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Notizie di cronaca

 

 

27 condanne per le infiltrazioni mafiose nei lavori sulla 106 jonica

23 nov 09 Il gup distrettuale di Reggio Calabria, Domenico Santoro, ha condannato 27 persone imputate di associazione mafiosa a pene varianti tra i dieci ed i sei anni di reclusione a conclusione del processo con rito abbreviato scaturito dall’operazione ‘Bellu lavuru’, condotta dai carabinieri nel 2007. L’inchiesta ha riguardato le presunte infiltrazioni di alcune cosche della 'ndrangheta negli appalti per la realizzazione dei lavori di rifacimento della strada statale 106 jonica, dopo il crollo di una galleria, nel tratto compreso tra Palizzi Marina ed Africo Nuovo. Le condanne più alte sono state inflitte ai presunti promotori dell’associazione mafiosa, Bruno Morabito, Giovanni Talia e Domenico Vadalà. Il gup ha disposto l’assoluzione per sei imputati, Angelo Cilione, Leonardo Della Villa, Pasquale Dieni, Donato Palamara, Giuseppe Strati e Salvatore Vadalà. Il pm, Giuseppe Lombardo, aveva chiesto la condanna di tutti gli imputati a pene varianti tra i 14 ed i dieci anni di reclusione

Case abusive a Lamezia, due ore di riunione con il Sindaco

23 nov 09 E' durata quasi due ore la riunione convocata dal sindaco di Lamezia Terme Gianni Speranza con i parlamentari e i consiglieri regionali lametini per discutere della problematica delle demolizioni delle strutture abusive in città. All’incontro, che si è svolto nell’ex comune di Sambiase, hanno preso parte il sindaco Speranza, i parlamentari Doris Lo Moro e Ida D’Ippolito, il consigliere regionale Franco Amendola, il consigliere comunale Franco Talarico, l’assessore comunale all’Urbanistica Andrea Iovene e il vicesindaco Giuseppe Vitale. Nel corso della riunione il sindaco ha spiegato che il Comune, in questo momento, non può fare nulla per evitare la demolizione delle costruzioni abusive, in quanto c’è una sentenza del tribunale. L’unica proposta avanzata dall’amministrazione comunale è che si possa posticipare la demolizione di due abitazioni che risultano abitate, in modo da trovare una soluzione alloggiativa per queste due famiglie. “Quando nel mese di ottobre scorso abbiamo avuto l’incontro in Prefettura - ha affermato Speranza - delle 11 prime costruzioni da abbattere, ne sono risultate 4 abitate: in quella sede ho chiesto al comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica di posticipare la demolizione di queste quattro abitazioni, in modo da trovare una sistemazione alloggiativa per queste famiglie. Quando nei giorni scorsi è iniziata l’opera di demolizione da parte del genio gustatori, si è scoperto che altre due case nel frattempo sono state occupate dai proprietari. Ecco perché come Amministrazione stiamo formulando una richiesta che presenteremo agli organi competenti, con la quale chiediamo di posticipare l’abbattimento anche di queste altre due costruzioni, attualmente abitate”. Una proposta che dovrà passare dal consiglio comunale che dovrà dichiarare che per il prevalente interesse pubblico si chiede un posticipo delle demolizioni. “È una situazione drammatica - ha aggiunto Speranza - perché due nuclei familiari potrebbero rimanere senza una casa, ma noi stiamo facendo di tutto per poter risolvere al meglio questa situazione”.

Medico condannato a Catanzaro, il paziente morì dopo visita in ospedale

23 nov 09 Si è concluso con una condanna, nonostante l’opposta richiesta avanzata anche dal pubblico ministero, il processo a carico di Antonio Caracciolo, 59 anni, specialista in pneumatologia in servizio all’ospedale civile “Pugliese” di Catanzaro, chiamato a rispondere della morte di Giuseppe Falsetta, ventinovenne, che nel 2003 giunse al nosocomio per un malessere, fu visitato e dimesso e poi, tre giorni dopo, morì nella propria casa. La sentenza è arrivata dal giudice monocratico di Catanzaro, Rosario Murgida, che ha inflitto al medico quattro mesi di reclusione, con concessione della sospensione condizionale, condannandolo inoltre al risarcimento del danno (che sarà liquidato in altra sede) alle parti civili, la madre ed i fratelli del giovane deceduto. Ed è stato proprio accogliendo la richiesta dei soli legali della famiglia Falsetta, gli avvocati Enzo Ioppoli ed Enzo Savaro, che il giudice ha condannato l’imputato, per il quale invece il pubblico ministero, Cinzia Santo, ha chiesto l’assoluzione, come ha fatto anche il suo difensore Nicola Cantafora. “Finalmente - hanno detto i legali dei familiari della vittima al termine del giudizio di primo grado - si è chiuso questo processo così lungo e doloroso, con il quale alla fine è stata fatta giustizia”. Il processo andava avanti da quasi cinque anni. Il rinvio a giudizio di Caracciolo risale al 16 febbraio del 2005, quando al termine dell’udienza preliminare il giudice accolse la richiesta formulata dal pubblico ministero, che al termine delle indagini ipotizzò il presunto comportamento negligente che il sanitario avrebbe avuto quando il giovane Falsetta, il 29 aprile del 2003, si recò in ospedale perché non stava bene. Il ragazzo non fu ricoverato ma, in day hospital, furono effettuati una serie di esami. Poi tornò a casa e lì, il 2 maggio, morì. Una tragedia di cui i familiari non riuscirono a farsi una ragione (proprio la loro denuncia diede il via all’inchiesta), la mamma di Giuseppe arrivò persino a scrivere al Presidente della Repubblica chiedendo che fosse fatta piena luce sull’accaduto. Poi le investigazioni, la consulenza di due medici legali, e infine la formulazione delle accuse. Secondo la Procura, in sintesi, Caracciolo avrebbe “sottovalutato e comunque non apprezzato adeguatamente i risultati significativi della radiografia che egli stesso aveva eseguito sul paziente, da cui si evidenziava un notevole aumento delle dimensioni cardiache”, ciò specie considerato che egli sapeva del precedente intervento cardiochirurgico subito dal giovane e, di più, avrebbe dovuto mettersi in allarme per la sintomatologia da lui accusata.

Corriere albanese arrestato con tre chili di eroina a Crotone

23 nov 09 Un uomo di nazionalita' albanese e' finito in manette per il possesso di 3 chilogrammi di eroina, del tipo ''brown sugar''. La sostanza stupefacente e' stata sequestrata dalla Guardia di Finanza di Crotone. Robert Dregjoni, di 27 anni, attualmente residente a San Dona' di Piave (VE), e' stato arrestato mentre trasportava la droga che, tagliata ed immessa sul mercato, avrebbe fruttato una somma stimata superiore ad 1 milione di euro. L'operazione che ha portato al sequestro della sostanza stupefacente e all'arresto del corriere, e' stata compiuta nei giorni scorsi dalle Fiamme gialle del Nucleo di polizia tributaria di Crotone, ma e' stata resa pubblica solo oggi; e' frutto di un'attivita' di ''intelligence'' condotta dai finanzieri di Crotone e dalla quale era emerso il probabile arrivo, attraverso la cosiddetta ''rotta balcanica'', di un consistente carico di sostanze stupefacenti, verosimilmente destinato alle cosche locali. E' stato cosi' predisposto un servizio di osservazione lungo la statale ''106'', passaggio obbligato per i veicoli provenienti dalla Puglia e, quindi, dalla zona adriatica. Gli uomini delle Fiamme Gialle sono entrati in azione nell'abitato di Torre Melissa, attraversato dalla ''106'', dove la presenza di semafori che rallentano il traffico ha permesso di operare un ulteriore ''filtro'' del traffico e di individuare una Fiat ''Punto'', di colore bianco, condotta appunto da Robert Dregjoni. Il veicolo e' stato meticolosamente ispezionato dalla Guardia di Finanza che ha rinvenuto, in un'intercapedine dell'abitacolo, sei panetti, confezionati con pellicola e nastro adesivo, contenenti i tre chili di eroina. Gli inquirenti non si fermano pero' all'arresto del corriere. Sotto la direzione del procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Crotone, Raffaele Mazzotta, e del magistrato di turno, Daniela Caramico D'Auria, infatti, sono state avviate le indagini per individuare i destinatari della sostanza stupefacente. Il corriere albanese, del quale e' stato intanto convalidato l'arresto, infatti, non ha fornito alcuna utile collaborazione.

Rapina sventata dai CC a Gioia Tauro

23 nov 09 I Carabinieri della Compagnia di Taurianova hanno tratto in arresto cinque giovani rosarnesi che stavano per compiere una rapina a mano armata alla sala giochi “Accademia Texas Hold’em” a Gioia Tauro, in via Corrado Alvaro. I fatti, di cui si è avuta notizia ieri, risalgono alle 21 di sabato sera. L’operazione è stata avviata fin dal primo pomeriggio, quando alcuni Carabinieri, in transito sulla statale 18 tra Rosarno e Gioia Tauro, hanno notato una Fiat Panda nera che, dopo aver eseguito sospette, ha svoltato in via Corrado Alvaro, rallentando visibilmente davanti ad una sala giochi. I quattro giovani a bordo dell’auto si erano fermati a fissare insistentemente l’interno del locale per poi ripartire. I Carabinieri, insospettiti, hanno quindi atteso in posizione defilata, notando dopo non molto la Panda che ritornava, questa volta da un’altra direzione, ma sempre per soffermarsi nei pressi del locale. La scena si è ripetuta per più volte nella mezz’ora seguente e, in un caso, alcuni dei giovani a bordo dell’utilitaria sono scesi per passare a piedi davanti alla sala giochi, sempre guardando all’interno, ma senza entrarvi. L’auto si è quindi allontanata verso Rosarno, come se nulla fosse successo o stesse per succedere. I militari, tuttavia, hanno intuito che quello a cui avevano assistito era un vero e proprio sopralluogo, verosimilmente effettuato per preparare una rapina al locale che, di sabato, in considerazione del gran numero di clienti, diviene un obiettivo remunerativo. Nella convinzione che, di lì a poco, i giovani della Panda sarebbero ritornati, questa volta per compiere davvero la rapina, i Carabinieri hanno immediatamente chiamato rinforzi e predisposto un servizio di osservazione in abiti borghesi, per poter intercettare i rapinatori prima che giungessero sull’obiettivo. Contemporaneamente un altro gruppo di militari, composto da militari della Compagnia di Taurianova con il rinforzo di alcuni colleghi di Gioia Tauro, si è posizionato ad una certa distanza. L’attesa è durata qualche ora. Come i Carabinieri avevano previsto, verso le 20 la Fiat Panda è ritornata, ma questa volta a bordo c’erano cinque giovani. L’auto ha compiuto ancora numerosi passaggi “di controllo” nei pressi del locale e nell’area circostante, a dimostrazione che i rapinatori volevano sincerarsi che le vie di fuga non fossero interdette e che non vi fossero auto delle forze dell’ordine in zona. I militari, mimetizzati tra i passanti e tra il normale traffico, sono riusciti a non farsi notare e, anzi a capire che il gruppo disponeva di un’altra autovettura. Poco dopo, infatti, uno dei cinque è stato notato mentre effettuava, da solo, altri passaggi e soste a bordo di una seconda Panda nera, sempre molto attento a controllare il locale. In qualche caso, le due macchine si sono affiancate e gli occupanti si sono detti qualcosa. La presenza delle due auto, di cui una con un “osservatore”, che molto probabilmente si sarebbe tenuta a distanza mentre il commando di rapinatori avrebbe fatto irruzione nel locale, ha dato ai Carabinieri la certezza che, ormai, la rapina fosse imminente. I militari, hanno allora effettuato un intervento immediato, perfettamente coordinato tra tutte le unità. Le gazzelle blu sono giunte tra via Corrado Alvaro e la SS 18 e, assieme ai colleghi in borghese, hanno bloccato le due auto a pochi metri di distanza dalla sala giochi. I giovani fermati hanno simulato stupore e sorpresa, reagendo infastiditi da quello che secondo loro era un controllo di polizia troppo “in grande” per loro che non avevano nulla da nascondere. La verifica dei documenti ha confermato le intuizioni dei militari, perché alcuni dei fermati avevano precedenti proprio per rapina. Sono quindi scattate le perquisizioni: i Carabinieri hanno trovato, nascosti in un vano ricavato sotto il sedile anteriore del passeggero della Panda con quattro giovani a bordo, una pistola calibro 7.65 di marca “Herstal” con otto colpi, di cui uno in canna, e quattro passamontagna di modello “Mephisto”, fatti per nascondere completamente il volto, con tre piccoli fori per occhi e bocca. Quale fosse il ruolo dell’occupante dell’altra auto è stato subito chiaro per i militari: l’auto che guidava risultava infatti di proprietà di uno dei quattro pronto ad agire con l’altra Panda, a riprova che egli dovesse fornire supporto e coordinamento al gruppo. I cinque, quindi, sono stati tratti in arresto. Alcuni degli arrestati, tutti rosarnesi, nonostante la giovane età, vantano un consistente curriculum criminale: Francesco Varone, 22 anni, bracciante agricolo con precedenti i per rapina e reati in materia di armi, Giuseppe Cacciola, 20 anni, idraulico, Vincenzo Pesce, 23 anni, bracciante agricolo già noto alle forze dell’ordine, Salvatore Macrì, 21, bracciante agricolo, con precedenti per rapina, Antonino Michelizzi, cl. 21 anni, magazziniere, con precedenti per ricettazione, rapina e reati in materia di stupefacenti ed armi. Il rinvenimento più curioso è senza dubbio un CD contenente musica mp3, che i rapinatori stavano ascoltando durante l’azione con l’autoradio di una delle Fiat Panda. Sul CD, con un pennarello, era stato scritto il titolo “Misto ‘ndrangheta”. Tra le decine di canzoni sul CD, poche tarantelle e molte canzoni tutte con testi che celebrano l’”onore”, il “rispetto”, l’”omertà” ed esaltano le gesta criminali ed i fatti di sangue degli ‘ndranghetisti. Titoli significativi come “A vinditta veni i luntanu”, “A mugghieri du capubastuni”, “Pi nu sgarbu all’onorata”, “Cu sgarra paga”, ed altri. Probabilmente - secondo gli inquirenti - l’azione è stata così tempestiva da impedire che qualcuno dei rosarnesi potesse pensare di reagire con la pistola nascosta sotto il sedile, scongiurando gravi conseguenze.

Campagna di Legambiente contro gli sprechi ambientali

23 nov 09 Al via 'Ridurre si puo'', la campagna di Legambiente volta alla sensibilizzazione per la diminuzione degli sprechi nella produzione e acquisto dei beni. L'associazione ambientalista, nel comitato promotore italiano della settimana europea per la riduzione dei rifiuti in collaborazione con Coop, Novamont e Virosac, per tutta la settimana si attivera' in tutta Italia con varie iniziative, dibattiti ed incontri. Inoltre la manifestazione, durante il fine settimana, vedra' i volontari impegnati davanti ai supermercati sia per promuovere acquisti consapevoli nel rispetto dell'ambiente sia per incentivare l'utilizzo degli shopper in bioplastica e delle sportine riutilizzabili in tessuto. Legambiente, sottolineando che la produzione di immondizia, solamente dal 2003 al 2007, e' aumentata dell' 8%, ha ribadito pertanto l'importanza di un ruolo attivo dei cittadini che, senza stravolgere il proprio stile di vita, ma attraverso l'acquisto di prodotti ' privi di imballaggi inutili' possono contribuire a ridurre la produzione di rifiuti. ''Solo se fondato su una seria politica di prevenzione, il ciclo dei rifiuti potra' divenire davvero integrato, virtuoso e sostenibile - ha commentato Sebastiano Venneri, vicepresidente dell'associazione - con 'Ridurre si puo'' Legambiente vuole focalizzare l'attenzione sul tema della prevenzione,coinvolgendo politica nazionale e amministrazioni locali, mondo della distribuzione e della produzione, associazioni di categoria e i cittadini, proponendo cosi' - ha concluso Venneri - azioni specifiche che si combineranno un'unica azione associativa costante durante tutto l'anno''.

Terminati lavori, di nuovo fruibile ufficio postale di Cassano

23 nov 09 Poste Italiane informa che sono stati completati i lavori di restyling dell'ufficio postale di Piazza Mercato, adeguato al moderno progetto "layout". Per consentire il trasferimento delle attivita' nella nuova sede, da, oggi, lunedi' 23 novembre a mercoledi' 2 dicembre l'ufficio postale mobile di largo Diaz (utilizzato nel periodo dei lavori di ammodernamento) non sara' operativo. Diversi sono stati gli interventi realizzati per offrire ai cittadini e agli operatori ambienti piu' confortevoli e funzionali, tra cui: l'adeguamento e messa a norma di tutti gli impianti, secondo le leggi vigenti in materia di sicurezza; l'installazione di un sistema di sicurezza di nuova generazione, con telecamere a circuito chiuso; nuovi arredi nei colori aziendali; l'introduzione di due aree dedicate ai prodotti finanziari; sistema di Gestione attese. L'ufficio di via Piazza Mercato, diretto da Pietro De Filippis, dispone di cinque sportelli per i prodotti Bancoposta e uno sportello polifunzionale. L'ufficio e' anche fornito di un Atm Postamat (cash-dispenser) esterno, attivo 24 ore su 24. Il cash-dispenser puo' essere utilizzato dai correntisti Bancoposta (e anche da quelli bancari), per effettuare prelievo di contanti; richiedere il saldo e la lista movimenti; ricaricare tutti i telefoni cellulari; pagare le principali utenze e oltre duemila bollettini di conto corrente postale; ricaricare la carta Postepay. Novita' di questo ufficio e' la presenza di un'area self-service, aperta 24 ore su 24, in cui saranno disponibili "chioschi multimediali", apparati telematici che, attraverso l'uso delle carte postamat, postepay e bancomat, erogano tutti i servizi transnazionali di Bancoposta e postali. L'ufficio postale riaprira' regolarmente giovedi' 26 novembre con orario: 8/13.30, dal lunedi' al venerdi', e fino alle 12.30 il sabato.

Associazione Elettra in visita ad Aiello Calabro

23 nov 09 L’associazione culturale di Cosenza “ELETTRA” è stata, sabato 21 Novembre, ospite del Comune di Aiello Calabro. Capitanata dalla prof.ssa Anna Maria Crocco, una “squadra” nutrita di simpatici “turisti per caso”, è giunta in tarda mattinata in Piazza Municipio, accolta dalla quota rosa della giunta comunale, gli assessori Baldini, Lepore, Pucci. Dopo una breve visita nelle sale municipali, l’allegra combriccola è stata guidata verso l’azienda dolciaria Aloisio, dove il titolare ha potuto spiegare le fasi di lavorazione del fico , valorizzando la tradizione di famiglia e omaggiando di gustose prelibatezze gli ospiti. Aperta, per l’occasione, la chiesetta di SS.Cosmo e Damiano, di cui sono state apprezzate la semplicità e la suggestiva piccola statua dell’Immacolata risalente agli inizi del secolo scorso, nonché l’affresco del pittore Aloisio. Ulteriori posti da scoprire, tra la chiesa madre “casa” del Santo patrono San Geniale Martire, vicoli antichi, palazzi cinquecenteschi e scorci di un castello dominante, hanno condotto tutti verso un succulento pranzo nel ristorante tipico “’a Pidanna”, dove il gusto della tradizione calabrese e un accogliente e caldo ristoro, hanno destato gioia tra i commensali. Una giornata semplice, alla ricerca della scoperta di un borgo antico, e la promessa di rivederci nella stagione del sole..

Due arresti dei CC a Rocca Imperiale

23 nov 09 I carabinieri della stazione di Rocca Imperiale (CS) hanno arrestato, per il reato di raccolta e trasporto di rifiuti pericolosi senza autorizzazione, due giovani originari di Francavilla Fontana, nel Brindisino. L.G., 22 anni, e G.G., di 32, sono stati fermati lungo la statale 106 jonica a bordo d'un autocarro con il quale trasportavano 25 quintali di materiali ferrosi riconducibili alle categorie dei rifiuti speciali e pericolosi, senza le prescritte autorizzazioni. L'autocarro e il relativo carico sono stati posti sotto sequestro. Gli arrestati sono invece trattenuti nella caserma della compagnia di Corigliano in attesa che venga fissato nei loro confronti il processo per direttissima.

Due immigrati in manette a Lamezia

23 nov 09 Due persone sono state arrestate dalla Polizia di Stato a Lamezia Terme. Uno degli arrestati è Florin Calistru, romeno di 21 anni, ricercato in campo internazionale dal mese di dicembre del 2006 in quanto colpito da mandato di cattura europeo emesso, in esecuzione di sentenza di condanna del Tribunale di Iasi in Romania, per il reato di lesioni personali commesso nel paese di origine in danno di un suo connazionale. Al termine del processo svolto in Romania, Calistru era stato condannato alla pena di 4 anni di reclusione, ma da allora si era reso irreperibile nel proprio paese di origine portandosi in Italia dove è stato localizzato e catturato al termine di meticolose ricerche svolte dagli investigatori lametini coordinati dal responsabile della squadra di polizia giudiziaria Saverio Mercurio. I poliziotti hanno inoltre arrestato il tunisino Kais Jmini, 31 anni, che si trovava nel Centro di identificazione ed espulsione di Lamezia Terme, in quanto colpito da ordine di carcerazione emesso dal tribunale di Padova, dovendo espiare la pena residua di 4 anni, un mese e 26 giorni di reclusione per i reati di spaccio di sostanze stupefacenti. Il tunisino era trattenuto nel Cie con altro nome, e la sua identificazione stata possibile grazie alle nuove tecniche a mezzo impronte digitali disponibili al casellario centrale di identità del ministero dell’Interno.

Otto denunce dei CC a nel vibonese

23 nov 09 Otto persone sono state denunciate dai Carabinieri della Compagnia di Tropea nel corso di un servizio per il controllo del territorio. In particolare tra Joppolo e Nicotera, nel corso di alcune perquisizioni veicolari, quattro persone sono state denunciate per porto abusivo di coltelli a serramanico. Si tratta di: A. C. 18 anni, di Nicotera Marina; G.V. di 29, di Lamezia Terme, I.M. di 22, di Ricovera, operaio e di I.A. di 41, di San Ferdinando, anch’egli operaio. Un marocchino di 33 anni H.B. è stato sorpreso dai militari della stazione di Limbadi alla guida di un’autovettura in stato di ebbrezza: sequestrato il mezzo e ritirata la patente. A Nicotera uno studente di 23 anni G.V. e una diciassettenne, che viaggiavano a bordo di un’auto, sono stati denunciati per rifiuto delle proprie generalità, essendosi rifiutati di esibire i propri documenti. Infine a Zaccanopoli, un giovane di 20 anni, M. P, è stato segnalato alla prefettura perché trovato in possesso di alcuni grammi di sostanze stupefacenti.

Ricciola da 23 chili pescata ad Amendolara

23 nov 09 Pescata una ricciola di 43 kg nelle acque antistanti il comune di Amendolara I fortunati pescatori si chiamano: Giuseppe Spadafora, Stamati Luca, Gianfranco Patisso. Una cattura record visto che il peso standard della specie ittica si aggira infatti tra gli 8 e 15 chilogrammi.

 

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