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Inchiesta Why Not: atti Tesi a Cosenza

 

 

Inchiesta Why Not, altre richieste di rito abbreviato, nessun legame fallimento Tesi i cui atti vanno a Procura Cosenza

30 nov 09 Sono state avanzate altre 5 richieste di rito abbreviato nel corso dell'udienza preliminare per gli indagati nell'inchiesta Why Not, ora sono 35. Restano invece 63 gli indagati per i quali e' in corso l'udienza preliminare. Il gup Abigail Mellace ha disposto l'inizio dell'udienza per il 15 gennaio. Per quanto riguarda il fallimento della Tesi, il gup ha disposto il trasferimento degli atti al tribunale di Cosenza perche' la vicenda non e' collegata con l'inchiesta Why Not. Ne dà notizia l’avvocato Pietro Perugini, legale del fratello Salvatore, sindaco di Cosenza, già membro del Comitato di Sorveglianza di Tesi e citato in giudizio. Il fascicolo relativo al fallimento di Tesi sarà adesso trasmesso alla Procura della Repubblica di Cosenza, competente per territorio. “Fin dall’inizio avevamo sostenuto l’assoluta assenza di collegamento tra la vicenda fallimentare di Tesi e Why Not”, ha dichiarato l’avvocato Pietro Perugini. “Oggi il Gup di Catanzaro ha riconosciuto la fondatezza della nostra richiesta. Preciso che Salvatore Perugini chiederà subito alla Procura di Cosenza di essere ascoltato in merito alla vicenda, per dimostrare la sua totale estraneità ai fatti che gli vengono contestati”, ha aggiunto Pietro Perugini "infatti non ha mai svolto un ruolo di gestione della società ma ha solamente per nove mesi rappresentato, nel comitato di sorveglianza, alcuni enti locali”.

35 i giudizi abbreviati. E' salito a 35 - sulle 98 persone coinvolte - il numero dei giudizi abbreviati che saranno celebrati a carico di altrettanti imputati dell’inchiesta “Why not”, relativa a presunti gravi illeciti nella gestione dei fondi pubblici destinati alla Calabria. Nell’inchiesta, avviata dall’allora sostituto procuratore Luigi de Magistris e poi avocata dalla Procura generale di Catanzaro, si ipotizzano complessivamente l’associazione per delinquere, l’abuso d’ufficio, la turbata libertà degli incanti, la truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, la frode nelle pubbliche forniture, il peculato, la corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio, l’istigazione alla corruzione, l’estorsione, la falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici. Le richieste di abbreviato presentate al giudice dell’udienza preliminare di Catanzaro, Abigail Mellace, sono quelle di Franco Nicola Cumino, 68 anni, di Corigliano Calabro; Nicola Garagozzo, 49, Lamezia Terme; Pietro Macrì, 44, Vibo Valentia; Filippo Postorino, 60, Campo Calabro; Mario Scardamaglia, 50, Lamezia Terme. In precedenza avevano già chiesto il rito alternativo, che si celebra allo stato degli atti: Antonio Saladino, ex leader della Compagnia delle opere in Calabria e principale indagato di “Why not”, Agazio Loiero, presidente della Regione Calabria, Giuseppe Chiaravalloti, ex presidente della Regione Calabria, Gianfranco Luzzo, Nicola Durante, Aldo Pegorari, Giuseppe Lillo, Mario Alvaro, Sabatino Savaglio, Giovanni Lacaria, Saverino Saladino, Francesco Saladino, Eugenio Conforti, Sibiano Lucia, Raffaele Bloise, Luigi Muraca, Gianpaolo Bevilacqua, Maria Teresa Fagà, Antonio La Chimia, Sergio Abramo, Carmine Aloisio, Mariangela De Grano, Francesco De Grano, Giuseppe Fragomeni, Antonio Michele Franco, Tommaso Loiero, Francesco Lucifero, Vincenzo Gianluca Morabito, Pasquale Maria Tripodi, Peppino Biamonte. Gli abbreviati avranno inizio il 15 gennaio, e proseguiranno secondo un calendario che prevede udienze anche il 18, 19 e 21 gennaio, dedicate alla requisitoria del sostituto procuratore generale Eugenio Facciolla. Il giudice ha poi respinto la richiesta di nominare un curatore speciale per la società “Why not” che potesse chiedere la costituzione dio parte civile dell’ente rispetto a quei capi d’accusa per i quali, la scorsa volta, non è stata ammessa la costituzione di Caterina Merante in qualità di rappresentante della società. La Merante, “superteste” del procedimento era stata ammessa come parte civile nell’interesse della “Why not” solo in merito alle poche ipotesi di reato rispetto alle quali la donna non risulta portatrice di interessi configgenti con quelli della Regione Calabria. Rispetto agli altri reati ipotizzati dunque, Facciolla aveva chiesto che venisse nominato un curatore, ma il gup ha respinto l’istanza. Respinte inoltre quasi tutte le richieste di citazione dei responsabili civili (la Regione Calabria ed altre società), il gup ha ammesso solo la citazione della società CM Sistemi. Infine, il gup ha stralciato le posizioni di 27 persone coinvolte nella specifica vicenda del fallimento della “Tesi spa” dichiarando la propria incompetenza territoriale, e disponendo la trasmissione dei relativi atti alla Procura presso il Tribunale di Cosenza, nel luogo cioè dove il fallimento è stato dichiarato.

 

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