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De Magistris indagato

 

Dopo candidatura, De Magistris indagato a Roma. Il PM ed il suo legale sicuri “Accuse ridicole e del tutto infondate”

18 mar L'ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris è indagato a Roma per le ipotesi di reato di concorso in abuso d'ufficio e interruzione di pubblico servizio, in relazione all'inchiesta avviata lo scorso dicembre dalla procura generale di Catanzaro, che indagò per i medesimi reati anche sette pm della procura di Salerno, tra cui l'ex procuratore Luigi Apicella. Asseime a lui sono indagati a Roma anche anche i sette magistrati , La vicenda si riferisce alla cosiddetta guerra tra le procure di Catanzaro e Salerno. Gli atti che riguardano De Magistris e i pm salernitani sono stati trasmessi alla procura capitolina nello scorso mese di febbraio per competenza territoriale, in quanto De Magistris, che ieri ha annunciato che si candiderà alle elezioni europee con l'Italia dei Valori, è giudice al Tribunale del riesame di Napoli.

Ipotesi del tutto infondate. Sono "del tutto infondate" le ipotesi di reato a suo carico: lo dice l'ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris, commentando la sua iscrizione nel registro degli indagati da parte della Procura di Roma per concorso in abuso d'ufficio e interruzione di pubblico servizio. "Si tratta di una vicenda che nasce dall'illegale contro-sequestro compiuto dalla Procura generale di Catanzaro", ha continuato l'ex pm, che in questi giorni ha dato notizia della sua intenzione di candidarsi alle Europee con l'Idv e lasciare le toghe. "Ritengo si tratti di una iscrizione dovuta, e l'ipotesi di reato è del tutto infondata. Del resto - ha concluso - rientra nelle plurime, reiterate, infondate segnalazioni di reato che provengono dai magistrati di Catanzaro, indagati per fatti gravissimi dalla Procura di Salerno".
Sono abituato a questo ed altro. Luigi De Magistris si candida per difendersi dalle nuove indagini a suo carico? Per l'ex pm, che proprio oggi ha presentato la sua candidatura a Roma per le europee, è il contrario:"Prendo atto che la notizia esce proprio il giorno in cui viene presentata la mia candidatura, ma sono abituato a questo ed altro", è la sua risposta. De Magistris è indagato dalla Procura di Roma per concorso in abuso di ufficio e interruzione di pubblico servizio, in relazione all'inchiesta avviata lo scorso dicembre dalla procura generale di Catanzaro. A proposito del suo futuro impegno politico, il magistrato conclude: "Non mi faccio condizionare da vicende che non hanno alcun fondamento".

Il legale: Accuse ridicole ed infondate. "Pensare che Luigi De Magistris possa aver strumentalizzato un intero ufficio di procura, come quello di Salerno, per piegarlo ai suoi 'desiderata' mi pare davvero una accusa ridicola oltre che infondata". Così il difensore di Luigi De Magistris, l'avvocato Stefano Montone commenta l'iscrizione dell'ex pm fatta dagli uffici giudiziari di Catanzaro che hanno poi trasferito il fascicolo alla procura di Roma. "E' davvero una tesi paradossale - dice l'avvocato Montone - quella proposta dalla magistratura catanzarese, ossia che De Magistris possa essere stato l'ispiratore, oltre che l'istigatore, delle attività giudiziarie dell'intera procura di Salerno. Il dato è che nel momento in cui le attività guudiziarie si avvicinano a De Magistris si smarrisce il buon senso". Anche l'avvocato salernitano Francesco Dambrosio, difensore dei sette pm salernitani sotto inchiesta, ha commentato gli sviluppi giudiziari della cosiddetta 'guerra tra procure': "Tutta questa storia - dice il penalista - conferma che molte decisioni delicate e importanti di una vicenda davvero singolare non sono state del tutto impermeabili alla pressione mediatica e all'ansia istituzionale di dover dare risposte rapide quali che esse fossero"

Fascicolo forse a Perugia. L'iscrizione di Luigi De Magistris, secondo quanto si è appreso a piazzale Clodio, è stata fatta dai pm calabresi prima della trasmissione degli atti a Roma, ma il fascicolo potrebbe essere trasmesso a Perugia. Due dei pm salernitani indagati, infatti - Dionigio Verasani e Gabriella Nuzzi - sono stati trasferiti, dopo l'indagine disciplinare del Csm, rispettivamente a Cassino e Latina, ovvero nel distretto giudiziario della Corte di Appello di Roma. L'origine della lunga querelle giudiziaria tra gli uffici giudiziari di Catanzaro e Salerno, sfociata nella iscrizione di De Magistris, risale nell'avocazione delle inchieste Why Not e Poseidone, di cui era titolare l'ex pm, da parte della procura generale del capoluogo calabrese. L'iscrizione dei magistrati salernitani scaturì dal controsequestro fatto dalla procura catanzarese, oggetto in precedenza del decreto di perquisizione di 1.400 pagine emesso da Salerno e notificato all'ex pg calabrese Enzo Jannelli. I magistrati di Catanzaro denunciarono che alcuni pm furono perquisiti e denudati. Nel decreto di perquisizione consegnato ai giudici campani e firmato dal pg di Catanzaro, Enzo Jannelli si leggeva che l'iniziativa della procura campana "ha arrecato un devastante danno" alla magistratura. L'atto giudiziario consegnato ai pm salernitani fu un durissimo j'accuse anche nei confronti dell'ex pm Luigi De Magistris che testimoniò decine di volte negli uffici giudiziari salernitani contro gli ex colleghi calabresi. Per il procuratore generale di Catanzaro, i sette pm della procura di Salerno avrebbero "per motivi abbietti falsamente e artificiosamente costituito" l'ipotesi di un complotto dei magistrati calabresi "contro il dottor Luigi De Magistris". Il decreto di perquisizione e sequestro emesso dalla procura generale di Catanzaro era stato emesso nei confronti del procuratore Luigi Apicella, dei sostituti Dionigio Verasani, Gabriella Nuzzi, Patrizia Gambardella, Roberto Penna, Vincenzo Senatore e Antonio Centore. Inoltre secondo il pg Jannelli il sequestro del fascicolo dell'inchiesta Why Not eseguito dalla procura di di Salerno costituì "un danno devastante per l'intera Magistratura italiana e disdoro anche per quella, pur complessivamente sana, magistratura inquirente salernitana". .

 

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