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Nave dei veleni, WWF chiede perizia sui video

 

 

Nave dei veleni, il WWF chiede al Ministero urgente perizia sui video

02 nov 09 Il WWF ha inviato questa mattina una lettera al Ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, e al procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, ribadendo ''l'urgenza di una perizia pubblica comparata che possa fugare ogni dubbio e accertare appieno la verita' sull'identita' e il contenuto della nave affondata a Cetraro''. Nella lettera il WWF segnala che da alcune verifiche compiute dall'associazione esisterebbero delle incongruenze sui punti nave su cui hanno operato le due indagini filmate, ovvero, quello utilizzato dalla ''Mare Oceano' e quello su cui ha indagato la stessa Regione Calabria circa 1 mese fa. Secondo queste analisi il punto su cui ha operato la ''Mare Oceano' sarebbe a tre miglia e mezzo (6,5 km circa di distanza) dal luogo dove era stato individuato dalla Regione Calabria il relitto della sospetta nave dei veleni (le coordinate fornite dalla Regione di quest'ultima sono: 39 gradi 28.50 primi nord, 15 gradi 41.57 primi est; mentre quelle della nave mercantile Catania, come risulta da dati tratti dall'Ufficio idrografico del Regno Unito, sono: 39 gradi, 32 primi nord, 15 gradi, 42 primi est). ''Siamo stati i primi a gioire delle risposte rassicuranti da voi venute in occasione della conferenza stampa del 29 ottobre scorso, ma siamo convinti che l'unico modo per superare ogni equivoco sia quello di approfondire nel modo piu' trasparente possibile le analisi dei relitti - dichiara il WWF nella lettera a Prestigiacomo e Grasso - per questo il WWF chiede una perizia pubblica comparata, a cui possano assistere esperti nominati dalle associazioni ambientaliste, tra i due video girati dal ROV della nave 'Coopernaut Franca' della societa' Nautilus cha ha agito su incarico della Regione Calabria e dell'Arpacal (Agenzia regionale protezione ambiente) e dal ROV della nave 'Mare Oceano' della societa' Geolab incaricata dal Ministero dell'ambiente nonche' di tutte le informazioni riguardanti le zone di operazione (a partire dalle coordinate) e le caratteristiche tecniche del naviglio rilevato''

Verdi Cetraro “Ancora molti aspetti da chiarire”: "Prendiamo atto delle rassicurazioni del ministro Stefania Prestigiacomo e dal procuratore Piero Grasso ma, con tutta onestà, non possiamo ritenerle sufficienti a fugare ogni dubbio riguardo lo smaltimento illegale di materiale tossico e radioattivo nel Mar Tirreno e la presenza di sostanze pericolose nelle specie ittiche che popolano la nostra zona e che vengono consumate dalla cittadinanza". E' quanto afferma, Emilio Quintieri, consigliere nazionale Vas e dirigente dei Verdi di Cetraro. "Questo Governo - prosegue Quintieri - non ha fatto altro che alimentare il panico perché, al di là dei dati forniti durante la conferenza stampa, nulla ha detto circa gli aspetti 'poco chiari' riguardanti la ormai nota vicenda". "Quello che non ci convince e che allo stesso tempo ci stupisce - prosegue Quintieri - è il comportamento della Marina Militare Italiana che, in più occasioni, e precisamente prima al pm Greco e poi al pm Giordano, con atti ufficiali, ha riferito che nelle acque antistanti Cetraro non vi era alcun relitto affondato né prima né dopo i conflitti bellici mondiali. Inoltre ci viene detto che il Rov della Mare Oceano avrebbe ispezionato tutto finanche le stive ed i bagni del relitto, mentre il dott. Ezio Amato, Capo del Servizio Emergenze in Mare dell'Ispra, afferma che 'abbiamo calato il Rov, il robot con una telecamera per esplorare, metro per metro, l'ambiente attorno alla nave, non saremo in grado però di insinuare la telecamera nelle stive".

La Mare Oceano verso Maratea. La nave "Mare Oceano" - che nei giorni scorsi ha scandagliato il mare Tirreno davanti alle coste della Calabria alla ricerca del relitto di una nave carica di rifiuti tossici (individuando poi quello di un piroscafo affondato nel 1917) - raggiungerà fra domani e mercoledì la costa antistante Maratea (Potenza) per proseguire le ricerche. Lo si è appreso da fonti vicine al Dipartimento ambiente della Regione Basilicata: l'assessore, Vincenzo Santochirico, ha ricevuto la comunicazione dell'arrivo della "Mare Oceano" dalla Direzione generale del Ministero dell'Ambiente. "Mare Oceano", in particolare, ha due obiettivi da verificare: i controlli dovrebbero durare almeno due giorni.

 

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