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Lavoratori del "Papa Giovanni" bloccano treni

 

Operai ‘Papa Giovanni’ esasperati bloccano i treni per mezzora. riunione in Prefettura

04 mar 09 La linea ferroviaria tirrenica è stata bloccata stasera per circa 30 minuti, in Calabria, per una manifestazione dei lavoratori dell'istituto Papa Giovanni di Serra d'Aiello, nel cosentino. I lavoratori, intorno alle 21, hanno occupato i binari nella stazione di Campora San Giovanni per richiamare l'attenzione sulla loro vertenza ed hanno terminato la protesta dopo circa 30 minuti. In conseguenza del blocco, l'Eurostar 9377 Roma-Lamezia Terme, ha accumulato una quarantina di minuti di ritardo. Nell'istituto Papa Giovanni XXIII sono ricoverate circa trecento persone affette da gravi patologie fisiche e psichiche. Da tempo l'istituto attraversa una crisi che si è aggravata col passare del tempo ed ora i circa 600 dipendenti, che secondo quanto riferito da alcuni di loro da mesi percepiscono solo il 40% dello stipendio, temono per il loro futuro. Nel pomeriggio l’incontro avvenuto nella Prefettura di Cosenza a cui erano presenti, oltre al Rappresentante del Governo, tutte le parti interessate dall’Asp alla Procura di Paola, alla Curia Cosentina, e a cui mancava la Regione Calabria ha discusso della situazione dell’Istituto per verificare quali vie di intervento, dopo l’affidamento alla Fiorile srl, peraltro confermata dal Vescovo, si possano intraprendere per risolvere la delicata vicenda.

Dipendenti: situazione sempre grave. "La Regione, nonostante gli accordi, le promesse e i progetti, si è chiamata fuori e si limita a pagare le rette per garantire la quotidianità peggiorando la già grave situazione dei degenti e dei seicento dipendenti dell'Istituto Papa Giovanni". E' quanto afferma, in una nota, Bernardino De Simone, dipendente della struttura che sollecita interventi risolutivi. Nella nota, De Simone, chiede di sapere "quali urgenti iniziative si intendono assumere al fine di sanare la drammaticità della situazione dell'Istituto e per evitarne la relativa chiusura". Ricostruendo la vicenda della struttura socio assistenziale, De Simone sottolinea che "la crisi dell'istituto durava da anni e si è aggravata con il passare del tempo. I dipendenti dell'istituto, oggi circa seicento, ma hanno raggiunto punte di 1.700 unità, da mesi percepiscono solo il 40% dello stipendio e non hanno alcuna risposta sul futuro del loro posto di lavoro"

Chiappetta “Una pagina vergognosa”. "Si chiudono alcuni pazzi in una casa, per dare ad intendere che quelli di fuori sono savì, la rudezza di questa frase di Montesquieu è evidente ma, proporzionalmente, essa contiene una grande ed emblematica verità".E' quanto afferma, in una nota, il consigliere regionale Gianpaolo Chiappetta secondo cui "le vicende di questi giorni intorno ai destini del Papa Giovanni ci indicano infatti come forse gli ospiti di quella struttura, che hanno evidenti e conosciuti problemi, non siano i soli ad essere lontani da comportamenti razionali, controllati e soprattutto aderenti alla realtà". "E' necessario - prosegue Chiappetta, capogruppo dei Popolari europei verso il Pdl - andare oltre il perbenismo fatto di carità pelosa, oltre quelle parole politically correct che, ineccepibili nella forma, sono prive di contenuti e di autentica condivisione. Sulla struttura di Serra d'Aiello si è consumata una pagina vergognosa della recente storia calabrese, miserie umane si sono unite a furbizie delinquenziali, il coraggio di una iniziale scelta di carità si è, nelle battute finali, trasformato in un irrefrenabile desiderio di avida ricchezza". "Per fortuna - sostiene ancora il consigliere regionale - l'iniziativa assunta dalla magistratura ha consentito di rendere evidente una situazione umanamente insostenibile e cristianamente intollerabile, ai giudici si è unita la volontà con la quale la Curia di Cosenza ha manifestato la propria determinazione nel voler individuare una soluzione sostenibile; chi è oggettivamente assente è la Regione alla quale, evidentemente poco importa della riqualificazione della struttura, degli ospiti in essa alloggiati, dei 600 lavoratori che vi prestano servizio, delle comunità interessate". "Non conoscendo nel dettaglio le soluzioni di cui si discute in questi giorni relativamente al Papa Giovanni - sostiene ancora Chiappetta - l'unica cosa che è possibile e necessario fare riguarda l'assunzione di una responsabilità politica; aggiungo come utile e necessario il lavoro della commissione sanità che, significativamente, dovrebbe immediatamente recarsi a visitare la struttura e li tenere una pubblica ed aperta seduta. La vicenda del Papa Giovanni è tale che da sola giustifica la volontà e l'intenzione, palesata in questi giorni, di procedere al commissariamento della sanità calabrese e l'incontro avuto dal presidente Loiero con il ministro Sacconi fornisce altri motivi"

 

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