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Rifiuti in calo, differenziata al palo nel sud

 

Rifiuti in calo, differenziata al palo nel sud. La Ue apre procedura d’infrazione anche alla Calabria

19 mar 09 Secchio della spazzatura un po' più leggero: ogni italiano nel 2007 ha prodotto 4 chili in meno di immondizia con 546 kg pro-capite contro i 550 del 2006. Si ferma anche la crescita in valore assoluto della produzione che a livello nazionale nel 2007 si è attestata a 32,5 milioni di tonnellate con un incremento, rispetto all'anno precedente, di appena lo 0,1% pari a "sole" 40 mila tonnellate. Migliora poi la raccolta differenziata che arriva a quota 27,5% con il Nord che guida con oltre il 40% e il sud ancora all'11%. Menzione speciale però alla Sardegna passata dal 9,9% del 2005 al 27,8%. Nonostante i rilievi Ue, la discarica resta in Italia il sistema di gestione più diffuso (raccoglie il 46,7% del totale dei rifiuti prodotti) con il Lazio che la usa per l'83% e la Lombardia, all'opposto, al 10%. Ancora raro il ricorso all'incenerimento dei rifiuti (10,3% pari a 3,9 milioni di tonnellate). Questa la fotografia 2007 scattata dal Rapporto Rifiuti annuale pubblicato dall'Istituto per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra). Ecco nel dettaglio l'Italia e i rifiuti:
PRODUZIONE PRO-CAPITE: contrazione fino a 546 kg/abitante, rispetto ai 550 del 2006, con il valore più alto registrato nel Centro Italia, dove si producono 630 chilogrammi a persona, seguito dal Nord con 539 e dal Sud che si ferma a 508 kg;
PRODUZIONE NAZIONALE: si ferma anche la crescita nella produzione totale nazionale, che nel 2007 si è attestata a 32,5 milioni di tonnellate, con un incremento di "sole" 40 mila tonnellate pari ad appena lo 0,1 per cento. L'incremento è stato di 14mila 800 tonnellate al Nord, meno di 500 al Centro e circa 23mila 800 tonnellate al Sud del Paese. Rallentamento come primo frutto delle politiche di molte amministrazioni locali, che da qualche anno operano per prevenire e minimizzare la produzione di rifiuti;
DIFFERENZIATA: nel Paese ha raggiunto il 27,5% della produzione totale di rifiuti, in aumento dell'1,7% nel 2007, per quanto ancora lontana dal target del 40% fissato per il 2007 dalla legislazione. Il Nord supera abbondantemente l'obiettivo, con il 42,4%, mentre ne restano lontani il Centro, con il 20,8%, e il Sud che si ferma all'11,6%: la conferma dai dati per regione, con il Trentino Alto Adige e il Veneto che vanno oltre il 50%, rispettivamente con il 53,4% e il 51,4%, mentre balza al terzo posto il Piemonte, che col 44,8% cresce di quattro punti e scavalca la Lombardia (44,5%);
CAMPANIA: nella differenziata raggiunto un 13,5% complessivo, ma ci sono situazioni molto diverse per provincia, con Avellino e Salerno che superano il 25% e Benevento che arriva al 15,9%, mentre Napoli e Caserta si fermano rispettivamente al 10,3% e 7,1%. Nel capoluogo di regione la raccolta è passata dall'8,9% del 2006 all'11,5% del 2007. In generale, tra le città con più di 150 mila abitanti Reggio Emilia si conferma la più virtuosa con il 46,6%, seguita da Padova col 39,4% e Torino col 38,7%;
DISCARICA: migliora la differenziata, diminuiscono i rifiuti in discarica che però continua ad essere la forma più diffusa di gestione, raccogliendo nel 2007 il 46,7% del totale, con un calo del 2,4% rispetto all'anno precedente (meno 614 mila tonnellate, merito quasi esclusivo del Nord Italia). Già nel 2006 il numero di discariche in esercizio era diminuito di 34 unità, di cui 23 al Sud e addirittura 15 nella sola Sicilia, mentre in Campania il loro numero è stato molto variabile causa l'emergenza;
RIFIUTI SPECIALI: sono in aumento; nel 2006 erano 73,4 milioni di tonnellate quelli non pericolosi, 9,2 milioni quelli pericolosi, e 52 milioni i rifiuti provenienti da attività di costruzione e demolizione, per un totale di oltre 134 milioni;
COSTI SERVIZIO IGIENE URBANA: ogni italiano nel 2006 ha speso in media 127,93 euro, il 3,9% in più rispetto all'anno precedente, destinati per il 48,2% alla gestione dei rifiuti indifferenziati, per il 17,9% alla differenziata e per il 14,7% alla pulizia delle strade.

Infrazione UE anche per la Calabria. Una nuova procedura d'infrazione della Commissione europea per la violazione della normativa sui rifiuti riguarda diverse regioni italiane. Per quanto riguarda le discariche autorizzare nel periodo compreso tra il 2001 e il 2003, impianti tuttora in funzione e per cui i piani di adeguamento non sono stati pienamente attuati sono presenti in Abruzzo (4), Calabria (4), Emilia Romagna (2), Lombardia (1), Piemonte (1), Puglia (1), Sardegna (10) e Sicilia (28). Al 31 luglio 2008, si legge nei documenti della Commissione, gli adeguamenti alle disposizioni della direttiva risultavano completati unicamente nel Lazio e nella provincia di Bolzano. Per la Sardegna non era fornito alcun dato sul numero totale delle discariche.

Ancora troppi i rifiuti in discarica. Le discariche cominciano a perdere qualche colpo grazie all'aumento della differenziata ma continuano ad essere in Italia la forma più diffusa di gestione dei rifiuti urbani raccogliendo nel 2007 il 46,7% del totale, con un calo del 2,4% rispetto all'anno precedente, riduzione in termini quantitativi di oltre 614mila tonnellate, merito quasi esclusivo del Nord Italia. Grande la distanza tra Lombardia e Lazio. In quest'ultima regione le discariche hanno accolto nel 2007 circa 2,8 milioni di tonnellate, circa l'83% di quanto prodotto, con la sola città di Roma che ha conferito 1,4 milioni di tonnellate, a fronte dei 2 milioni dell'intera provincia. Alla Lombardia invece il primato per la Regione che smaltisce meno in discarica con appena il 10% e una consistente contrazione dell'11% rispetto al 2006. Questo quanto emerge dall'ultimo Rapporto Rifiuti pubblicato dall'Istituto per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) e relativo al 2007. Già nel 2006 il numero di discariche in esercizio era diminuito di 34 unità, di cui 23 al Sud e addirittura 15 nella sola Sicilia, mentre in Campania il loro numero è stato molto variabile causa l'emergenza, che nel 2007 ha vissuto una fase particolarmente critica. Sul fronte incenerimento, questo sistema di smaltimento resta indietro e interessa il 10,3% dei rifiuti prodotti nel 2007, quantità pari a 3,9 milioni di tonnellate, mentre scende il numero degli impianti, passati da 50 a 47, col fermo impianto di tre inceneritori nelle province di Verona, Siena e Taranto.

Sud indietro nella differenziata (27.5%). Notizie positive per la raccolta differenziata che in Italia ha raggiunto il 27,5% della produzione totale di rifiuti, in aumento dell'1,7% nel 2007, per quanto ancora lontana dal target del 40% fissato per il 2007 dalla legislazione. Menzione speciale alla Sardegna passata dal 9,9% del 2005 al 27,8% ma il sud resta sempre indietro. In Campania la quota 2007 di differenziata si è attestata al 13,5% complessivo anche se le situazioni variano a seconda della provincia e delle città. Questo il bilancio tracciato dal Rapporto Rifiuti annuale pubblicato dall'Istituto per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra). In particolare il Nord supera abbondantemente l'obiettivo, con il 42,4%, mentre ne restano lontani il Centro, con il 20,8%, e il Sud che si ferma all'11,6%: la conferma dai dati per regione, con il Trentino Alto Adige e il Veneto che vanno oltre il 50%, rispettivamente con il 53,4% e il 51,4%, mentre balza al terzo posto il Piemonte, che col 44,8% cresce di quattro punti e scavalca la Lombardia (44,5%). Per quanto riguarda la Campania, si registrano nel 2007 situazioni molto differenziate per provincia, con Avellino e Salerno che superano il 25% e Benevento che arriva al 15,9%, mentre Napoli e Caserta si fermano rispettivamente al 10,3% e 7,1%. Nel capoluogo di regione la raccolta differenziata è passata dall'8,9% del 2006 all'11,5% del 2007. In generale, tra le città con più di 150mila abitanti Reggio Emilia si conferma la più virtuosa con il 46,6%, seguita da Padova col 39,4% e Torino col 38,7%.

 

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