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Ucciso il nipote del boss Cordì

 

Agguato a Locri, ucciso davanti la scuola del figlio il nipote del boss Cordì. La faida continua. Il Sindaco "Terrorizzati"

20 mar 09 E' stato ucciso a Locri, in un agguato, Domenico Cavaleri, di 40 anni, nipote dei boss della 'ndrangheta Antonio e Cosimo Cordi', capi dell'omonima cosca. Cavalieri e' stato assassinato con due colpi di pistola alla testa mentre si trovava per strada davanti alla scuola media da dove stava per uscire il figlio. Domenico Cavaleri, era il figlio di Maria Cordi', sorella di Antonio e Cosimo Cordi'. L’uomo era un operaio forestale. Nel momento dell'agguato, stava camminando lungo una strada nei pressi della scuola media Maresca, nel centro di Locri. A sparare contro l'operaio forestale e' stata una persona, armata di pistola e che era presumibilmente insieme ad un complice, che si e' poi allontanata. Cavaleri e' morto all'istante.

La faida continua. Sarebbe collegato alla faida di 'ndrangheta tra i Cordi' ed i Cataldo l'omicidio di Domenico Cavaleri, di 39 anni , ucciso stamattina in un agguato nel centro di Locri. L'ipotesi di un collegamento con la faida viene fatta dai carabinieri, che stanno svolgendo le indagini. Cavaleri, in un altro agguato accaduto a Locri il 19 luglio dello scorso anno, era stato ferito con un colpo di pistola ad una gamba

Il Sindaco “Siamo terrorizzati”. Preoccupazione e condanna viene espressa in una nota dal sindaco di Locri, Francesco Macri', che l'omicidio di Domenico Cavaleri chiede che ''nel territorio venga garantita tranquillita'''. ''Pur riconoscendo ed apprezzando - afferma Macri' - gli sforzi fatti dallo Stato negli ultimi due anni, diretti a risollevare uno splendido territorio, nonostante l'impegno quotidiano della Amministrazione e dei Cittadini, per la rinascita del paese, ci si ritrova, ancora una volta catapultati in una situazione che lascia atterriti''. ''Preoccupazione e condanna - prosegue - per la gravita' dell'episodio delittuoso perpetrato da ignoti, attentato che sicuramente non puo' in nessun modo intaccare il cammino e la volonta' della Amministrazione che lavora per il rinnovamento ed il cambiamento della Citta'. Lo Stato, sempre presente e al fianco della Amministrazione nella lotta per il rinnovamento del Paese, per la affermazione della legalita', per la giusta liberta' dei Cittadini, alla luce dei fatti deve sicuramente ripensare e sostenerci nel valutare altre modalita' di intervento finalizzate a garantire la tranquillita' del Comprensorio''.

Fu oggetto di altri agguati. Domenico Cavaleri è il nipote dei capi della cosca omonima Cosimo e Antonio Cordi'. Il primo fu trucidato da un commando nel 1997 sulla Ss 106 jonica mentre passeggiava tranquillamente in bicicletta mentre il secondo, detto 'il ragioniere', e' morto a causa di una malattia nel 2007. Non e' la prima volta che Domenico Cavaleri era stato preso di mira. Nell'estate scorsa, alla fine di luglio, un altro agguato fu tentato nei suoi confronti. Stava passeggiando sul lungomare di Locri quando da un'auto sbucata all'improvviso vennero esplosi diversi colpi di pistola al suo indirizzo. Il suo istinto lo porto' ad abbassarsi tra le automobili in sosta e se la cavo' solo con una ferita ad un polpaccio.

Una faida che dura da 20 anni. Dura ormai da un ventennio la faida tra le cosche dei Cordi' e dei Cataldo di Locri e l'ultimo omicidio, prima di quello compiuto oggi, risale a quattro anni fa. Il 31 maggio del 2005 a Siderno fu ucciso Salvatore Cordi', 51 anni, nipote del presunto capocosca Antonio Cordi', detto 'U ragiuneri'. Il 15 febbraio 2005, invece, fu ucciso a Locri Giuseppe Cataldo, di 36 anni. Quest'ultimo delitto, dopo anni di apparente pace, segno' la ripresa della sanguinosa faida. A Locri, infatti, per il dominio del territorio e il controllo delle attivita' illecite negli anni '90 le cosche dei Cataldo e dei Cordi' diedero vita a una cruenta faida protrattasi, in particolare, tra il 1990 e il 1998. Una trentina i morti ammazzati nel corso della faida, sfociata poi nel maxi blitz dei carabinieri chiamato 'Operazione Primavera' che ha portato alla condanna di numerosi esponenti delle cosche. Una tappa che non rientra nella faida ma che ha rivestito un momento di particolare importanza nella vita delle famiglie della locride e' quella dell'8 agosto del 2007 quando a Locri e' morto Antonio Cordi', considerato il capo dell'omonima cosca, deceduto nella sua abitazione per una grave malattia che lo aveva colpito da tempo. Anche l'altro capo storico della cosca, Cosimo Cordi' e' morto: venne ucciso in un agguato a Locri nel 1997.

 

 

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