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Tentata fuga dei boss Zagari

 

I boss Zagari tentano l’evasione durante trasferimento dal carcere, due agenti penitenziari feriti

24 nov 09 Due agenti di polizia penitenziaria in servizio nel carcere di Palmi sono rimasti feriti durante un trasferimento di due boss detenuti, forse armati, che hanno tentato la fuga. A sparare sono stati i fratelli Giuseppe e Pasquale Zagari, due personaggi di spicco della ndrangheta di Polistena detenuti in un carcere di alta sicurezza nel nord Italia. L’agguato è avvenuto lungo il percorso mentre il cellulare per il trasferimento percorreva l’autostrada Salerno-Reggio Calabria. Uno dei due detenuti ha finto un malore ed è riuscito ad impossessarsi di un arma, probabilmente celata in un calzino. Da qui ne è conseguita una colluttazione in cui sono stati esplosi alcuni colpi di pistola i quali hanno attinto due agenti uno ad una gamba e l’altro ad un piede. Le loro condizioni non destano preoccupazioni. A questo punto è intervenuta l’auto di scorta con gli altri agenti che sono riusciti ad evitare la fuga dei due. La Procura di Palmi ha aperto un inchiesta mentre la Polizia penitenziaria ha avviato indagini per capire come e quando i detenuti siano riusciti a sottrarre l’arma o se ne erano già in possesso prima del fatto. I due agenti sono stati trasferiti nel carcere di Gioia Tauro, uno dei quali è stato sottoposto ad intervento chirurgico.

Per i due boss chiesto ripristino 41 bis. Nei confronti dei fratelli Giuseppe e Pasquale Zagari è stato richiesto al Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria il "ripristino con effetto immediato del regime del 41bis per gravi ragioni di ordine e sicurezza pubblica". Lo ha reso noto il Provveditore regionale della Calabria del Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria, Paolino Quattrone. "I detenuti - ha aggiunto - si trovano in stato di isolamento e sottoposti a grandissima sorveglianza. Nei loro confronti è stata già sottoposta la sorveglianza particolare di cui all'art. 41 bis". Nel tentativo di evasione dei due fratelli Zagari sono rimasti feriti due agenti della polizia penitenziaria raggiunti dai colpi sparati dalle due pistole calibro 6,35, e non una come si era appreso inizialmente, in possesso dei due detenuti. I due agenti feriti si trovano ricoverati nell'ospedale di Gioia Tauro ed i medici li hanno giudicati guaribili con una prognosi di dieci giorni. Un terzo agente, ferito al volto con il calcio della pistola, dopo le cure mediche è stato dimesso ed ha ripreso servizio. "Hanno deciso di tentare la fuga in quella zona - ha detto Quattrone - probabilmente perché è un territorio che loro conoscono bene. E non è da escludere che potevano contare anche su qualche appoggio esterno".

PM Creazzo “Indagini su arma detenuti”. Le indagini sul tentativo di evasione di Giuseppe e Pasquale Zagari si stanno concentrando principalmente sulle modalità con le quali i due detenuti hanno avuto la pistola con la quale hanno ferito i due agenti di polizia penitenziaria. L'arma, secondo quanto si è appreso, è di piccolo calibro. Il Procuratore di Palmi, Giuseppe Creazzo, sta coordinando l'attività investigativa che è "in una fase delicatissima". "L'anomalia - ha aggiunto - sta proprio nel fatto che due detenuti riescano ad entrare in possesso di una pistola. Stiamo cercando di ricostruire con esattezza tutta la dinamica dell'accaduto".

Detenuti nel carcere di Voghera. Sono detenuti nel carcere di Voghera (Pavia), Giuseppe e Pasquale Zagari che stamani hanno tentato di evadere ferendo due agenti della polizia penitenziaria. I fratelli Zagari sono giunti nel carcere di Palmi sabato scorso perché stamani dovevano partecipare ad una udienza della sezione misure di prevenzione del tribunale di Reggio Calabria. Dopo lo svolgimento dell'udienza i due dovevano rientrare nel carcere lombardo dove stanno scontando l'ergastolo. Il carcere di Palmi non è una struttura di massima sicurezza. Nella casa circondariale del reggino ci sono solamente una sezione di alta sicurezza ed una di media sicurezza.

Coinvolti in faida di Taurianova. Giuseppe e Pasquale Zagari, i due detenuti che hanno tentato di evadere nel corso di una traduzione dal carcere di Palmi al tribunale di Reggio Calabria furono arrestati dai carabinieri agli inizi degli anni '90 perche' coinvolti nella faida di Taurianova. Nel corso del processo di primo grado ed in quello di appello alcuni collaboratori di giustizia raccontarono numerosi fatti di sangue verificatisi a Taurianova e dintorni nei primi anni '90. La faida vedeva contrapporsi la cosca degli Asciutto-Grimaldi contro quella dei Viola-Zagari. Nell' ambito della faida, il 3 maggio del 1991, furono uccisi i fratelli Giovanni e Giuseppe Grimaldi. Quest' ultimo restò decapitato a causa dei colpi di fucile, esplosi da distanza ravvicinata, e la sua testa fu fatta oggetto di un macabro tiro al bersaglio.

Gli agenti “Abbiamo fatto il nostro dovere”. Gli agenti della polizia penitenziaria rimasti feriti nel tentativo di evasione dei fratelli Pasquale e Giuseppe Zagari hanno ricevuto nell'ospedale di Gioia Tauro la visita del Provveditore regionale della Calabria del Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria, Paolino Quattrone. "Abbiamo fatto - hanno detto gli agenti - quello che ci hanno insegnato a fare in queste situazioni. Tutto si è svolto in pochi attimi e abbiamo tentato di fare il possibile per disarmare i due detenuti. Pur percependo il pericolo, non abbiamo esitato ad intervenire perché questo è il nostro dovere".

Sappe: gesto eroico. E' ''un gesto eroico'' quello dei due agenti di polizia penitenziaria che, seppure feriti, hanno disarmato i due detenuti che a Palmi hanno tentato l'evasione: ''i colleghi hanno messo a repentaglio la propria vita per l'altissimo senso del dovere che li contraddistingue''- ha dichiarato Donato Capace, segretario generale del Sindacato autonomo di polizia penitenziaria (Sappe). ''La polizia penitenziaria e' un copro sano, e chi lavora al nucleo traduzioni ha dato prova di grande professionalita'. Siamo pero' preoccupati - continua Capece - cosa deve succedere ancora perche' la politica intervenga? La forte carenza di personale (ricordiamo che mancano oltre 5000 agenti) non consente piu' neanche di organizzare i servizi giornalieri. E' giunto il momento che qualcuno si faccia sentire''

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