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Nave dei veleni, manifestazione a Roma

 

 

Nave dei veleni, giovedì manifestazione a Roma organizzata da Legambiente e Coldiretti

03 nov 09 Giovedì 5 novembre p.v. alle ore 18,30 alla libreria Rinascita in Viale Agosta,36 a Roma, viene rilanciato da Legambiente e Coldiretti Calabria, il tema delle navi dei veleni con lo slogans affondiamo la ‘ndrangheta. “La Coldiretti Calabria, è molto interessata a mostrare la Calabria positiva che deve continuare a fare dell’agroalimentare e del turismo di eccellenza i propri punti di forza – afferma il presidente della Coldiretti Calabria Pietro Molinaro – e pertanto, abbiamo deciso di prendere parte all’iniziativa, poiché non si deve allentare l’attenzione sul tema dei siti inquinati nella nostra regione e dare sicurezze ai cittadini; la forte presa di coscienza va promossa e supportata, in modo che si traduca in cultura stabile”. Interverranno all’iniziativa Sebastiano Venneri vice presidente di Legambiente, Enrico Fontana Comitato per la verità, Valentina Romoli Vice presidente Legambiente Lazio e Pietro Molinaro Presidente Coldiretti Calabria. Coordinerà i lavori Luciano Ventura. Al termine dell’incontro, ci sarà una degustazione di prodotti tipici calabresi offerti dalla coldiretti Calabria.

Solidarietà di Fabbrikando l’Avveniere all’ass. Greco. “L’associazione ‘Fabbrikando l’Avvenire’ vuole esprimere –è scritto in un comunicato- la propria vicinanza e soddisfazione per l’operato che l’Assessore Regionale all’Ambiente prof. Silvio Greco ha fin qui svolto in difesa della salute e dell’ambiente dei Crotonesi. Le attenzioni e le decisioni che l’Assessore ha messo in campo per difendere il nostro territorio e quello Calabrese lo rendono degno di essere chiamato a pieno titolo amico della Città di Crotone. L’assessore Greco è un amico di Crotone perché, per la prima volta da quando sono state chiuse le fabbriche, ha avviato un dialogo operativo con gli ex operai della Pertusola. L’assessore Greco è un amico di Crotone perché da quando è esplosa l’emergenza inquinamento nelle scuole lui è stato presente e si è esposto in prima persona per trovare una soluzione ai danni ambientali. L’assessore Greco è un amico di Crotone perché è riuscito a portare ad un tavolo comune di confronto tutte le istituzioni politiche, amministrative, sanitarie, compreso l’Istututo Superiore di Sanità, per dare risposte ai Crotonesi. Vogliamo portare l’esempio dell’Assessore Greco come termine di paragone per far capire a tutti i Calabresi la differenza tra la capacità politica e la politica burocratica, abituata quest’ultima ad eseguire tutti gli ordini di una parte ma mai a stare ordinati dalla parte di tutti. Ci schieriamo al fianco dell’Assessore perché condividiamo il suo operato. L’allarme inquinamento in Calabria è ancora presente ed i cittadini ancora continuano ad ammalarsi gravemente per fonti non ancora chiarite. Le sue scelte, a nostro avviso, ci sembrano quelle di un buon padre di famiglia che si preoccupa di scongiurare ogni pericolo di avvelenamento dei propri cari. Apprendere da fonti ufficiali l’innocuità di una nave inabissata al largo delle nostre coste è stato per noi acquisire una buona notizia, abbiamo tirato un sospiro di sollievo. Ma ancora tanta chiarezza aspettiamo. Vogliamo esprimere soddisfazione non solo per una notizia che apre uno spiraglio di speranza per i pescatori del Tirreno cosentino, ma per la determinazione manifestata anche in questo caso dall’Assessore Greco, il quale ha dimostrato, da tecnico, quali sono i doveri di un amministratore pubblico quando è a rischio la salute dei cittadini e dell’ambiente.

Le associazioni: fugare i dubbi, 19 domande al Ministro. Tutte le associazioni organizzatrici della manifestazione di Amantea dello scorso 24 ottobre, chiedono al Ministero dell’Ambiente che siano fornite le risultanze documentali delle prospezioni marine e delle analisi di laboratorio effettuate sui campioni prelevati dalla nave “Mare Oceano” che ha operato al largo di Cetraro per individuare l’eventuale presenza della nave carica di rifiuti radioattivi come rivelato dal pentito Fonti. In attesa di poter valutare direttamente, mediante tecnici di fiducia e di analisi comparate, chiedono di fugare tutti i dubbi e le perplessità addensatisi su una vicenda piena di contraddizioni. E per questo pongono al Ministro Prestigiacomo le seguenti domande:
1) Come è possibile che una persona non del luogo, come Francesco Fonti, fosse a conoscenza della presenza di un relitto nei fondali di Cetraro esattamente nel sito dove è stato trovato?
2) Perché questo relitto, se conosciuto dalla Marina Militare e dalle Capitanerie di Porto, non è stato segnalato a tempo debito al Procuratore Giordano titolare dell’inchiesta?
3) Perché esistono differenze sostanziali tra le caratteristiche del relitto di Cetraro e del piroscafo Catania? Quest’ultimo, secondo i dati dei costruttori, era lungo 95,8 metri mentre la lunghezza ufficiale del relitto, comunicata dal Governo, è pari a 103 metri. I dati differenti del piroscafo Catania sono ben noti e riportati nel registro navale della World Ship Society e pubblicati dal sito specializzato Miramar Ship Index. Gli stessi identici dati sono pubblicati anche sul sito specializzato nella storia degli U-boat (www.uboat.net).
4) Perché dai registri navali risulta che il piroscafo Catania venne affondato almeno a 3,2 miglia di distanza dal punto dove la "Mare Oceano" stava effettuando le verifiche. Un punto più a largo di circa cinque chilometri, non qualche centinaio di metri.?
5) Come mai le foto e le riprese video effettuate dal Rov della Nave Oceano sembrerebbero diverse da quelle realizzate dal Rov dell’Arpacal?
6) Perché non è stato ancora reso pubblico l'intero filmato georeferenziato realizzato dal Rov della Mare Oceano?
7) Perché il Ministro, prima ancora che il Rov della Geolab si immergesse nelle acque, ha comunicato che il relitto di Cetraro non poteva essere quello del Cunsky ?
8) Che fine hanno fatto i fusti o maniche a vento ripresi dal Rov inviato dalla Regione Calabria e perché non sono stati recuperati e portati in superficie a prova della asserita verità?
9) Perché la ministra Prestigiacomo ha subito detto che il “caso è chiuso” senza neanche accertarsi del carico della nave?
10) Perché sono stati comunicati solo i dati delle analisi sulla radioattività effettuate a 300 metri di profondità nonostante il relitto si trovi ad oltre 480 metri? Questa differenza incide notevolmente visto che le radiazioni gamma hanno una schermatura diversa a seconda della profondità. Ad esempio 170 metri generano un livello di schermatura pari ad un fattore 3*E126. Quindi anche in presenza di numerosi noccioli di reattori nucleari la contaminazione radioattiva non sarebbe facilmente rilevabile.
11) Perché, nonostante la richiesta ufficiale da parte della Regione Calabria, non è stato comunicato il protocollo scientifico adottato per compiere le analisi sul relitto, sui fondali e nelle acque circostanti?
12) Perché non sono state condotte, in via preliminare, le dovute indagini sulla catena alimentare della fauna ittica e sui sedimenti dei fondali onde rilevare la presenza di eventuali radionuclidi e/o agenti contaminanti di diversa natura? Questo allo scopo di tranquillizzare la popolazione in caso di eventuale riscontro negativo o viceversa proclamare lo stato di emergenza onde ricorrere agli indennizzi in caso di riscontro positivo (alla luce di indagini pregresse che già paventarono tale possibilità)?
13) Perché per la vicenda del relitto di Cetraro è stato adottato un metodo differente da quello utilizzato per le indagini sul materiale contaminato rinvenuto nella vallata dell’Oliva dove le analisi sui campioni prelevati saranno condotte da quattro laboratori differenti mentre sulla Nave Oceano non è stato permesso l’ingresso, se non per poche ore, ai ricercatori dell’Arpacal?
14) Perché tanta fretta nel chiudere le indagini e nel mandare via la Nave Oceano mentre , vista la presenza in loco dell’imbarcazione, si sarebbe potuto continuare a scandagliare tutto il mare circostante Cetraro?
15) Perché la Capitaneria di Porto di Cetraro nel 2007 emise l’ordinanza di divieto di pesca a poche centinaia di metri dal luogo indicato da Fonti , subito dopo le analisi effettuate dall’Arpacal che indicavano la presenza allarmante di metalli pesanti quali l’arsenico, il cobalto ed il cromo sul pescato?
16) E perché quell’ordinanza venne ritirata un anno dopo? Sarebbe utile comunicare i risultati di quelle analisi.
17) Perché non sono stati applicati anche a Cetraro i recenti provvedimenti legislativi (L. 123/2008 e L. 210/2008) che classificano come siti strategici di interesse nazionale le aree in cui vengono smaltiti o individuati rifiuti tossici e/o nocivi?
18) Chiediamo alla Ministro Prestigiacomo se è a conoscenza dei filmati effettuati nel 2005 2006 per conto della Procura di Paola della società Nautilus e chiediamo cosa questi hanno filmato e di rendere pubblici tali filmati.
19) Perché ad esprimersi sui risultati dei riscontri effettuati dalla nave Oceano sono stati la ministra Prestigiacomo ed il procuratore generale della DNA Pietro Grasso e non il titolare delle indagini?
Le associazioni, i comitati e i movimenti organizzatori della manifestazione del 24 ottobre ad Amantea: Comitato Civico Natale De Grazia, Movimento Ambientalista del Tirreno, Forum Ambientalista, Beni Comuni Cosenza, Rosso Cetraro, WWF Amantea-Belmonte C., Associazione Paolab, Associazione Confronti, Comitato Civico Valle Oliva Terre a Perdere, CGIL Amantea, Cib Unicobas, Ammazzateci Tutti movimento antimafia.

 

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