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Lavoro nero al 30%
Rapporto Field: Il lavoro nero in Calabria sfiora il 30% 18 mar 09 La stima approssimativa del sommerso in Calabria oscilla tra il 25 e il 28%. E' quanto emerso dal quinto rapporto sul sommerso presentato stamani a Cosenza dalla Fondazione Field, ente in house della Regione Calabria e dalla Commissione regionale per l'emersione del lavoro non regolare. I dati sono stati illustrati dal professor Domenico Marino durante una iniziativa alla quale hanno partecipato anche l'assessore regionale al Lavoro, Mario Maiolo, il presidente di Field, Mario Muzzì, quello della Commissione regionale per l'emersione, Benedetto Di Iacovo e il sindaco di Cosenza, Salvatore Perugini. "Il dato si riferisce al 2007 - è scritto in una nota - ed é in leggera progressione rispetto agli ultimi due anni ma migliore se confrontato al periodo 2000-2004, dove è stata oltrepassata la soglia del 30%. Il livello della irregolarità rimane pur sempre allarmante se si considera la crisi in atto che potrebbe indurre molte aziende ad usare come "alibi" la congiuntura negativa internazionale per immergersi nuovamente, anche se le azioni del governo regionale introdotte nel 2008, con il piano regionale per l'occupazione ed il lavoro, tendono a frenare la portata di un fenomeno che relega ancora una volta la Calabria agli ultimi posti delle classifiche nazionali". "Da una proxi elaborata - prosegue la nota - mediante un indicatore basato su numeri indice, strumento che misura il tasso di irregolarità fatto 100 il dato italiano, emerge che le regioni con il più alto livello di lavoro non regolare sono la Campania con un indice di 290,7 (nel 2006 era 281,6); segue la Sicilia 248,2 (2006, 240,9), terzultima la Calabria con un dato del 240,4 (2006, 229,1). La regione meno irregolare è il Trentino con indice 30,1 (2006, 35,3) l'Emilia Romagna con il 32,1 (2006, 34,2) e la Valle di Aosta: 32,8 contro il 42,9 del 2006 Dalla proxi, illustrata dal docente universitario di Reggio Calabria, Domenico Marino, si evince che Campania, Sicilia e Calabria sono le regioni che presentano valori più elevati, segno di una maggiore incidenza del lavoro irregolare. I valori espressi indicano una forbice di due-tre volte il dato medio nazionale". "Le regioni del centro-nord invece - conclude il rapporto - hanno valori più bassi della media nazionale. La variazione fra il 2006 e il 2007 mette in luce che la situazione è peggiorata nelle ultime tre regioni citate mentre migliorano Puglia e Basilicata. Peggiorano anche la Liguria (58,9 rispetto al 29,1 del 2006), e il Piemonte (46,2,9 rispetto al 35,9 del 2006). In lieve miglioramento la Lombardia con un indice di 40,2 contro il 41,2 del '06. Oltre Trentino e Valle d'Aosta migliorano Friuli Venezia Giulia, Toscana e Molise". Maiolo “Uno a trenta il rapporto con l'economia mafiosa”. "In questa regione il rapporto tra le risorse comunitarie e l'economia mafiosa è da uno a trenta". E' quanto ha affermato l'assessore al Lavoro ed alla Programmazione della Regione, Mario Maiolo - secondo quanto riporta un comunicato - intervenendo alla presentazione del quinto rapporto sul sommerso della Fondazione Field. "Rispetto a questo dato - ha aggiunto Maiolo - ormai accertato da tutte le statistiche, dobbiamo tutti insieme incentivare la regolarità con un impegno affinché nel nostro sistema ci sia più trasparenza e maggiore conoscenza delle opportunità, cercando di migliorare l'incrocio tra domanda e offerta. Anche la politica deve fare la sua parte perché ci sia più trasparenza". Sul fronte del lavoro nero, afferma l'assessore che "il sommerso è maggiore laddove ci sono ritardi di sviluppo. Tuttavia lo sforzo della Regione è massimo. Lo scorso anno la Commissione europea ci aveva chiesto con una risoluzione un impegno preciso nel contrasto a questo fenomeno. Una sollecitazione che abbiamo raccolto impegnandoci nel favorire processi di regolarità nel mercato del lavoro. Con gli ultimi bandi rivolti alle imprese per incrementare l'occupazione, il Dipartimento Lavoro ha diffuso nei giorni scorsi la relazione dei risultati dove emerge che su quasi seimila nuovi posti di lavoro il 40% rappresenta emersione dal lavoro nero". Maiolo, riferendosi infine ai temi del quinto rapporto sul sommerso ha detto che servono politiche mirate a favorire gli immigrati ("la giunta ha già predisposto un piano per l'accoglienza e l'integrazione") e sollevare le famiglie dal peso della crescente povertà Perugini “La Legge Biagi funziona solo al nord”. "La legge Biagi ha introdotto meccanismi di flessibilità significativi, ma funziona se contestualizzata in regioni con un tessuto produttivo forte come quelle del settentrione". Lo afferma il vicepresidente dell'Anci e sindaco di Cosenza, Salvatore Perugini intervenendo alla presentazione del quinto rapporto sull'economia sommersa della Fondazione Field. "Nel Mezzogiorno e in Calabria - aggiunge - questa riforma, varata nel 2003, avrebbe senso se la nostra economia, il nostro apparato produttivo fosse più solido e strutturato". Perugini ha poi aggiunto che "la crisi globale in atto colpisce oggi principalmente il Nord del Paese. Il Meridione è per adesso solo sfiorato dalla crisi, ma quando si rifletterà anche da noi le regioni troveranno maggiori difficoltà ad affrontarla perché sono meno strutturate". . Caligiuri (Pdl) “Serve l'impegno di tutti”. "La relazione che ha anticipato il presidente della Commissione regionale sul lavoro irregolare, Benedetto Di Iacovo, e che sarà illustrata oggi contiene elementi e spunti innovativi per poter concertare un lavoro istituzionale". E' quanto afferma, in una nota, il senatore Giovan Battista Caligiuri, del Pdl. "Un lavoro - prosegue Caligiuri - che impegni tutte le forze politiche e sociali, le istituzioni centrali e locali, le imprese, per contrastare un fenomeno pervasivo rispetto al quale sarebbe veramente delittuoso dividersi. Il Governo nazionale ha impegnato risorse anche su questo e sono certo che servano anche le ispezioni e gli interventi repressivi, perché le sanzioni sono necessarie e improcrastinabili". "Il senatore Caligiuri, nella nota, confida che "si possa realizzare un lavoro preventivo che riguardi le scuole, di ogni ordine e grado, perché la piaga dell'irregolarità produce morti bianche , dispersione, perdita di diritti: cose che, nel ventunesimo secolo, non è lecito nemmeno immaginare" Pino Gentile “Prevenzione per contrastarlo”. "La relazione del presidente della Commissione sul lavoro irregolare ci fa capire che il dato del lavoro nero, seppure gravissimo, conosce una significativa riduzione di due punti in Calabria: penso sia merito del buon lavoro svolto in questi anni e anche dell'azione dei vari Governi". A sostenerlo è il candidato del centrodestra alla Presidenza della Provincia di Cosenza, Pino Gentile. "Non possiamo dividerci su questo tema - sostiene Gentile - né farne argomento di scontro perché riguarda drammaticamente le istanze della società più debole e colpisce quelle aziende serie che vivono nella legalità". Per Gentile "la relazione di Di Iacovo, espressione di un mondo sindacale che ha competenza, è positiva e propositiva e ci indica la strada da scegliere nel contrasto al fenomeno: la prevenzione, anche in termini di conoscenza delle opportunità di emersione per le imprese e dei diritti per i lavoratori, e la giusta sanzione per quelli che non vogliono mettersi in regola". "Spero - conclude Gentile - che su questo tema si sviluppino sinergie fra le varie forze presenti in Consiglio regionale perché si tratta, come detto, di un aspetto di rafforzamento della legalità che non puà avere colore politico e che sarebbe semplicemente meschino piegare a logiche di strumentalizzazione di parte" .
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