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Nave dei veleni, Greco: la Regione non si fermerà

 

 

Nave dei veleni, ass. Greco “La Regione Calabria non si fermerà nella ricerca della verità”

06 nov 09 ''Quello che e' chiaro e' che non si fermera' la ricerca della verita' da parte della Regione Calabria, sia a mare che a terra perche', purtroppo, noi abbiamo una serie di problemi grossi anche a terra e noi continueremo a lavorare''. Lo ha detto l'assessore all'Ambiente della Regione Calabria, Silvio Greco, ai microfoni di Cnrmedia, che ha diffuso una nota, in relazione alle nuove circostanze relative emerse nella vicenda della nave al largo di Cetraro. ''Noi abbiamo fatto fin dall'inizio - ha aggiunto Greco - una scelta precisa: di stare dalla parte della salute dei cittadine e dalla parte dei calabresi. Vogliamo la verita'''

Domenica assemblea ANCI a Cetraro. L'assemblea generale dell'Anci (Associazione dei comuni italiani) della Calabria, si riunira' domenica prossima a Cetraro, convocata dal presidente Salvatore Perugini, sindaco di Cosenza, per discutere delle politiche ambientali alla luce delle ultime emergenze. ''Il tema della tutela dell'ambiente - ha scritto Perugini ai sindaci calabresi - ha una priorita' assoluta sia perche' tocca da vicino la salute dei cittadini, sia per la forte vocazione turistica della Calabria. Da piu' tempo il nostro territorio e' scosso da ricorrenti emergenze che riguardano proprio la questione climatica ed ambientale. L'attenzione si e' ora concentrata soprattutto sulla grave situazione paventata nel comprensorio tirrenico, con particolare riferimento a Cetraro, per la presenza della cosiddetta nave dei veleni, generando un fortissimo allarme sociale''. Scopo dell'assemblea e' ''favorire una discussione che porti all'assunzione di iniziative comuni a sostegno dei territori interessati da parte di tutti i Sindaci della Calabria, sempre aperti al confronto, solidali e disponibili a condividere azioni a tutela dei cittadini calabresi''. ''Ritengo doveroso ed opportuno invitare a questo importante appuntamento - ha concluso Perugini - il Presidente della Giunta regionale, i Presidenti delle Province e le deputazioni nazionale e regionale perche' offrano il loro contributo alla discussione, nella consapevolezza che i piu' alti livelli istituzionali della Calabria devono essere coinvolti nelle iniziative finalizzate ad incidere positivamente in una vicenda che sta creando una gravissima apprensione, sulla quale e' necessario ed urgente fare definitivamente chiarezza perche' si assumano tutte le decisioni conseguenti a tutela della salute dei cittadini, dell'ambiente, dei processi di sviluppo economico del territorio''.

WWF: "Esistono due relitti". “Si configurano in queste ore ulteriori incongruenze tra le dichiarazioni del Ministero dell’ambiente e della Regione Calabria viste le dichiarazioni del pilota del ROV sulle due stive piene di fusti avvistate nel relitto della prima ispezione, mentre la Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro aveva parlato di una sola stiva vuota. Questo lascia supporre l’esistenza di due diversi relitti”. È quanto si legge in una nota del Wwf. L’associazione, inoltre, ribadisce la richiesta - ufficializzata lo scorso 2 novembre dal presidente del WWF Italia Stefano Leoni, al ministro dell’ambiente Stefania Prestigiacomo e al procuratore nazionale antimafia Piero Grasso - per “una perizia pubblica comparata, a cui possano assistere esperti nominati dalle associazioni ambientaliste, tra i due video girati dal ROV della nave “Coopernaut Franca” della società Nautilus cha ha agito su incarico della Regione Calabria e dell’Arpacal (Agenzia regionale protezione ambiente) e dal ROV della nave “Mare Oceano” della società Geolab incaricata dal Ministero dell’ambiente nonché di tutte le informazioni riguardanti le zone di operazione (a partire dalla coordinate) e le caratteristiche tecniche del naviglio rilevato”.

Saroufim (Pdci) “Il ministero dia risposte dopo denunce l’Espresso”. ''Quanto denunciato oggi da 'L'Espresso', che riporta la trascrizione della testimonianza audio del pilota del Rov - Remotely Operated Vehicle, il congegno meccanico dotato di telecamera per l'esplorazione dell'ambiente sottomarino sceso a 470 metri per verificare se nelle stive dello scafo c'erano o no dei bidoni sospetti, merita risposte certe e dettagliate da parte del Ministro dell'Ambiente''. E' quanto afferma Claudio Saroufim, responsabile ambiente del Pdci. ''Da quanto pubblicato dal settimanale - continua Saroufim - il pilota del Rov parla di 2 stive pienissime di bidoni, mentre il Ministero dell'Ambiente ha sempre sostenuto che le stive del 'Catania' erano vuote. Lo stesso pilota parla di uno scafo con una fiancata alta 6-7 metri, e con una parte dello scafo interrato, mentre la 'Catania' non era alta piu' di 5,5 metri. Sempre secondo 'L'Espresso', le coordinate del punto in cui il primo Rov scese in cerca dei presunti veleni il 12 settembre scorso sono diverse da quelle in cui e' sceso il secondo Rov, sulla verticale della 'Catania'. C'e' una differenza di 3 miglia e mezzo. Quale la verita'?''. ''L'impressione - conclude Saroufim - e' che sul 'caso Cetraro' va ancora fatta piena, e totale, luce. A questi interrogativi o la Prestigiacomo da' smentite documentate e certificate oppure il caso non puo' assolutamente considerarsi chiuso''.

Giovani Idv “Tenere alta l’attenzione”. ''Esprimiamo grande preoccupazione per lo stranissimo silenzio della politica nazionale, che sembra essere calato sulla questione relativa ai numerosi affondamenti, perpetrati dalla 'ndrangheta calabrese nei mari della nostra regione''. Lo si legge in una nota dei Giovani di Italia dei Valori di Reggio calabria. ''Tutti sembrano all'improvviso si siano accontentati e tranquillizzati dopo la conferenza stampa di Roma con il Ministri Prestigiacomo e il Procuratore Nazionale Antimafia Grasso. Invece - continua la nota - la questione e' tutt'altro che chiarita, permangono numerosi punti interrogativi su quello che sia avvenuto in questi ultimi anni a largo delle nostre coste.I misteri relativi ai tanti ''affondamenti sospetti'' in tutta la calabria, unitamente alla strana incidenza di malformazioni e patologie tumorali in determinate zone della regione ci impongono di non abbassare minimamente la guardia; inoltre i tanti dubbi e le incongruenze con le coordinate dei relitti, alla luce delle indagini della magistratura ci lasciano alquanto perplessi, anche per la fretta di archiviare la questione del relitto a largo di Cetraro (Cs)''.

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