Dir.resp. Pippo Gatto

 

Arresti appalti A3, gli indagati respingono le accuse. Ingegnere intercettato “Ora siamo tranquilli”

03 mar 09 Hanno risposto alle domande del gip di Catanzaro Camillo Falvo negando ogni addebito, i tre imprenditori arrestati venerdi' scorso con l'accusa di aver fatto da tramite tra la cosca Mancuso di Limbadi (Vibo Valentia) e le aziende impegnate nei lavori di rifacimento dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria costrette a pagare una tangente dell'uno per cento sull'importo dei lavori. I tre imprenditori, Salvatore Mazzei, di 53 anni, di Lamezia Terme, Antonino Chindamo, di 34, di Vibo Valentia, e Giuseppe Prestanicola, di 54, di Soriano Calabro (Vibo Valentia), sono accusati a vario titolo di associazione mafiosa ed estorsione. Stamani sono comparsi, per l'interrogatorio di garanzia, davanti al gip che ha emesso l'ordinanza di custodia cautelare chiesta dalla Dda catanzarese al termine delle indagini condotte dal Ros dei carabinieri e, secondo quanto hanno riferito i loro legali, hanno contestato l'accusa. In particolare, gli indagati avrebbero sostenuto che le intercettazioni contenute nel provvedimento restrittivo si prestano a varie interpretazioni ed hanno fornito la loro versione dei fatti. I legali di Mazzei, inoltre, hanno depositato al gip alcune denunce presentate nel corso degli anni dall'imprenditore contro alcune persone accusate di avergli fatto richieste estorsive. La decisione del gip sulla conferma della custodia in carcere dovrebbe essere comunicata domani o, al più tardi, giovedì.