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Comprare libri non è reato

 

 

Sindaco Aiello Calabro replica a Conti “Mai comprati libri della Balzerani”

03 nov 09 “Comprare dei libri non è reato, ma né io, né il mio Comune abbiamo mai acquistato copie del libro della brigatista Barbara Balzarani, intitolato ‘Perché io e non tu’. E’ questa la secca smentita di Franco Iacucci, sindaco di Aiello Calabro, a Lorenzo Conti, il figlio del sindaco di Firenze, Lando, assassinato dalla Br-Pcc il 10 febbraio 1986, che pochi giorni fa, ha annunciato di aver presentato un esposto alla Corte dei Conti contro il sindaco Iacucci che nel mese di agosto scorso ha promosso una manifestazione culturale per presentare un libro della Balzarani. “I volumi, una quarantina –aggiunge Iacucci- sono stati acquistati dai cittadini che hanno preso parte a quel convegno. La manifestazione, molto partecipata e apprezzata, è costata solo 345,00 euro. Barbara Balzerani e il suo compagno si sono pagati da soli il viaggio in seconda classe in treno. Il Comune li ha solo ospitati per due notti e alla fine è stata organizzata una semplice cena con i relatori, così come si fa sempre in queste occasioni”. “Su questa storia –prosegue il sindaco di Aiello Calabro- Lorenzo Conti probabilmente è stato male informato e, pertanto, ha detto tante mezze verità che hanno stravolto i fatti, sia in relazione alle finalità del convegno, sia in merito al mio pensiero sul tema oggetto di dibattito. Abbiamo voluto presentare un libro che, piaccia o no, configura uno spaccato di vita italiana, ma il sottoscritto non ha mai detto che quel libro è “uno strumento didattico da consigliare”. Conti ha messo un punto dove c’era una virgola. Io, infatti, ho detto testualmente: “E’ uno strumento didattico da consigliare se letto con una adeguata conoscenza della storia degli anni ’70, perchè descrive in modo più preciso e articolato cosa ha determinato i comportamenti violenti degli ex brigatisti rossi”. E ancora, l’ho definito “un efficace deterrente verso quanti, animati da voglia di cambiare, rischiano di sconfinare in azioni violente e negative...”. Ecco qual era il mio pensiero. Io le Brigate rosse le ho sempre combattute e detestate. In quegli anni ero iscritto al Pci, ero studente universitario a Roma ed ero su posizioni opposte a quelle delle Br. Noi comunisti, la Cgil e la Dc eravamo odiati, eravamo i nemici numero uno delle Br. Quindi non ho alcun motivo di giustificare o difendere quello che hanno fatto i terroristi”. “Ho detto, infine –conclude Iacucci- che “chi dimentica la storia è condannato a ripeterla....” aggiungendo che “l’autrice è consapevole di presentarsi sotto le vesti di un eroe negativo....” Quindi, come si vede, le “mezze frasi” riprese da Conti hanno stravolto il senso del mio pensiero e il significato di quell’evento. Il messaggio era tutt’altro e non quello di esaltare le Br. Con quel convegno sono infatti riuscito a far dire ad una ex brigatista che quelle loro azioni sono la risposta più sbagliata che potevano dare. Per quanto mi riguarda, dunque, chiudo questa polemica fondata su malintesi ed equivoci, che non voglio credere e nemmeno pensare siano dettati da malafede, affermando con orgoglio di essere sempre stato un uomo dello Stato, grande difensore delle istituzioni democratiche e della nostra Costituzione e di non aver mai condiviso o esaltato azioni o gruppi terroristici”.

 

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