HOME, Torna alla pagina Indice
Citta' di Cosenza , Torna alla pagina Indice
Dir.resp. Pippo Gatto
Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .
Hinterland
 Rende
 Castrolibero
 Castiglione
 Servizi on Line
 Segnala i problemi 
 Famacie di Turno 
 Gare e Appalti 
 Bandi e Concorsi 
 Cinema 
 Scrivi alla Redazione 


 
 Turismo
 I Monumenti
 Mappa dell'Hinterland
 Centro Storico
 Notizie per i visitatori
 Rubriche
 Alimentazione
 Ambiente
 Attualità/Cronaca
 Consumatori
 Cronaca Rosa e Gossip
 Cultura
 Diritti del Cittadino
 Economia e Finanza
 Innovazione e Tecnologia
 Politica e Sociale
 Servizi Speciali e Dossier
 Sindacati
 Spettacoli
 Sport
 Partecipativi
 Chat
 Forum
 Scienza
 Informatica
 Innovazione
 Scienza
 Associazioni
 Salute
 Prevenzione
 Sanità e Salute
 Scuola e Giovani
 Scuola
 Musica
 Università




Previsioni: Epson Meteo

    Condividi su Facebook

Rapporto Bankitalia, sud fermo da 30 anni

 

 

Bankitalia: sud alla fame, sviluppo fermo da 30 anni, il pil è al 50% della Lombardia

26 nov 09 "Il recupero del Mezzogiorno rispetto al centro-nord si e' interrotto 30 anni fa. Resta un divario molto ampio nel Pil procapite che nelle regioni del Mezzogiorno e' pari a meno del 60% di quello delle regioni del centro-nord. Il pil procapite della Calabria e' il 50% di quello della Lombardia ed escludendo il prodotto della Pubblica Amministrazione i divari sarebbero ancora maggiori''. Lo ha detto Daniele Franco, capo del Servizio Studi di struttura economica e finanziaria della Banca d'Italia, nel suo intervento sull'economia del Mezzogiorno, al convegno di studi che si tiene oggi a Palazzo Koch. In sostanza, le regioni europee in ritardo di sviluppo recuperano terreno, ma il Mezzogiorno d'Italia no. I dati relativi al 2008 mostrano che i divari sono molto piu' ampi nel mercato del lavoro dove l'occupazione cresce del 19% negli anni compresi tra il 1996 e il 2008 nel centro-nord e solo del 7,7% al sud. L'emigrazione interna, inoltre, resta elevata e molti sono i giovani istruiti che emigrano, prevalentemente nella fascia di eta' tra i 25 e i 34 anni. L'incidenza dei laureati e' piu' che triplicata dal 1990 al 2005. Per quanto riguarda l'economia, la struttura produttiva mostra al sud che il 20% dell'occupazione e' irregolare, secondo i dati forniti dall'Istat nel 2005. Gli occupati nel settore manifatturiero nel meridione sono complessivamente il 4,4% della popolazione contro il 14,3 nella Marche e il 14,1 in Veneto, ma in Abruzzo sono il 9,6%, piu' che in diverse regioni del centro-nord. Anche le esportazioni delle regioni meridionali, se non si considerano i prodotti petroliferi, sono complessivamente pari a 30,2 miliardi, contro i 98,5 della Lombardia, i 48 miliardi del Veneto e i 45 miliardi dell'Emilia Romagna. Il turismo non aiuta quanto potrebbe e tra il 2006 e il 2007 nella media la spesa dei turisti stranieri nelle regioni meridionali e' stata pari a 4,4 miliardi contro 5,1 nel Lazio e in Lombardia, e 4,5 miliardi in Veneto. Tuttavia, il Mezzogiorno non e' omogeneo e il pil procapite varia tra il 55 e il 71% nelle diverse regioni di quello del centro-nord. Il tasso di occupazione varia tra il 43 e il 59%, mentre l'incidenza dell'occupazione manifatturiera oscilla tra il 2,8 e il 9,6%. Anche i servizi pubblici sono inadeguati: nell'istruzione e nella giustizia i divari sono ampi come pure per quanto riguarda la sanita' e la gestione dei rifiuti, i servizi sono meno buoni al sud anche se le situazioni sono molto differenziate. In merito, poi, ai divari nelle basi imponibili, le entrate riflettono i redditi che nel Mezzogiorno sono molto inferiori: l'afflusso netto verso il sud di risorse intermediate dall'operatore pubblico e' pari circa al 16% del prodotto del Mezzogiorno, il 4% di quello nazionale. Il pubblico impiego e' quasi in linea con il centro-nord rispetto alla popolazione, elevato rispetto all'impiego privato. Una quota rilevante della spesa in conto capitale delle amministrazioni pubbliche ''piu' elevata che nel centro nord'' (2004-2006, ndr), e' destinata ai trasferimenti alle imprese. Alcune infrastrutture - conclude lo studio - sono responsabilita' di imprese esterne alla Pubblica Amministrazione come l'energia e i trasporti. In alcuni casi si rileva una riduzione della quota degli investimenti nel Mezzogiorno rispetto agli scorsi decenni. Restano carenze nella qualita' delle infrastrutture: di trasporto, come nell'intermodalita' tra le merci, e di altro tipo come la dispersione idrica degli acquedotti.

Cerca con nell'intero giornale:

-- >Guarda l'indice delle notizie su: "Cronaca e Attualità "

 

Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .

Copyright © dal 2004 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Reg. Trib. CS n.713 del 28/01/2004
Tutti i dati e le immagini presenti sul sito sono tutelati dalla legge sul copyright
Il loro uso e' consentito soltanto previa autorizzazione scritta dell'editore

Per una migliore visualizzazione del portale si consiglia uan risoluzione di 800x600 punti