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Video sadici su internet, arresti

 

Video sadici su internet, 4 arresti e 53 indagati in Italia, tra loro 2 militari. Perquisizioni anche in Calabria. Una vittima è 13enne italiana

06 mag 09 Quattro persone arrestate e 53 indagati: sono le cifre dell'operazione contro la pedofilia su Internet denominata 'Veritate' coordinata dalla Procura della Repubblica di Siracusa nell'ambito della quale sono state disposte perquisizioni in 15 regioni italiane. I controlli sono eseguiti dal Nucleo investigativo telematico con l'ausilio di trecento militari, tra carabinieri e guardia di finanza, e sono coordinati dal procuratore Ugo Rossi. Al centro dell'inchiesta la diffusione di filmati di sadismo, con torture e violenze sessuali nei confronti di bambini e bambine di 4-5 anni. Le indagini sono state avviate dopo denunce di Telefono arcobaleno e si sono avvalse della collaborazione dell'Interpol di Lione e della Polonia. Gli arrestati sono un cinquantenne di Milano, dirigente di una nota industria dolciaria; un impiegato di 49 anni di Vicenza; un impiegato di 31 anni in un'azienda privata di Torino; e un uomo di 32 anni di Siracusa. Nei loro confronti il Gip di Siracusa, Tiziana Carrubba, ha emesso un ordine di custodia cautelare per produzione di materiale pedopornografico. Le perquisizioni, in tutto 57, sono eseguite in Veneto, Lombardia, Sicilia, Campania, Lazio, Emilia, Toscana, Liguria, Puglia, Piemonte, Sardegna, Marche, Abruzzo, Calabria, Friuli Venezia Giulia.

Tra gli indagati 2 militari. Ci sono anche due militari in servizio in Sicilia tra i 57 indagati dell'operazione anti pedofilia on line 'Veritate' della Procura di Siracusa. I quattro arrestati sono incensurati. A Milano, nella zona 'Citta' Studì, è stato tratto in arresto un cinquantenne, dirigente di una nota industria dolciaria; in provincia di Torino, nel Canavese, è stato arrestato un uomo di 31 anni impiegato presso un'azienda privata; nel vicentino è stato arrestato un impiegato di 49 anni, a Siracusa è stato arrestato un uomo di 32 anni. In Veneto sono state eseguite perquisizioni a Padova, Treviso, Venezia, Verona e cinque in provincia di Vicenza. In Lombardia sono state eseguite quattro perquisizioni a Milano, quattro in provincia di Varese e una a Mantova. In Sicilia sono stati perquisiti quattro siracusani, un catanese di 53 anni e un palermitano. Fra gli indagati siciliani vi sono due militari. In Campania i carabinieri e la guardia di finanza hanno perquisito le abitazioni di sei indagati a Napoli, Marigliano, Nola, Salerno, Avellino e Benevento. Nel Lazio sono state eseguite perquisizioni a Fiumicino, Viterbo, Rieti e due a Roma. Una notevole quantità di materiale pedopornografico è stata sequestrata durante le perquisizioni in Emilia Romagna nelle città di Forlì, Cesena, Rimini e Piacenza. Ingente quantità di materiale pedopornografico è stata sequestrata anche a Prato, Scandicci, Firenze, e Pisa. Per tutti gli indagati il reato ipotizzato è di divulgazione di materiale pedopornografico.

Una vittima è 13enne italiana. E' stata identificata una delle vittime di abusi sessuali dell'operazione Veritate della Procura di Siracusa: è una ragazzina italiana di 13 anni. Le immagini sono state trovate durante la perquisizione in casa di uno dei quattro arrestati, con il quale la ragazzina è imparentata. L'uomo, che non si vede in viso ma soltanto di spalle, ha ammesso le sue responsabilità agli investigatori del Nucleo investigativo telematico. Le indagini, si sottolinea dalla Procura di Siracusa, hanno evidenziato una notevole incidenza di utenti italiani dediti alla diffusione e allo scambio di pedopornografia sul web, un'incidenza in crescita rispetto ai dati precedentemente riscontrati dal Nit nell'ambito di analoghe investigazioni telematiche, e l'aumento in termini assoluti della presenza di materiali pedopornografici nella rete. "Un mercato - ha osservato il procuratore Ugo Rossi - che genera volumi di traffico assai rilevanti a dispetto dell'atrocità dei suoi contenuti".

Telefono arcobaleno: dare pieni poteri a Procure. "Restituire pieni poteri a tutte le procure italiane e eliminare la competenza esclusiva della procure distrettuali nelle inchieste sulla pedofilia online": lo chiede il presidente di Telefono Arcobaleno, Giovanni Arena, per evitare "l'accentramento di tutte le indagini sui già sovraccarichi distretti". "Il Parlamento e il Governo possono compiere un gesto concreto per agevolare l'attività contro i pedofili - sostiene Arena - e ciò dovrebbe essere la naturale conseguenza di tutte le apprezzabili affermazioni di principio che sono state esternate solo ieri, in occasione della giornata nazionale contro la pedofilia".

 

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