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Nave dei Veleni, Procuratore Grasso "Indagini proseguono"

 

 

Procuratore Grasso sulla nave dei veleni “Caso Cunsky chiuso, proseguono le altre indagini”

13 nov 09 “Forse le mie parole sono state equivocate. Io non ho detto che il caso delle indagini sull’ambiente e sul mare è chiuso. Assolutamente. Io, nel corso della conferenza stampa di Roma, che era stata convocata per tranquillizzare la popolazione, ho detto che il caso Cunsky è chiuso, perchè tutti dicevano che quella ritrovata a Cetraro era la nave Cunsky, e siccome invece si è potuto constatare che non lo era, abbiamo spiegato che quel “caso” è chiuso, ma non tutto il resto. Tant’è che gli accertamenti e le indagini sono continuati e continuano”. Lo ha detto il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, al termine di un incontro avuto oggi con i vertici della Procura della Repubblica di Catanzaro. “Il discorso dell’inquinamento ambientale in Calabria non è assolutamente chiuso - ha aggiunto Grasso - però forse bisogna cambiare la prospettiva. Non cercare relitti a qualsiasi costo, tanto sappiamo che ce ne sono circa 44 intorno alle coste calabresi, e quindi sarebbe un dispendio di energie e di soldi senza costrutto. Io dico che bisogna invertire pragmaticamente la soluzione del problema, cioè cercare l’inquinamento, partire da quello. Se io ho la possibilità di controllare che le acque sono inquinate, che ci sono radiazioni, che il pesce è inquinato, allora parto da questa notizia di reato e cerco di trovare i responsabili. Questo bisogna fare, piuttosto che andare cercando relitti, poi capire cosa portavano, poi fare le analisi di quello che eventualmente c’era, eccetera. Tutta questa attività è dispendiosa e non certamente produttiva di effetti. Noi, sia chiaro, cerchiamo il bene dei cittadini, la salute, attraverso un ambiente che sia sano. È questa la prospettiva in cui ci muoviamo”.

Governo o Regione forniscano notizie di reato. “Io penso che il Governo, o la Regione, ci debbano fornire notizie di reato su cui procedere”. È questa la risposta che Piero Grasso, procuratore nazionale antimafia, presente oggi a Catanzaro anche per un incontro i vertici della Procura del capoluogo, ha dato alla domanda su quale collaborazione la magistratura si attenda dal Governo in merito al contrasto ai reati ambientali. “Non dobbiamo confondere i campi - ha volto evidenziare il procuratore -, perchè la tutela dell’ambiente è qualcosa che spetta agli organismi statali, regionali, territoriali, comunali e così via. Se ci sono notizie di reato ambientale, sarà interessata la Procura competente, che procederà alle indagini. Sia chiaro - ha concluso Grasso -, non si può capovolgere la cosa, che cioè partono le indagini su qualsiasi ipotesi, anche non di reato. Devono essere gli organismi a ciò preposti ad accertare l’inquinamento ambientale ed a generare il nostro intervento. Poi si iniziano le indagini”

L’attendibilità di Fonti la diranno i giudici. ''Il giudizio sull' attendibilita' di Fonti dovranno darlo i giudici''. Lo ha detto il Procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, al termine di un incontro con i magistrati della Dda di Catanzaro, rispondendo a domande dei giornalisti sulla vicenda della nave dei Veleni. ''Alcuni - ha aggiunto - lo hanno ritenuto attendibile perche' in passato, ad esempio sul traffico di sostanze stupefacenti, attraverso le sue dichiarazioni sono state inflitte condanne per molti anni di carcere. Su fatti piu' recenti bisogna valutare le verifiche ed i riscontri e quando questi sono negativi bisogna prenderne atto. In occasione della conferenza stampa con il ministro dell'Ambiente ho detto che e' il caso 'Cunsky' ad essere chiuso perche' tutti dicevano che al largo di Cetraro c'era quella nave''. ''Ho detto che quel caso e' chiuso - ha concluso Grasso - ma non tutto il resto tanto che gli accertamenti e le indagini proseguono''

Diverse indagini sull’inquinamento ambientale. “Ci sono tante indagini sull’inquinamento ambientale che sono in corso anche a terra, e quindi sul territorio. La maggior parte di queste indagini per ora sono condotte dalle Procure ordinarie, poi, se verrà fuori il coinvolgimento della criminalità organizzata, passeranno alle Procure distrettuali. Ma quello che conta è che l’attenzione, i “riflettori” continuano a rimanere accesi su questo problema, questo è ciò che cerchiamo di fare”, ha poi affermato il procuratore nazionale antimafia. Il procuratore Grasso, sollecitato ad intervenire anche sulle tante polemiche seguite alla vicenda, ed alle continue richieste di proseguire l’attività di verifica in Calabria, ha voluto sottolineare che l’attenzione della magistratura sul fronte dei reati in materia ambientale è alta, e che i vari uffici giudiziari continueranno ad investigare in tal senso. “Siamo venuti a verificare proprio questo” ha detto, spiegando che l’incontro di oggi con la magistratura catanzarese era finalizzato anche a ciò. Ma Grasso, che è giunto in tarda mattinata a palazzo di giustizia, dove è stato accolto dal procuratore capo Vincenzo Lombardo, ci ha tenuto anche a precisare che “l’incontro di oggi era anche sull’attività della Direzione distrettuale antimafia, che è il mio compito istituzionale. Dopo di che, si è parlato anche delle problematiche dell’ambiente, ed io posso assicurare che non cesserà l’impegno nella ricerca dei reati ambientali e dei loro responsabili, sia a terra che in mare”.

Realacci “Fare piena luce e bonificare i siti”. Fare piena luce e bonificare i siti dove si trovano i veleni. Interessano anche il mare toscano gli effetti della mozione bipartisan appena approvata dal Parlamento sulle navi dei veleni e promossa da Ermete Realacci, deputato del Pd. ''Arriva un bel segnale dal Parlamento - spiega Realacci - perche' l'approvazione all'unanimita' della mozione bipartisan sulle navi dei veleni pone le condizioni per non abbassare la guardia, per coordinare l'azione di tutti i ministeri interessati e coinvolgere lo Stato ai massimi livelli. E' necessario che la ricerca della verita' su questa vicenda non si fermi. Non c'e' in ballo solo la tutela dell'ambiente e la lotta alle ecomafie, ma il futuro e l'onore del nostro paese''. La mozione e' stata sottoscritta da oltre cento parlamentari di maggioranza e opposizione. ''Il traffico illecito dei rifiuti - prosegue Realacci - che vede nell'affondamento delle navi la punta dell'iceberg, e' una piaga che da decenni affligge il nostro Paese. La mozione approvata impegna il Governo a una serie di azioni puntuali che a cominciare dalla bonifica dei siti inquinati mettono le basi per fare luce una volta per tutte''. Nella mozione si fa riferimento anche l'episodio del presunto container scaricato in mare al largo dell'isola d'Elba.

 

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