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Dir.resp. Pippo Gatto |
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Proteste a Lamezie, aggredito il Sindaco
Proteste a Lamezia per l'abbattimento delle case abusive. Aggredito il Sindaco 18 nov 09 Un centinaio di cittadini, proprietari dei fabbricati destinatari del provvedimento che prevede le demolizioni di alcuni immobili abusivi in città, sta protestando da ieri mattina nella sala conferenze del Comune di Lamezia Terme contro la demolizione delle loro abitazioni, iniziata a seguito di una sentenza definitiva del tribunale lametino. I cittadini, che si sono recati al Comune intorno alle ore 9, hanno incontrato il sindaco Gianni Speranza e alcuni consiglieri comunali, per spiegare le loro ragioni e trovare un accordo che possa evitare l’abbattimento degli immobili. In particolare, i cittadini hanno spiegato che molti di loro vivono in queste abitazioni che dovranno essere demolite e per le quali hanno acceso dei mutui che dovranno pagare per altri 25 anni. Il sindaco ha ribadito che si è di fronte alla conclusione di un iter giudiziario, per cui i cittadini non possono più appellarsi a nessuno. L’unica soluzione, è stato detto nell’assemblea, che ha registrato momento particolarmente accesi al puntò che sono dovute intervenire le forze dell’ordine per sedare gli animi, è quella di andare a protestare a Roma, in modo che il Governo possa attuare un’azione straordinaria che blocchi le demolizioni. Sul lato operativo, anche questa mattina le ruspe del genio civili hanno proseguito la loro opera di demolizione dei fabbricati abusivi Aggredito il Sindaco. Durante la protesta, il sindaco Gianni Speranza, è stato aggredito da una persona che ha tentato di afferrarlo dal collo nel corso di un incontro nella sala conferenze del Comune, presidiata dai proprietari dei fabbricati abusivi che in queste ore si stanno abbattendo in città. “Sono dispiaciuto - ha detto Speranza - per quanto è accaduto. Farò fino in fondo il mio lavoro e nel rispetto della legge cercherò di aiutare tutti”. Speranza si è detto anche “indignato perchè a questi cittadini sono state fatte promesse. Chi in tutti questi anni ha lucrato politicamente ed economicamente su di loro, facendo la propria fortuna politica ed economica sull'abusivismo, tenta di scaricare il problema su di me non considerando che le bugie e le promesse esasperano gli animi di chi è disperato e fa correre rischi anche a me”. Il sindaco, che ha parlato anche di ‘campagna di odio in atto’, ha anche reso noto che ‘ieri sera una macchina ha girato per la città invitando i cittadini a recarsi al Comune per protestare contro le demolizioni. Vorrei tanto sapere chi ha pagato questa macchina”. Speranza ha poi sottoscritto formale denuncia alle forze dell’ordine. Tassi (Sd) “Solidarietà di SD”. “L’aggressione subita dal Sindaco di Lamezia Terme Gianni Speranza è un atto gravissimo che dimostra tutta la fragilità del tessuto democratico nella nostra regione”. E’ quanto afferma in una nota Pino Tassi del coordinamento regionale di Sinistra Democratica. “Al sindaco Speranza –scrive Tassi- si è voluto attribuire la responsabilità di difendere e rispettare la legge e nello stesso tempo di cogliere il dramma sociale e umano di tante persone. Grave è il comportamento di tanti personaggi politici, in particolare del centro-destra, che hanno pensato di soffiare sul fuoco di questi avvenimenti a fini di pura speculazione politica ed elettorale. Sinistra democratica fa appello a tutta la società civile democratica calabrese e lametina perché esprima la propria sincera solidarietà a Gianni Speranza che in questi anni è stato un esempio di ottimo amministratore che ha difeso la legalità e riportato Lamezia Terme ad una vita amministrativa e politica trasparente e pulita. Il rispetto continuo della legalità, come faro nell’amministrazione quotidiana, che ha dato credibilità alla città e alla Calabria dimostrando che anche in questa nostra terra è possibile governare nell’interesse della collettività Chiediamo al Ministro degli Interni, alla procura della repubblica e alle forze dell’ordine che i responsabili di questo clima di odio vengano accertati e che si impedisca la commistione mafiosa su una vicenda sociale e civile drammatica".
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