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Da 13 anni non funziona scanner per radioattivi a Gioia

 

 

Da 13 anni non funziona lo scanner per i materiali radioattivi al porto di Gioia

17 nov 09 “Quaranta miliardi di vecchie lire spesi da 13 anni ed ancora il portale per rilevare la radioattività al porto di Gioia Tauro non funziona”. E’ questa la denuncia di Bonaventura Ferri segretario provinciale della UIL P.A. di Cosenza che lancia un appello al Presidente Loiero, ai Prefetti, ai Presidenti delle 5 provincie ed ai 409 sindaci calabresi affinché venga attivata immediatamente la struttura per rilevare le merci radioattive in transito. “Sono settimane – afferma ferri- che si parla di rifiuti radioattivi in Calabria: si parla di navi colme di rifiuti radioattivi, si parla di navi che non si trovano, si parla di rifiuti seppelliti sotto il fiume, insomma forse si è parlato troppo mentre si potrebbe fare di più. Oltre tredici anni addietro con una legge dello stato la n°421 del 1996 venivano stanziati e spesi 40 miliardi di lire per l'acquisto di portali per monitorare la radioattività delle merci in transito proprio “Per il potenziamento delle misure di prevenzione dei pericoli di inquinamento da sostanze radioattive”. Uno di questi portali doveva entrare in funzione presso il porto di Gioia Tauro; l'aquisto era affidato al Ministero dell'industria che dopo l'istallazione doveva consegnare i portali al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco per gestirne il funzionamento; ad oggi il portale di Gioia Tauro non è ancora entrato in funzione. Mentre molti parlano di inquinamento radioattivo, di navi da trovare e di siti da esplorare, milioni di containers di merci, provenienti dalle parti più disparate del pianeta, transitano per la Calabria passando sotto un portale che ora non funziona, ma se attivato sarebbe in grado di identificare e bloccare immediatamente qualsiasi carico di merci radioattive provenienti da chissà dove. Solo nel 2007 sono transitati dal porto di Gioia Tauro 3.500.000 containers, considerando che ogni singolo container può contenere fino a 25.000 Kg di merci, si può ipotizzare una quantità pari ad oltre 87 milioni di tonnellate di merci che, già in un solo anno, potevano essere controllate con i portali di rilevamento. Mentre da una parte si cercano le navi, si analizzano i fiumi ed il cemento delle scuole, dall'altra sicuramente bisogna anche attivare tutto ciò che è possibile per bloccare qualunque possibilità che sostanze radioattive transitino o vengano abbandonate in Calabria. I soldi pubblici sono stati spesi, non è utile perdere tempo a cercare i colpevoli del ritardo ma è utile a tutti i calabresi che vengano messi in funzione i presidi necessari a fermare il traffico dei rifiuti radioattivi, per questo chiediamo a tutte le autorità ed alle associazioni della regione di fare un fronte comune chiedendo l'attivazione tempestiva del portale di rilevamento di Gioia Tauro.

 

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