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Nave dei veleni, in corso ispezione

 

 

Ministro Prestigiacomo in Commisisone ecomafie: "Sulla nave dei veleni in corso ispezione. A Crotone inquinamento diffuso". Alla Camera passa mozione bipartisan

11 nov 09 Sulla questione 'nave dei veleni' ''e' tuttora in corso l'attivita' di ispezione'' nel mare tra Maratea e Palinuro su mandato della procura di Lagonegro per il presunto affondamento di due relitti a largo delle coste tra la Basilicata e la Campania mentre in Calabria, chiusa l'indagine a largo di Cetraro (e' il Catania affondato nel 1917) ''e' in corso di esecuzione il piano di caratterizzazione'' per l' indagine a terra nei comuni di Aiello Calabro e Serra Aiello. Lo ha detto il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, in audizione in Commissione bicamerale sul ciclo dei rifiuti. Il ministro ha quindi sottolineato come il ministero, per la parte delle verifiche a terra, e' al di la' delle sue competenze e, su incarico della procura di Paola, ha siglato una convenzione con l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) che, in collaborazione con l'Arpa Calabria, ''ha predisposto un piano di caratterizzazione, approvato dalla procura, che e' in corso di esecuzione''. Le indagini sul fiume Oliva riguardano le acque superficiali e quelle di falda per un territorio di 8 chilometri. Per le ispezioni a mare, il ministro ha sottolineato che il Governo ''non puo', sulla base di notizie di stampa, avviare ricerche in tutto il Mediterraneo. Questo e' dispendioso e irragionevole. Quello che noi dobbiamo fare - ha aggiunto - e' collaborare con le procure laddove ci sono informazioni ritenute fondate dalle procure. Sul piano politico bisogna coinvolgere l'Unione Europea e probabilmente anche l'Onu perche' se si tratta di relitti in acque internazionali o comunque di traffici che non erano solo traffici nazionali, non possiamo farci carico da soli'' della questione.

A Crotone inquinamento diffuso. ''La parte contaminata sarebbe al di fuori del sito di interesse nazionale, che per noi e' l'area dove il Governo deve intervenire. Si parla di un inquinamento diffuso nell'intero comune di Crotone e se questo sara' accertato e verificato ovviamente il problema e' piu' complesso''. Lo ha detto il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, in merito alla situazione inquinamento del comune calabrese al termine dell'audizione odierna in Commissione bicamerale Ecomafie. Il ministro, sulla base della relazione ricevuta dalla Procura di Crotone, ha quindi chiesto una valutazione all'Istituto superiore di sanita'. ''Il ministero dell'Ambiente - ha detto Prestigiacomo - sta collaborando innanzi tutto con la Procura a livello locale e ha gia' fatto conferenze di servizi con i privati e con gli enti locali. Noi siamo presenti. Stiamo parlando dell'inquinamento forse piu' antico d'Italia e per la prima volta si sta cercando, con le risorse di cui disponiamo, di avviare finalmente un percorso di bonifica''. Il ministro ha quindi ricordato l'inchiesta della Procura della Repubblica di Crotone 'Black mountains' nell'ambito della quale e' stata disposta una perizia inerente la valutazione dell'impatto sub-clinico dell'inquinamento da metalli pesanti sugli alunni frequentanti due scuole la cui relazione finale, trasmessa anche al ministero dell'Ambiente, ha evidenziato un ''..incremento significativo delle concentrazioni sieriche del nichel, dello zinco, del cadmio, dell'uranio e del piombo nei soggetti provenienti dalle aree a rischio rispetto a quelle di controllo''. ''A tale proposito - ha detto Prestigiacomo - il ministero ha chiesto all'Istituto Superiore di Sanita' di effettuare una valutazione della relazione anche al fine di procedere, ove del caso, ad ulteriori studi ed approfondimenti in materia sanitaria ed alle eventuali iniziative da adottare''. E sulla richiesta delle amministrazioni locali di ampliare l' area di bonifica il ministro ha risposto che la richiesta ''del tutto legittima, e' tale pero' da imprimere un corso nuovo e assolutamente non prevedibile alle procedure di bonifica, attesa la necessita' di ampliare il campo di attivita' e reperire ulteriori risorse economiche''

Lo Moro “Risposte inadeguate dal Governo”. ''Il governo deve aderire alla richiesta dei sindaci del Tirreno cosentino, che nei giorni scorsi hanno sollecitato la presenza dell'esecutivo sul territorio calabrese, affinche' siano chiariti tutti i dubbi sulla vicenda della nave dei veleni''. Lo ha detto, intervenendo oggi alla Camera, la parlamentare del Pd Doris Lo Moro. ''Il fatto che il governo abbia smentito la presenza della nave Cunsky al largo di Cetraro - ha aggiunto Lo Moro - non ha risolto il problema. Le risposte non ci sembrano sufficienti, soprattutto in ordine al ruolo svolto dai servizi segreti e dalla 'ndrangheta. Si tratta di una vicenda - ha proseguito la parlamentare calabrese - su cui hanno lavorato commissioni parlamentari e magistrati e sulla quale si sono scritti libri e memoriali. Non ci sembra che, anche alla luce delle implicazioni per la salute dei cittadini e per l'economia della regione, essa possa essere sottovalutata e liquidata in poche battute''.

Alla Camera si unanime a mozione bipartisan. Sì unanime dell'Aula della Camera alla mozione unitaria sulle "navi dei veleni" con carichi si rifiuti tossici affondate in prossimità delle coste calabresi. La mozione impegna il governo, tra l'altro, "a proseguire con il massimo impegno nell'attività di identificazione dei relitti sospetti e di verifica dell'eventuale esistenza di carichi nocivi per la salute pubblica o per l'ambiente, fornendo al ministero dell'Ambiente le risorse finanziarie e tecnologiche necessarie per far luce su questa gravissima vicenda".

Guccione “Un buon segnale”. “Il sì unanime dell'Aula della Camera alla mozione unitaria sulle 'navi dei veleni' con carichi di rifiuti tossici affondate in prossimità delle coste calabresi è un bel segnale, un fatto politicamente rilevante”. E’ quanto afferma, in una nota, il Segretario regionale del Pd, Carlo Guccione. “Ora, però -aggiunge Guccione- bisogna continuare a lavorare per scoprire la verità. Il Governo aderisca alla richiesta dei sindaci del Tirreno cosentino che nei giorni scorsi hanno sollecitato la presenza dell'esecutivo sul territorio calabrese ed avvii immediatamente l’attività di identificazione dei relitti sospetti e di verifica dell'eventuale esistenza di carichi nocivi per la salute pubblica o per l'ambiente, ponendo le condizioni per non abbassare la guardia, per coordinare l'azione di tutti i ministeri interessati e coinvolgere lo stato ai massimi livelli, destinando le risorse adeguate e le tecnologie necessarie per fare definitivamente piena luce su quella che rimane una delle pagine più nere della nostra regione e dell’intero Paese”. “I calabresi ma, ancor di più tutti gli italiani –conclude Guccione- attendono e pretendono verità. Il Pd e l’opinione pubblica calabrese e nazionale continueranno a vigilare affinché su questa vicenda non calino le ombre del disimpegno e della dimenticanza”.

Realacci “Buon segnale dal parlamento”. "Oggi arriva un bel segnale dal Parlamento. L'approvazione all'unanimita' della mozione bipartisan sulle navi dei veleni pone le condizioni per non abbassare la guardia, per coordinare l'azione di tutti i ministeri interessati e coinvolgere lo stato ai massimi livelli. E' necessario che la ricerca della verita' su questa vicenda non si fermi. Non c'e' in ballo solo la tutela dell'ambiente e la lotta alle ecomafie, ma il futuro e l'onore del nostro paese". Lo afferma Ermete Realacci (PD) primo firmatario insieme all'onorevole Ghiglia della mozione sottoscritta da oltre cento parlamentari di maggioranza e opposizione. "Il traffico illecito dei rifiuti", prosegue Realacci, "che vede nell'affondamento delle navi la punta dell'iceberg, e' una piaga che da decenni affigge il nostro Paese. La mozione approvata oggi impegna il Governo ad una serie di azioni puntuali che a cominciare dalla bonifica dei siti inquinati mettono le basi per fare luce una volta per tutte".

Legambiente “Subito monitoraggio siti”. ''Soddisfatti per l'approvazione della mozione, chiediamo che si proceda velocemente nel monitoraggio puntuale dei siti sospetti''. Lo ha detto Sebastiano Venneri, vicepresidente nazionale di Legambiente in merito al via libera all'unanimita' della mozione sulla ricerca delle 'Navi dei veleni', presentata alla Camera in modo bipartisan dall'onorevole Realacci. ''Abbiamo sempre sostenuto che le vicende legate alle navi dei veleni, non fossero una questione esclusivamente ambientale e come tali non dovessero essere affidate solo all'iniziativa del ministero dell'Ambiente. Al contrario nella mozione e' specificato che in questa vicenda sia, invece, il Governo nella sua totalita' - ha sottolineato Venneri - ad intervenire, mettendo in connessione i diversi ministeri e gli organismi internazionali per arrivare alla verita' su quello che appare come un vero intrigo internazionale''. ''Che le navi dei veleni siano state affondate e', del resto, un fatto acclarato - ha affermato Venneri - e non un'ipotesi investigativa o una tesi sostenuta da qualche ambientalista. E' necessario pertanto andare a fondo immediatamente attivando la ricerca delle altre navi e risalire tutti i rivoli delle inchieste, con la stessa efficacia dell'operazione che ha portato all'individuazione del Catania. Questo ritrovamento, infatti, non puo' e non deve essere la conclusione delle indagini, ne' un ulteriore motivo per rallentarne il corso, ma al contrario il punto di inizio per procedere rapidamente nella ricerca e nel recupero di tutte le navi cariche di veleni presenti nel Mediterraneo''

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