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Strangio catturato in Olanda

 

Cattura Strangio evidenzia predominio cosche nel nord Europa. Le indagini continuano in Olanda

14 mar 09 Non è per caso che Giovanni Strangio, 30 anni, il presunto stratega ed esecutore della strage di Duisburg arrestato dalla polizia dopo quasi due anni di latitanza, aveva scelto Amsterdam per sfuggire al mandato di arresto europeo emesso nei suoi confronti dalle autorità giudiziarie italiane e tedesca. Nella capitale olandese Strangio aveva trovato non soltanto un comodo rifugio, ma anche la base operativa per il controllo del narcotraffico internazionale che le cosche di San Luca, e la sua in particolare, quella dei Nirta-Strangio, di cui, malgrado la giovane età, è ormai uno dei capi, gestiscono quasi in regime di monopolio, incassando cifre iperboliche. Nella casa in cui si nascondeva Strangio è stata trovata una consistente somma in contanti frutto proprio, secondo gli investigatori, del narcotraffico. "Cosa vuole che siano - dice il capo della Squadra mobile di Reggio Calabria, Renato Cortese, artefice della cattura di Strangio - un milione o 500 mila euro in contanti di fronte alle somme enormi che introitano ogni giorno le cosche grazie ai traffici internazionali di droga?". Quella cifra, all'inizio indicata per un milione di euro ma che nel conteggio finale è stata quantificata in 570 mila euro, serviva a Strangio ed al cognato, Francesco Romeo, arrestato insieme a lui, non soltanto per pagare tutto in contanti, in modo da non lasciare alcuna traccia, ma anche per gestire tutte le spese legate al traffico di droga. Gli investigatori della Polizia olandese e della Squadra mobile di Reggio Calabria, diretti dal capo della sezione criminalità organizzata, Renato Panvino, che ormai trascorre più tempo nel nord Europa che a Reggio, stanno cercando adesso di ricostruire il fitto reticolo di rapporti che Strangio aveva in tutto il nord Europa. Non soltanto Olanda, dunque, ma anche e soprattutto Germania. Kaarst, dove Strangio gestiva due pizzerie, e la stessa Duisburg della strage di Ferragosto 2007, sono a due passi dall'Olanda. I ristoranti che le cosche della 'ndrangheta, ed in particolare quelle di San Luca, gestiscono nel nord Europa, secondo gli investigatori, servono in realta' per riciclare i proventi del traffico del narcotraffico, di cui la 'ndrangheta, ormai, ha il monopolio. Cio' che ormai risulta per certo agli investigatori è che ad Amsterdam, così in altre grandi capitali del nord Europa, la 'ndrangheta abbia impiantato ormai da tempo sue ''cellule" che vengono gestite direttamente da personaggi di spicco dell'organizzazione come Giovanni Strangio. E' significativo poi il fatto che Strangio avesse deciso di rimanere ad Amsterdam malgrado proprio nella capitale olandese, nello scorso mese di novembre, fosse stato arrestato un altro suo cognato, Giuseppe Nirta, e malgrado dunque sapesse della forte attenzione degli investigatori su quella città. In realtà, la necessità per Strangio di mantenere la propria presenza in una città considerata il crocevia dei traffici internazionali di droga è stata per lui più forte del bisogno di rifugiarsi in Paesi più sicuri, magari in Sudamerica. Il boss è un vero boss soltanto se non fugge, ma resta dove la sua presenza è necessaria per gestire direttamente gli affari illeciti. Accettando anche il rischio di finire, comé accaduto giovedì sera, nella rete tesa dagli investigatori.

Indagini proseguono in Olanda. Sono ancora in Olanda i poliziotti della Squadra mobile di Reggio Calabria che hanno partecipato all'operazione che ha portato all'arresto di Giovanni Strangio, latitante per la strage di Duisburg. In collaborazione con la polizia olandese, gli investigatori italiani stanno proseguendo gli accertamenti sul materiale trovato nell'appartamento in cui Strangio si nascondeva insieme alla moglie, al figlio ed al cognato, Francesco Romeo. La somma in contante che è stata trovata nel covo ammonta a 570 mila euro. Saranno effettuati poi accertamenti balistici sulla pistola calibro nove trovata nella casa. L'arma era avvolta nel cellophane. Le verifiche in corso mirano ad accertare se la pistola sia stata usata di recente. Strangio era anche in possesso di un giubbotto antiproiettile. Prosegue, inoltre, l'esame degli appunti e delle lettere trovati in un armadio. Si tratta di scritti che erano stati fatti recapitare al latitante da suoi familiari e conoscenti. Gli investigatori ne stanno esaminando il contenuto per verificare se, attraverso le lettere, giungessero a Strangio indicazioni da San Luca da altri appartenenti alla sua cosca. L'appartamento in cui si nascondeva Strangio era stato affittato circa venti giorni fa da una famiglia olandese. Gli investigatori stanno verificando se il latitante avesse la disponibilità di altri appartamenti ad Amsterdam.

Corbelli “Ora risolvere crisi giustizia”. ''Dopo il nuovo arresto eccellente di Giovanni Strangio, che purtroppo da solo non basta certo per sconfiggere la 'ndrangheta, occorre affrontare e risolvere l'emergenza giustizia dovuta alla carenza di magistrati e giudici in Calabria". A sostenerlo, in una nota, é il leader del movimento Diritti Civili, Franco Corbelli. "Chiedo al Governo di intervenire - prosegue Corbelli - sull'urgente problema (dimenticato) della Procura di Locri che rischia di restare, tra pochi mesi, solo con il procuratore capo e due sostituti. Governo, Parlamento e Csm s'impegnino subito per la soluzione di questo grave problema della carenza di organico della Procura di Locri, che è quella (al di là della competenza specifica in materia di delitti di mafia, che è della Procura distrettuale antimafia di Reggio) che poi ogni giorno deve garantire la legalità nella difficile e rischiosa realtà territoriale della Locride". Secondo Corbelli, "purtroppo non basta catturare qualche latitante eccellente, grazie a brillanti operazioni investigative, per sconfiggere la 'ndrangheta. Occorre presidiare, con le forze dell'ordine e la magistratura, ogni giorno il territorio, soprattutto quello più a rischio mafia. In Calabria c'é un'allarmante e inquietante carenza di organico in tante Procure. Il drammatico problema della mancanza di magistrati e giudici che proprio nella Locride, zona a forte rischio mafia e, purtroppo, terra di faide crudeli, sta per esplodere in tutta la sua gravità e drammaticità. In questa Procura infatti ci sono attualmente un procuratore e sei sostituti. Quattro hanno chiesto e ottenuto il trasferimento in altre sedi. Tra qualche mese resteranno solo il procuratore e due pm. Nessun giovane magistrato infatti vuole venire a Locri e in altre zone a rischio della Calabria. E' assolutamente indispensabile e urgente che il Governo, il Csm e il Parlamento affrontino questo problema, che rappresenta una vera e propria emergenza giustizia. Serve un'azione parlamentare e governativa bipartisan per avviare a soluzione questo problema, attraverso una serie di incentivi, non depotenziando il ruolo del magistrato e fornendo quelle garanzie e stimoli in grado di convincere i giovani magistrati a venire a Locri e in Calabria".

 

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