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La mamma di Federica protesta contro il processo a breve

Federica Monteleone

Lettera aperta della mamma di Federica Monteleone “Dal processo a breve alla legge del taglione?”

26 nov 09 Dura e toccante lettera aperta di Maria Sorrentino, la mamma di Federica Monteleone, la ragazza morta due anni fa in ospedale per un operazione di appendicite e per la cui morte sono stare rinviate a giudizio nove persone con l’accusa di omicidio colposo e per le quali è in corso il processo di primo grado, che esprime il suo fortissimo dissenso contro la legge sul processo a breve in discussione in parlamento con la promessa che “non me ne starò a braccia conserte a guardare sollevato da ogni responsabilità chi, ha premeditatamente ucciso mia figlia”. Questo il testo completo della lettera:

“Vado avanti e indietro tra le mura della mia casa da tutto il giorno e continuo a chiedermi in che razza di mondo viviamo, anzi in che razza di Stato sono nata. Dubito che quella in cui viviamo sia una società civile. Non posso alzarmi una mattina, aprire un quotidiano e leggere che la Camera ha approvato all’unanimità il disegno di legge, che ora passerà all’esame del Senato, per la protezione degli animali da compagnia , il quale prevede la reclusione da 3 a 18 mesi per chi uccide e da 3 a 15 per maltratta un animale da compagnia, poi aprire un altro giornale e leggere che molto probabilmente il processo per l’omicidio colposo di mia figlia Federica finirà in una bolla di sapone per via della legge sui processi brevi, se entro maggio non si arriva ad una sentenza. Non assisterò in silenzio ad una assurdità simile e non credo che lo faranno, coloro che piangono le mie stesse lacrime. Mi batto da quasi tre anni per avere una legge più severa in materia sanitaria e, mentre da una parte si istituiscono commissioni parlamentari che indagano sugli errori in campo sanitario, dall’ altra si arma ulteriormente la mano di questi signori. Comprendo che le nostre carceri siano sovraffollate e i tribunali intasati, ma vogliamo per questo lasciare liberi gli assassini perché non c’è tempo di processarli e spazio per rinchiuderli? Perché invece non si rinuncia a costruire opere come il ponte sullo stretto e si destinano quegli investimenti per edificare nuove carceri ? Perché non si prende in considerazione la proposta, che feci anche al Ministro Alfano nel giugno 2008, di mettere delle scatole nere nelle sale operatorie a tutela del paziente e degli operatori? Non servirebbero così lunghi processi, non si rischierebbe di commettere errori processuali, con un enorme risparmio di tempo, denaro pubblico e sofferenza per chi aspetta di sapere cosa sia accaduto al proprio caro. Queste sono pochi semplici suggerimenti,decisamente più efficaci di una legge che autorizza a delinquere, partoriti dalla mente di una cittadina comune, che vive di cose comuni e lotta tutti i giorni in cerca di normalità. Se questa legge dovesse passare, io non me ne starò a braccia conserte a guardare sollevato da ogni responsabilità chi, ha premeditatamente ucciso mia figlia, prima mandandola in una sala operatoria non a norma, priva di ogni collaudo e poi, lasciandomela per circa un quarto d’ora senza ossigeno abbandonata ad un crudele destino. Cari Parlamentari, sappiate che varando la legge sui processi brevi andrete a concedere la vostra fiducia e a rafforzare quella licenza d’uccidere che da troppo tempo i medici posseggono autorizzando chi giustizia non avrà, a farsela da sé, perché queste non sono leggi degne di un popolo civile che autorizzano ad atteggiamenti selvaggi. Aveva soli 16 anni mia figlia quando è stata uccisa ed io e mio marito da quel giorno, troviamo la forza di mettere giù dal letto i piedi, solo ed esclusivamente per fare giustizia a nostra figlia. Sono animata da grande fede cristiana, ma pur di fare giustizia alla mia Federica sono disposta a vendere l’anima al diavolo. Combatterò con ogni mezzo contro questa legge che potrebbe avere come contro effetto la legge del taglione.

Maria Sorrentino

 

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