HOME, Torna alla pagina Indice
Citta' di Cosenza , Torna alla pagina Indice
Dir.resp. Pippo Gatto
Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .
Hinterland
 Rende
 Castrolibero
 Castiglione
 Servizi on Line
 Segnala i problemi 
 Famacie di Turno 
 Gare e Appalti 
 Bandi e Concorsi 
 Cinema 
 Scrivi alla Redazione 


 
 Turismo
 I Monumenti
 Mappa dell'Hinterland
 Centro Storico
 Notizie per i visitatori
 Rubriche
 Alimentazione
 Ambiente
 Attualità/Cronaca
 Consumatori
 Cronaca Rosa e Gossip
 Cultura
 Diritti del Cittadino
 Economia e Finanza
 Innovazione e Tecnologia
 Politica e Sociale
 Servizi Speciali e Dossier
 Sindacati
 Spettacoli
 Sport
 Partecipativi
 Chat
 Forum
 Scienza
 Informatica
 Innovazione
 Scienza
 Associazioni
 Salute
 Prevenzione
 Sanità e Salute
 Scuola e Giovani
 Scuola
 Musica
 Università




Previsioni: Epson Meteo


Giacimento di corallo nero nel mare Calabria

 

Nel mare di Calabria scoperta grande foresta deò rarissimo corallo nero

19 mar 09 Trentamila colonie adagiate tra i 50 e i 110 metri di profondità sui fondali rocciosi della mitica Scilla: è nel mare di Calabria che si staglia la più grande foresta di corallo nero del mondo. Apre scenari del tutto inediti la scoperta fatta dagli studiosi marini dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale Ispra (ex Icram) impegnati in un progetto di monitoraggio della biodiversità marina in Calabria. A documentare la presenza della foresta di corallo nero (che di nero, però, ha solo lo scheletro) più estesa del mondo è stato "Rov", un robot sottomarino utilizzato per le analisi e per osservare, filmare e fotografare. "Rov", comandato dalla superficie, si è immerso con il suo occhio elettronico nei fondali del Tirreno calabrese per catturare e restituire immagini mozzafiato di specie di coralli, gorgonie, alcionari, pennatulacei e pesci rarissimi, molti dei quali mai osservati nel loro ambiente naturale. Equipaggiato anche per acquisire campioni fino a 400 metri di profondità, il robot subacqueo, che è in grado di comunicare in ogni istante la propria posizione all'operatore, è stato utilizzato dagli studiosi nell'ambito di del progetto partito nel 2005 e finanziato dall'Assessorato all'Ambiente della Regione Calabria. Un lavoro che proseguirà fino a tutto il 2010 e dai risultati del quale gli esperti dell'Ispra si attendono di individuare, sui fondali calabresi, numerose altre specie rare, anche di invertebrati marini. Ma in Calabria non è solo il mare di Scilla a riservare sorprese agli scienziati marini che parlano di "rara ricchezza da salvaguardare". Nel Golfo di Lamezia, zona ritenuta di grande interesse sia dal punto di vista fisico che da quello biologico, sono state osservate, a circa 150 metri di profondità, per la prima volta nel loro ambiente naturale, cinque altre colonie di un'altra specie di corallo nero, il rarissimo "Antipathes dicotoma". Risultato non da poco se si pensa che, a livello mondiale, sono stati raccolti e studiati solo cinque esemplari di questo coralligeno, l'ultimo dei quali, individuato nel 1946 nel Golfo di Napoli, venne donato al Museo dell'Università di Harvard. "Comprendere il funzionamento dell'ecosistema marino, la sua risposta ai cambiamenti naturali e a quelli indotti dalle attività umane - afferma l'assessore all'Ambiente della Regione Calabria, Silvio Greco, già ricercatore e commissario straordinario dell'Icram - è di importanza centrale per una corretta gestione di questo complesso territorio". I fondali marini rocciosi, che si trovano a profondità comprese tra i 50 e i 450 metri, rappresentano, per gli studiosi di biologia marina, delle vere e proprie miniere in materia di biologia e ecologia. "Le analisi genetiche e istologiche che i ricercatori del Dipartimento di Scienze del mare dell' Università Politecnica delle Marche stanno eseguendo sui frammenti dei coralli raccolti - spiega Simonepietro Canese, responsabile del progetto - stanno aprendo numerosi interrogativi su queste specie rare e protette, per la prima volta osservate e studiate nel loro ambiente naturale".

Corallo nero molto raro. Il corallo nero, di cui è stata scoperta la più grande foresta al mondo sui fondali rocciosi di Scilla, in Calabria, è una specie molto rara e molto difficile da osservare in natura vista la profondità alla quale cresce, da 50 a oltre 200 metri. Ecco le principali caratteristiche:
CLASSIFICAZIONE: il corallo nero, Antipathes subpinnata, appartiene alla classe dei coralli, o Antozoi, che consistono di piccoli 'polipi', grandi qualche millimetro, radunati in colonie di individui simili che, producendo carbonato di calcio, formano lo scheletro che li fa somigliare ad un albero. Il più conosciuto è il corallo rosso, ma esistono anche le specie gialla e bianca. I polipi del corallo nero hanno sei tentacoli piuttosto piccoli, al contrario del corallo rosso in cui si contano otto tentacoli;
ASPETTO E VITA: da non confondersi con il falso corallo nero, la Gerardia Savaglia, l'antipate cresce sulle rocce in verticale e possiede tronchi di colore nero o molto scuro che si ramificano in rami sempre più sottili ed esili facendo assumere alle colonie un aspetto vaporoso. Le colonie coralline, in generale, costituiscono i più vecchi organismi animali vivi al mondo. Si stima che alcuni coralli abbiano quasi un migliaio di anni.

 

Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .

Copyright © 2005 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Reg. Trib. CS n.713 del 28/01/2004
Tutti i dati e le immagini presenti sul sito sono tutelati dalla legge sul copyright
Il loro uso e' consentito soltanto previa autorizzazione scritta dell'editore

ShinyStat

Per una migliore visualizzazione del portale si consiglia uan risoluzione di 800x600 punti