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Ticket sanitario: proteste

 

Reintroduzione del ticket sanitario, protesta delle associazioni

04 mar 09 Il Sindacato dei lavoratori dell'industria farmaceutica-Cobas (Slf-Cobas) lavoro privato, in una nota, esprime "profonda insoddisfazione per l'introduzione del ticket in Calabria, che penalizza enormemente i cittadini e scarica sui più deboli le dannose incompetenze espresse da dirigenze regionali inadeguate e poco responsabili". "Il ricorso a dirigenti provenienti da altre regioni, di cui ha fatto grande uso la Giunta Chiaravalloti e in parte anche la Giunta Loiero - prosegue la Slf-Cobas - ha dimostrato di essere fallimentare e che i problemi della sanità in Calabria non sono legati solo a modelli gestionali, ma dipendono invece da deresponsabilizzazioni istituzionali diffuse, che producono una pessima utilizzazione e destinazione del Fondo sanitario nazionale. I ritardi provocati da questi dirigenti, nell'applicazione della delibera regionale con la quale è stata regolata l'informazione scientifica sui farmaci, hanno impedito la riduzione della spesa che la delibera concordata con i sindacati produceva e ha permesso che in Calabria l'industria farmaceutica effettuasse, senza motivi plausibili, il licenziamento di 300 informatori scientifici, favorendo la riduzione dei costi fissi delle aziende farmaceutiche a danno dei lavoratori della Calabria e senza riduzione della spesa farmaceutica". "Gli informatori scientifici del farmaco, attraverso i loro sindacati e le loro associazioni professionali - sostiene ancora la Slf-Cobas - insieme all'associazione dei farmacisti della Calabria, hanno effettuato proposte di contenimento della spesa farmaceutica che non avrebbero prodotto disagi ai cittadini e senza ridurre i livelli essenziali di assistenza. Le proposte non sono diventate operative a causa delle posizioni assunte dalla delegazione dell'industria farmaceutica e del credito, che i dirigenti regionali hanno prestato a tali posizioni". Il Sindacato dei lavoratori dell'industria farmaceutica-Cobas Lavoro privato "chiederà alla Giunta regionale - conclude la nota - di essere sentito al più presto a tutela dei propri iscritti, che non possono subire altre disattenzioni dai responsabili regionali della farmaceutica e patire ancora altri licenziamenti"

No di federisf. Gli informatori scientifici del farmaco aderenti a Federisf affermano, in una nota, di "valutare positivamente il senso di responsabilità espresso dal Consiglio regionale con l'approvazione del piano di copertura del disavanzo di gestione del Servizio sanitario regionale relativo al 2008". "Le iniziative previste per il contenimento della spesa farmaceutica - sostiene ancora la Federisf nella nota a firma del vicepresidente nazionale, Carmelo Carnovale - rimangono tuttavia poco comprensibili e fuorvianti. Risulta strano che il Consiglio regionale abbia disposto l'introduzione del ticket nonostante siano state effettuate proposte di contenimento della spesa capaci di escluderlo e di evitare altre soluzioni distributive copiate da altre regioni. I sistemi distributivi comunicati nei giorni scorsi dall'Assessorato alla Salute non producono risparmio alcuno e servono solo a nascondere l'entità reale della spesa farmaceutica, creando disservizi pesanti ad un Servizio che oggi funziona perfettamente e creando altresì le condizioni per il licenziamento ulteriore di altri informatori scientifici in Calabria. Gli informatori scientifici del farmaco hanno stipulato accordi con la Regione che la stessa da anni ha volontariamente disatteso, rinunciando a risparmi certi e impedendo il prosieguo di trattative che permettevano e permettono ancora un contenimento della spesa immediato e misurabile". "La Federisf - prosegue il comunicato - si augura che la Giunta regionale voglia, così come indicato dal Consiglio regionale, sentire realmente le organizzazioni di categoria che pagano gli errori della cattiva gestione della sanità sia come cittadini, ricevendo livelli di assistenza inferiori rispetto ad altre regioni, sia come lavoratori che perdono il posto di lavoro a causa di scelte di gestione sbagliate. Non è in alcun modo accettabile che, mentre la Regione lamenta una crescita eccessiva della spesa sui farmaci, le industrie farmaceutiche, nello stesso periodo, abbiano disposto il licenziamento, sempre in Calabria, di circa 300 informatori scientifici del farmaco. E' evidente che la Regione, pur potendo, non si cura della ricaduta positiva di ciò che spende, nemmeno quando ciò comporta l'effetto perverso della perdita di posti di lavoro ad elevata professionalità che garantisce un servizio che peraltro le è dovuto"

 

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