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Lavoratori IPG in piazza, bloccano la A3

 

Istituto Papa Giovanni, giornata di tensioni: i lavoratori bloccano la A3 per due ore, i parenti non trovano i loro cari, Loiero incontra assicura intervento per la C.I.

18 mar 09 Il giorno dopo lo sgombero dell'istituto Papa Giovanni XXIII di Serra d'Aiello (Cosenza), disposto dalla Procura di Paola, molti parenti dei degenti che vi erano ricoverati non sanno ancora dove sono i loro cari. A decine, stasera, hanno telefonato alla trasmissione "Chi l'ha visto", condotta da Federica Sciarelli, per lamentare la mancanza di informazioni ed anche di punti di riferimento a cui chiedere. Chi cercava uno zio, chi il fratello, chi un altro congiunto, ma tutte le telefonate sono state caratterizzate dalla solita frase: "é da ieri che non sappiamo dove sono i nostri cari". A cercare di dare una risposta è stato il direttore sanitario dell'Azienda ospedaliera provinciale di Cosenza, Antonio Scalzo, che ha fornito i numeri telefonici ai quali è possibile rivolgersi (0984-893536, 0984-893462, 0984-893458 fax), sostenendo anche che "per tutto il giorno, con il mio staff, abbiamo preso contatti con tante persone alle quali abbiamo già dato indicazioni. Abbiamo ricevuto centinaia di telefonate ma evidentemente le linee sono state intasate". Oggi, però, non è stata solo la giornata della ricerca dei propri cari da parte dei parenti dei ricoverati, ma anche quella della protesta dei 300 dipendenti dell'istituto che temono per il posto di lavoro. Stasera i lavoratori hanno occupato l'autostrada Salerno-Reggio Calabria a Falerna ed hanno interrotto la protesta dopo la convocazione di un incontro tra i sindacati ed il presidente della Regione Calabria Agazio Loiero iniziato in serata e che presumibilmente proseguirà a lungo. L'incontro era in programma per il pomeriggio nella sede della protezione civile, ma prima che arrivassero Loiero ed i sindacalisti, i lavoratori erano già lì nonostante la loro presenza non fosse prevista. E non sono mancati attimi di tensione. L'automobile di una troupe della Rai è stata colpita con calci, pugni e sputi. Il clima di tensione ha quindi impedito l'incontro. "Mi stavo recando all'incontro - ha spiegato Loiero - quando gli stessi sindacati mi hanno comunicato che stavano per partire diversi pullman con centinaia di manifestanti, le forze dell'ordine mi hanno sconsigliato di presentarmi all'incontro". Adesso i lavoratori attendono gli esiti dell'incontro nelle vicinanze dello svincolo controllati dai poliziotti. A decidere lo sgombero del Papa Giovanni è stata la Procura di Paola per l'impossibilità di mantenere la gestione della struttura, di proprietà di una fondazione che fa capo alla Curia arcivescovile di Cosenza. La vicenda era esplosa nel luglio del 2007 quando fu arrestato il direttore, don Alfredo Luberto (rinviato a giudizio alcuni giorni fa), un sacerdote che si sarebbe appropriato milioni di euro. L'ultimo troncone d'inchiesta, però, avrebbe fatto emergere fatti ancora più gravi. I magistrati, infatti, stanno indagando su 12 persone scomparse e sulla morte sospetta di altri 15 degenti.

Loiero interverrà personalmente al Ministero per la Cassa integrazione. Il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, ha incontrato stasera le organizzazioni sindacali per affrontare la vertenza legata ai lavoratori dell'Istituto Papa Giovanni di Serra d'Aiello. Con Loiero c'erano i dirigenti Domenico Carnevale, coordinatore per gli ammortizzatori sociali e Antonino Bonura, del dipartimento della Salute. Dopo aver ascoltato le istanze dei sindacati, Loiero ha dichiarato che interverrà personalmente presso il ministero competente al fine di reperire le risorse necessarie e attivare gli ammortizzatori sociali per i lavoratori dell'Istituto. Si tratta, è scritto in una nota, di uno dei percorsi obbligati per affrontare la complessa vicenda che si è venuta a determinare in seguito all'inchiesta giudiziaria. Sempre domani é stato convocato un tavolo, presieduto dal presidente stesso o da un suo delegato, nella persona dall'assessore al lavoro. Venerdì mattina, invece, sarà convocata una ristretta rappresentanza sindacale per comunicare gli orientamenti emersi nella riunione . Il presidente Loiero, nella riunione di venerdì prossimo, riferirà sui risultati delle iniziative intraprese e sui percorsi già illustrati nella riunione di stasera, relativi agli ammortizzatori sociali e all'ipotesi di ricollocazione dei lavoratori. Loiero ha anche assicurato un suo intervento diretto sull'Azienda sanitaria provinciale per assicurare che le condizioni dei degenti siano le migliori possibili.

FederConsumatori “Fare chiarezza sulla gestione dell'IPG”. "Ha dell'agghiacciante quanto accaduto a Serra d'Aiello (Cosenza), dove le forze dell'ordine hanno sgomberato l'istituto Papa Giovanni XXIII. Si tratta di una vicenda gravissima, che torna a far riflettere sulla rilevanza etica di questo settore che sempre di più è esposto al rischio di illegalità". E' quanto si afferma in una nota di Federconsumatori che chiede "si faccia chiarezza intorno alla gestione ed agli 'strani fatti' che si sono susseguiti in questi ultimi tempi". "Non si tratterebbe, infatti - riporta la nota - solo dell'assenza dei generi alimentari e delle attrezzature sanitarie necessarie per la cura dei pazienti, ma di veri e propri casi di 'sparizioni misteriose', che contribuiscono ad alimentare i dubbi sulla correttezza e la qualità della degenza in questo istituto. Come Federconsumatori sollecitiamo un incontro con la Regione Calabria perché spieghi quali sono gli interventi di verifica dei protocolli sanitari praticati nelle strutture accreditate, da chi e come questi controlli sono applicati. Tale operazione aiuterebbe a capire come questo istituto potesse ancora essere funzionante, nonostante fossero state già denunciate gravissime irregolarità". "Mentre prosegue l'attività di accertamento da parte della Procura circa le responsabilità dell'Istituto - riporta la nota - la Federconsumatori promuoverà una serie di iniziative per accertare le responsabilità di chi non ha effettuato i dovuti controlli. Inoltre, al fine di ottenere una più efficace tutela del paziente, la nostra associazione si impegna a sostenere i pazienti e le loro famiglie coinvolti in questa scandalosa vicenda attraverso un'azione legale di risarcimento per i danni subiti, anche quelli imputabili alla mancanza di controlli da parte degli organi preposti. A tale proposito rivendichiamo, inoltre, l'istituzione della Consulta Nazionale per la Sicurezza del Paziente, prevista dall'accordo Stato-Regioni sulla qualità e la sicurezza delle cure, che riunisce i rappresentanti, a livello nazionale, di tutte le istituzioni e le associazioni dei cittadini che operano a livello locale e regionale per la tutela del paziente"

Napoli (PDL) “Una pagina nera”. "La chiusura dell'Istituto 'Papa Giovanni XXIII' di Serra d'Aiello ha scritto un'altra pagina nera per la Calabria". E' quanto afferma, in una nota, il deputato Angela Napoli. "A differenza di tanti - prosegue Napoli - non mi sento di stigmatizzare l'esecuzione dell'ordinanza emessa dalla Procura di Paola, ne la presenza del numero elevato di forze dell'ordine durante lo sgombero. Ma non posso non richiamare i vergognosi silenzi di tutti coloro che dietro questo Istituto hanno fatto le loro fortune finanziare ed elettorali. Anche l'amara conclusione di questo 'fattaccio' è da ascriversi alle responsabilità delle varie Amministrazioni regionali, in particolare su quella attuale, le quali hanno gestito la sanità pubblica e privata solo per proprio tornaconto, e mai nell'interesse del cittadino, finendo col provocare il dissesto finanziario dell'intero settore, di fronte al quale non mi appare più comprensibile il motivo per cui il Governo nazionale si attardi sul dovuto commissariamento". "Di fronte alla gravità di questo scippo mi sarebbe piaciuto, innanzitutto - sostiene ancora la parlamentare - apprendere che don Alfredo, abituato a vivere nel lusso, avesse scelto un luogo da eremita ed in piena povertà, ed avesse restituito alla comunità quanto frodato sulla pelle dei poveri degenti. Mi piacerebbe, inoltre, sapere perché la Regione Calabria non abbia 'battuto ciglia' sulla situazione abbattutasi su degenti e lavoratori, lasciando decadere l'interessamento della società 'Fiorile' e delegando automaticamente alle decisioni il dirigente dell'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, il quale, se non vado errata, ha alle spalle sentenze giudiziarie che non consentirebbero di occupare simili incarichi". "Credo andrebbe anche motivato - prosegue l'on. Napoli - il silenzio della Giunta regionale rispetto alla prospettiva di riconversione dell'Istituto Giovanni XXIII avviata da un precedente assessore regionale alla salute, e che sicuramente avrebbe dato vita alla necessaria svolta per la ripresa del Centro di Serra d'Aiello. Quali e di chi gli interessi da salvaguardare? La magistratura paolana non potrà sicuramente ritenere chiusa la fase investigativa sull'intera vicenda: oltre ad individuare dove sono finiti ed in quali mani i fondi frodati negli anni, quali e di chi le responsabilità sui degenti scomparsi, credo che adesso occorra anche valutare se la scelta di trasferimento dei degenti in altri Centri specializzati sia esente da interessi particolari e privati" .

Corbelli “Trasferimento dei malati è una ferita”. "Il trasferimento forzato dei malati del Papa Giovanni di Serra d'Aiello è una ferita che non potrà mai rimarginarsi". Lo afferma in una nota il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli. "Resterà - aggiunge - una macchia indelebile, che non potrà mai essere cancellata e dimenticata. Diritti Civili rispetta sempre l'operato della magistratura ma ritiene quanto accaduto ieri a Serra d'Aiello una pagina nera. Quelle scene di disperazione dei dipendenti e dei malati sono stati un colpo al cuore. E' gravissimo che i malati siano stati trasferiti all'improvviso in altre lontane strutture della provincia di Cosenza, con un blitz all'alba delle forze dell'ordine in tenuta antisommossa, come si fa per operazioni di guerra, di lotta alla mafia e al terrorismo, senza essere accompagnati da nessuna cartella clinica. Nelle nuove strutture che li hanno ospitate sono arrivati, dal Papa Giovanni, dei disabili gravi, come dei perfetti sconosciuti. In alcuni casi non ricordavano, questi malati, neppure il loro nome. Addirittura i familiari di alcuni pazienti non sapevano neanche dove erano stati trasportati i loro congiunti malati". "Adesso comunque - prosegue Corbelli - non bisogna arrendersi e continuare la battaglia a fianco dei dipendenti e dei pazienti del Papa Giovanni. Chiediamo che l'istituto di Serra d'Aiello non venga chiuso, ma subito ristrutturato e riqualificato, messo in condizioni tali, sotto l'aspetto igienico e di sicurezza, da poter subito riaccogliere di nuovo tutti i pazienti che sono stati allontanati con l'impiego di centinaia di carabinieri, poliziotti, finanzieri"

 

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