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10% ragazzi calabresi vittima dello stalking
Il 10% dei ragazzi calabresi vittima dello stalking 23 mag 09 Il 10% dei ragazzi calabresi risulterebbe vittima di atti persecutori. Il 3-4% invece avrebbe anche attuati atti persecutori o avuto atteggiamenti del genere. E' quanto emerge da un'indagine tra gli adolescenti in Calabria realizzata nell'ambito del progetto "Pollicino e Alice", promosso dalla fondazione Roberta Lanzino. I risultati dell'iniziativa che coinvolge gli studenti degli istituti superiori della Calabria sono stati illustrati questa mattina a Rende. "Un dato interessante - ha detto il presidente dell'Osservatorio nazionale sullo stalking, Massimo Lattanzi - é quello relativo alla volontà o meno di denunciare. L'80% del campione degli studenti intervistati ha dichiarato di voler denunciare, mentre il 20% dei ragazzi ha affermato che non denuncerebbe mai perché non condivide la restrizione in carcere del presunto autore". "Per circa il 10% - ha aggiunto Lattanzi - non è nulla di grave e per un altro 10% non sarebbe opportuno denunciare perché si peggiorerebbe soltanto la situazione. I ragazzi hanno affermato che spesso sono stati vittime di atti persecutori anche all'interno della loro scuola. A livello nazionale tra gli strumenti maggiormente utilizzati l'81% degli atti persecutori avverrebbe attraverso telefonate o sms mentre il 17% con appostamenti o pedinamenti. Ciò che è importante - ha concluso Lattanzi - è la prevenzione e la sensibilizzazione perché purtroppo gli atti di stalking possono avvenire anche e spesso a domicilio e anche all'interno di un contesto familiare. Quindi é emersa la difficoltà nel denunciare un conoscente, un amico o un familiare. Bisogna quindi diffondere una cultura del rispetto nelle relazioni" Lattanzi: "Rivedere la legge". "La legge sullo stalking andrebbe in parte revisionata perché il 612 bis non prevede una modalità rieducativa e un percorso di risocializzazione". Lo ha detto il presidente dell'Osservatorio nazionale sullo stalking, Massimo Lattanzi, stamani a Rende (Cosenza) a margine di una manifestazione nell'ambito del progetto 'Pollicino e Alice' promosso dall'associazione Roberta Lanzino.. "Lo stalking - ha aggiunto - è una manifestazione di disagio che spesso colpisce tutte le relazioni e non solo quelle di coppia che rappresentano il 50% dei casi. Alla luce dei dati e della nostra esperienza come osservatorio forse questa legge andrebbe rivista e richiederebbe una maggiore sensibilizzazione sullo stalking e un'opera di prevenzione che non è prevista. Considerando le persone che quotidianamente ci contattano abbiamo una finestra privilegiata sul fenomeno perché accogliamo le richieste di uomini e di donne e a volte anche dei presunti autori degli atti persecutori. Da febbraio ad oggi abbiamo evidenziato un picco delle telefonate per diversi motivi, tra questi anche per l'attenzione mediatica sul fenomeno". "Il 612 bis - ha concluso - sembrerebbe quindi finalizzato alla repressione e alla restrizione delle persone in carcere. Infatti nelle ultime settimane si sono registrati circa dieci casi di recidive. Nei primi di giugno apriremo uno sportello del nostro osservatorio anche a Paola".
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