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Allarme di Draghi sull'economia

 

 

Allarme di Draghi “Divario col nord aumentato, al sud pesa la criminalità”

26 nov 09 “Grava su ampie parti del nostro Sud il peso della criminalità organizzata. Essa infiltra le pubbliche amministrazioni, inquina la fiducia fra i cittadini, ostacola il funzionamento del libero mercato concorrenziale, accresce i costi della vita economica e civile”. Lo ha sottolineato il governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, spiegando che via Nazionale “ha messo risorse di analisi a disposizione della commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali, per una indagine sul costo economico della criminalità”. Il Mezzogiorno presenta “scarti allarmanti” rispetto al centro-nord nei servizi essenziali quali istruzione, giustizia civile, assistenza sociale, trasporti e Sanità. “Nascono nel Sud tante nuove banche quante ne nascono nel resto d’Italia, tenuto conto dei pesi economici relativi”. Draghi ha aggiunto che “i nostri dati mostrano che non ci sono marcate divergenze nell’andamento del credito bancario tra il centro-nord e il Mezzogiorno”. Draghi - aprendo un convegno in Bankitalia - non ha mai citato esplicitamente la Banca del Sud. “Grava su ampie parti del nostro Sud il peso della criminalità organizzata. Essa infiltra le pubbliche amministrazioni, inquina la fiducia fra i cittadini,ostacola il funzionamento del libero mercato concorrenziale,accresce i costi della vita economica e civile”. Lo ha sottolineato il governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, spiegando che via Nazionale “ha messo risorse di analisi a disposizione della commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali, per una indagine sul costo economico della criminalità “. “Da lungo tempo i risultati economici del Mezzogiorno d’Italia sono deludenti”, ha aggiunto Draghi.”Il divario di Pil pro-capite rispetto al Centro Nord - ha spiegato - è rimasto sostanzialmente immutato per 30 anni: nel 2008 era pari a circa 40 punti percentuali. Il Sud, in cui vive un terzo degli italiani, produce un quarto del prodotto nazionale lordo” rimane il territorio arretrato più esteso e più popoloso dell’area dell’euro”. Draghi ha sottolineato che “un sentiero di crescita più elevato di quello dello scorso decennio è essenziale per la stabilità finanziaria; per abbattere il debito pubblico; per potenziare le nostre infrastrutture” e “per ridurre il prelievo fiscale”. Draghi ha poi sottolineato che “il processo di cambiamento è troppo lento”.

Presidente Napolitano “Il Nord ha bisogno dello sviluppo del Sud”. “È essenziale dare attenzione alle ricadute nel Mezzogiorno delle politiche nazionali”: lo afferma il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, lasciando la Banca d’Italia dove ha partecipato ad una sessione del convegno “Il Mezzogiorno e la politica economica dell’Italia”. “Condivido pienamente - spiega Napolitano - l’affermazione fondamentale del governatore Draghi: abbiamo tutti bisogno dello sviluppo del Mezzogiorno. Tutte la parti del Paese, e quindi anche il Nord, hanno bisogno che il Mezzogiorno si sviluppi se vogliamo avere un recupero ed un rilancio dell’economia italiana nel suo complesso, una crescita più sostenuta nel prossimo avvenire”. Napolitano rileva che le considerazioni del governatore della Banca d’Italia non sono state “un semplice grido di allarme, ma esprimono un approccio impegnato e costruttivo. È importante - sottolinea il capo dello Stato - che la Banca d’Italia contribuisca a riproporre con forza il tema della condizione del Mezzogiorno e l’obiettivo del suo sviluppo. Mi pare che questo - conclude - sia il primo elemento emerso dalla seduta a cui ho partecipato”.

Belcastro “Superare divario tra nord e sud”. "E' necessaria un'estesa condivisione delle problematiche che hanno contribuito ad accentuare il divario tra nord e sud". E' quanto sostiene, in una nota, il parlamentare dell'Mpa Elio Belcastro facendo alla relazione del governatore di Bankitalia in occasione del convegno sulla politica economica per il Mezzogiorno. "L'ennesimo allarme lanciato questa volta dal Governatore Draghi - sottolinea Belcastro - conferma ancora l'esistenza di due Italie. Ma non è solo la presenza di infiltrazioni criminali, anche nelle istituzioni, ad aver alimentato il disagio al sud. Affermare ciò o anche soltanto pensarlo sarebbe come voler scaricare le responsabilità. Il governo Berlusconi, invece, è impegnato, oltre che in azioni di contrasto, necessarie e ormai quasi quotidiane come dimostra l'ultimo durissimo colpo inflitto oggi alla camorra e alla 'ndrangheta, in un programma di interventi destinati al Mezzogiorno che riguardano soprattutto le infrastrutture ed i trasporti. Riteniamo altrettanto necessari gli aiuti alle imprese meritevoli facilitando il costo reale del denaro al sud per chi vive ed opera sempre in condizioni di obiettiva difficolta''. Secondo Belcastro, "sull'economia del Mezzogiorno pesa certamente la criminalità ma ciò non deve far trascurare le azioni di recupero di un credito da destinare finalmente alle regioni meridionali. Per questo ci ritroviamo nelle parole del Capo dello Stato quando afferma che tutti abbiamo bisogno di credere maggiormente e quindi anche impegnarci per far crescere il nostro sud".

Tripodi (PdCI) “Inadeguata politica del Governo”. “L’allarme lanciato questa mattina nel corso di un convegno sul Sud a Palazzo Kock dal governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, conferma l’inadeguatezza della politica del governo Berlusconi verso il Mezzogiorno sempre più mortificato ed emarginato dal resto del Paese”. Ad affermarlo, in una nota, Michelangelo Tripodi, assessore regionale e responsabile del Dipartimento del PdCI per il Mezzogiorno. “Il governatore di Banca Italia – spiega Tripodi – parla di risultati economici deludenti nel nostro Meridione con un divario di Pil pro capite rispetto al centro nord in crescita. Un Mezzogiorno che non recupera terreno, dove vive un terzo degli italiani ma che produce solo un quarto del prodotto nazionale lordo, rimanendo il territorio arretrato più esteso e più popoloso dell’area euro. Un Mezzogiorno, come sottolinea lo stesso Draghi citando istruzione, giustizia civile, sanità, asili assistenza sociale, trasporto locale, gestione dei rifiuti e distribuzione idrica, dove il divario dei servizi ai cittadini e alle imprese è decisamente allarmate rispetto al resto del Paese. Un Sud dove nel contempo grava la presenza sempre più pressante della criminalità organizzata”. “Ebbene – commenta Tripodi – di fronte a questo stato di cose pesa l’assoluta assenza di politiche a favore del Sud da parte del governo centrale sempre più sotto scacco della vena secessionista della Lega Nord. Pesano gravemente le scelte di Berlusconi e del governo di centrodestra protagonisti dei continui tagli che stanno letteralmente azzerando lo stato sociale e lo sviluppo in Calabria e nelle altre regioni meridionali. Pesano come un macigno gli scippi degli ex fondi Fintecna per coprire il taglio dell’Ici, quelli dei fondi Fas per consentire agli allevatori padani di pagare le multe delle quote latte, quelli al sistema trasporti e infrastrutture per sostenere il progetto scellerato, unitile e devastante della realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina”. “Un allarme quello lanciato dal governatore di Banca Italia – conclude Tripodi – che deve quindi far seriamente riflettere. Il governo Berlusconi sta portando il Sud in un baratro senza fine. Tutte le forze di opposizione politica all’asse Berlusconi-Lega Nord devono far fronte comune per evitare che le destre distruggano e spacchino in due il Paese con il colpevole e vergognoso silenzio di tutti quei parlamentari calabresi e meridionali che siedono sui banchi del Pdl”.

 

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