Dir.resp. Pippo Gatto

 

Intimidazione con colpi di pistola al ristorante del Sindaco di Riace

16 mar 09 Due colpi di pistola calibro 6.35 sono stati sparati contro la porta sul retro del ristorante del sindaco di Riace, Domenico Lucano, che guida una coalizione espressione di una lista civica di centrosinistra. ''Con questo gesto - ha detto Lucano - penso mi abbiano voluto dire di farmi da parte dopo cinque anni alla guida del Comune. Sono dei vigliacchi, ce l'hanno nel Dna''. ''In questi anni - ha aggiunto il Sindaco - abbiamo affrontato i temi della legalita', modificando anche lo Statuto comunale per costituirci parte civile nei processi contro la criminalita' organizzata''. Lucano, insieme ai sindaci di Caulonia e Stignano, nell'estate, aveva aperto le porte agli immigrati. I tre sindaci, infatti, si erano offerti di ospitare nei loro Comuni una quota di migranti arrivati in Italia. Il borgo di Riace, in effetti, s'e' rianimato e nel dicembre scorso e' stato realizzato un presepe multiculturale e multietnico fatto dai bambini nigeriani, eritrei e di altri angoli del mondo che assieme alle loro famiglie hanno trovato ospitalita' nel piccolo comune. Le indagini sull'episodio sono condotte dai carabinieri del Gruppo di Locri

Loiero “Una vigliaccheria”. ''La vigliaccheria non ha limiti. Solo gente vigliacca che agisce nell'ombra puo' pensare, infatti, di intimidire un sindaco perbene come Domenico Lucano che a Riace ha messo in piedi un mirabile esempio di accoglienza di cui l'Italia intera gli deve essere grata''. Si dice indignato, il presidente della Regione Calabria Agazio Loiero, che si e' subito messo in contatto con il primo cittadino di Riace, dopo i due colpi di pistola sparati contro il suo piccolo ristorante, ''simbolo - secondo Loiero - dell'integrazione in quanto gestito da ragazze immigrate e ragazze del luogo''. ''Sono amichevolmente accanto al sindaco di Riace - ha aggiunto Loiero - sono solidale con lui e ho cercato di fargli sentire il calore e la riconoscenza dei calabresi per quello che sta facendo in tema di accoglienza. Un'intimidazione a lui la sentiamo come un'intimidazione a noi tutti che stiamo lavorando per estendere quel modello di accoglienza e di integrazione alla Calabria intera. Siamo stati, siamo e saremo, dunque, al suo fianco. E non c'e' intimidazione che puo' fermare un processo di civilta' di cui Domenico Lucano e' e restera' protagonista'' .