittadino
 Economia e Finanza
 Innovazione e Tecnologia
 Politica e Sociale
 Servizi Speciali e Dossier
 Sindacati
 Spettacoli
 Sport
 Partecipativi
 Chat
 Forum
 Scienza
 Informatica
 Innovazione
 Scienza
 Associazioni
 Salute
 Prevenzione
 Sanità e Salute
 Scuola e Giovani
 Scuola
 Musica
 Università




Previsioni: Epson Meteo

    Condividi su Facebook

Acqua sempre più cara

 

 

Acqua sempre più cara, si salva solo la Calabria

15 ott 09 Acqua sempre piu' cara al sud Italia, con la sola eccezione della Calabria dove i costi sono rimasti invariati nell'ultimo anno. Lo evidenzia l'indagine dell'Osservatorio Prezzi & Tariffe di Cittadinanzattiva su costi e qualita' del servizio idrico in Italia. In Basilicata, nell'ultimo anno le tariffe sono aumentate del +16% contro il 5,4% della media nazionale. A fronte di una media nazionale di 253 euro, nella regione il costo annuo dell'acqua per uso domestico e' di 260 euro, solo in 5 regioni risulta piu' caro: Toscana (330), Puglia (311), Umbria (308), Emilia (304) e Marche (290 euro). Come se non bastasse, nell'ultimo anno l'incremento tariffario registrato in Basilicata e' risultato piu' alto rispetto a quanto registrato a livello nazionale: +16% rispetto al dato nazionale che si e' attestato sul +5,4%. Notevoli gli incrementi registrati a Matera e Potenza: solo in altre 4 citta' gli aumenti sono stati piu' consistenti: Salerno (+34,3%), Benevento (+31,9%), Parma (+21,4%) e Padova (+16,3%). In Calabria nell'ultimo anno i costi dell'acqua sono rimasti invariati a fronte di un aumento medio su base nazionale del 5,4%. Una famiglia sostiene una spesa media annua di 189 euro per il servizio idrico integrato, a fronte di una spesa media nazionale pari a 253 euro. Dal 2007 al 2008, non si sono registrati in regione aumenti tariffari, mentre nello stesso periodo l'aumento medio su base nazionale si e' attestato al 5,4%. Cio' permette alla Calabria di risultare tra le regioni in cui meno costa il costo annuo dell'acqua per uso domestico: in questa speciale classifica la regione e' superata solo da Molise (141), Valle d'Aosta (147), Friuli (172) e Lombardia (175). Cio' detto, il servizio idrico in Calabria soffre di altre criticita', a partire dalle interruzioni del servizio e dall'elevata dispersione, pari al 49% dell'acqua che circola nelle tubature, un dato ben superiore alla dispersione media nazionale (34%). Acqua sempre piu' cara anche in Campania: tariffe cresciute del 10,5% a fronte di aumenti medi su base nazionale del 5,4%. Boom a Salerno (+34,3%) e Benevento (+31,9%). In Campania, e' Avellino il capoluogo dove l'acqua per uso domestico costa di piu' (264 euro annui), ben 107 in piu' rispetto a Benevento (157 euro), il capoluogo campano dove costa meno e tra le 10 citta' italiane piu' economiche per il servizio idrico integrato, ma anche la citta' che ha fatto registrare nell'ultimo anno il secondo incremento tariffario piu' alto nel Paese (+31,9%), inferiore solo a quanto registrato a Salerno (+34,3%). In particolare, l'aumento registrato a Benevento non e' dovuto ad un incremento tariffario vero e proprio, ma al fatto che, a dispetto del 2007, nel 2008 il canone di depurazione e' stato sopportato dagli utenti finali e non piu' dall'Amministrazione Comunale. In media, nell'ultimo anno l'incremento tariffario registrato in Campania e' stato del 10,5%, inferiore solo alla Basilicata (+16%), a fronte di un incremento medio nazionale del 5,4%. In positivo, in regione una famiglia sostiene una spesa media annua di 210 euro per il servizio idrico integrato, a fronte di una spesa media nazionale pari a 253euro. Quanto alla qualita', in Campania, le deroghe concesse dal 2002 ad oggi sono state richieste per la presenza di fluoro ed hanno riguardato sempre gli stessi 14 comuni della provincia di Napoli. Dopo la Toscana, e' la Puglia la regione dove l'acqua per uso domestico costa di piu' in Italia: a fronte di una spesa media nazionale pari a 253 euro, in Puglia si spendono 311 euro, in Toscana addirittura 330. In media, nell'ultimo anno l'incremento tariffario registrato in Puglia e' stato del 4%, comunque al di sotto rispetto a quanto registrato a livello nazionale (5,4%). Nel complesso, in tema di servizio idrico integrato, la Puglia spicca in negativo nel panorama nazionale, dato che a fronte di un livello basso di investimenti realizzati (solo il 16%, secondo l'ultima relazione del Co.Vi.Ri), e deroghe dal 2004 ad oggi, presenta le tariffe medie piu' alte dopo quelle registrate in Toscana, ed una percentuale di dispersione del 40%, di ben sei punti superiore alla media nazionale. Per quanto riguarda la qualita' dell'acqua, in Puglia, le deroghe concesse a partire dal 2004 ad oggi sono state richieste per la presenza di cloriti e trialometani (fino al 2006), e soltanto di trialometani dal 2007 ad oggi. Infine la Sicilia: nell'ultimo anno aumenti superiori alla media nazionale registrati a Messina (+9,5%), Caltanissetta (+7,7%) e Siracusa (+6,6%). In Sicilia l'acqua per uso domestico costa mediamente 260 euro all'anno, a fronte di una spesa a livello nazionale pari a 253 euro; solo in cinque regioni costa di piu' che in Sicilia: Toscana (330 euro), Puglia (311), Umbria (308), Emilia (304) e Marche (290). Inoltre, e' siciliana la citta' dove in assoluto l'acqua costa di piu' in Italia: e' Agrigento, con una spesa di 445. Enormi le differenze di costo tra le diverse citta': a Messina il servizio idrico integrato costa 214 in meno che ad Agrigento, a Catania addirittura 258 in meno. In positivo, da registrare che dal 2007 al 2008 l'incremento tariffario registrato in regione e' stato del 2,4%, inferiore rispetto a quanto registrato a livello nazionale (5,4%): le uniche eccezioni si registrano a Messina (+9,5%), Caltanissetta (+7,7%) e Siracusa (+6,6%). In Sicilia, le deroghe concesse dal 2003 al 2008, sono state richieste per la presenza di magnesio, boro, vanadio, fluoro, cloriti, sodio, cloruri e nitrati. Le deroghe relative al fluoro hanno riguardato un comune della provincia di Palermo, quelle relative ai cloriti Palermo e i comuni della fascia costiera; le deroghe su sodio e cloruri la citta' di Siracusa; le deroghe su magnesio, vanadio e boro erano relative ai comuni del massiccio etneo; infine la deroga sui nitrati ha riguardato un comune della provincia di Trapani.

Cerca con nell'intero giornale:

-- >Guarda l'indice delle notizie su: "Cronaca e Attualità "

 

Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .

Copyright © dal 2004 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Reg. Trib. CS n.713 del 28/01/2004
Tutti i dati e le immagini presenti sul sito sono tutelati dalla legge sul copyright
Il loro uso e' consentito soltanto previa autorizzazione scritta dell'editore

Per una migliore visualizzazione del portale si consiglia uan risoluzione di 800x600 punti