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Il Governo pronto a commissariare la sanità

 

Il Governo sta per commissariare la sanità calabrese. Di Pietro “farlo subito”. Loiero “inaccettabili lezioni da Di Pietro”

08 mag 09 Il Governo tiene sotto stretta osservazione la situazione della sanità in Campania, Sicilia e Molise e si accinge ad applicare sanzioni alla Calabria: lo ha affermato a Chieti il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Maurizio Sacconi, il quale ha definito la situazione della Calabria "lo strano caso di colui che da tempo viaggia contromano in autostrada e non gli facciamo la multa perché non ha la targa". Ovvero, ha spiegato il ministro, "la contabilità più o meno non c'é e l'abbiamo ricostruita molto per tradizione orale. E' una situazione che poi si riverbera in una pessima qualità dei servizi". Oggi in Consiglio dei ministri "abbiamo deciso di affrontare con tempestività i problemi della Campania, della Sicilia e del Molise che, entro il prossimo 15 giugno, devono portarci gli atti concreti utili a rimuovere la possibilità di un commissariamento. Altrimenti - ha detto Sacconi - il 30 giugno il tavolo tecnico Stato-Regioni dovrà presentarci la situazione oggettiva che riscontrerà". Secondo il ministro "la deterrenza del commissariamento, il carattere più stringente dei cosiddetti piani di rientro stanno sollecitando per esempio la Regione Sicilia a compiere atti significativi". "C'é una parte del nostro Paese - ha proseguito Sacconi rivolgendosi ai chirurghi che partecipano a Chieti al convegno 'Le ragioni della chirurgia' -, e voi lo sapete meglio di me, che non gode delle stesse prestazioni e degli stessi diritti di cui gode un'altra parte del Paese. L'inefficienza che caratterizza alcuni servizi socio sanitari regionali nell'Italia Centrale e Meridionale ha raggiunto livelli insostenibili dal punto di vista della finanza pubblica, della coesione nazionale, e soprattutto per i cittadini"

Di Pietro “Commissariare subito”. "La sanità in Calabria è in un tale default che si dice che rischia di essere commissariata. Noi riteniamo che la Calabria, il Molise, l'Abruzzo e la Campania sono realtà che devono essere commissariate al più presto per evitare un continuo stillicidio di risorse". Lo ha detto il leader di Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, circa la situazione dei debiti nel settore della sanità. "Queste sono quattro regioni - ha aggiunto - in cui ci si può risollevare solamente con un salasso istituzionale che mette in condizione di fare pulizia di una sanità sporca costruita sulle clientele, sul privato e su chi se ne approfitta". "Capisco - ha concluso Di Pietro - che questo mio intervento può dar fastidio alla coalizione e far arrabbiare il Presidente della Regione Calabria ma la caratteristica di Idv è quella di dire le cose così come stanno"

Loiero “Di Pietro parla per sentito dire”. "Prima di dire le cose come stanno, Di Pietro dovrebbe almeno conoscerle e non parlare per sentito dire". Non si fa attendere la replica del presidente della Regione Calabria Agazio Loiero, alle dichiarazione del leader di Italia dei Valori. "Abbiamo già tante prefiche che stanno a versare lacrime sul disastro della Sanità in Calabria - ha detto Loiero, tramite una nota del portavoce - ma sono inaccettabili le lezioni moralistiche da qualunque parte esse provengano. Qualcuno, anche all'interno di IdV dovrebbe informare Di Pietro del grande sforzo che stiamo facendo per il contenimento della spesa e l'operazione di pulizia avviata da tempo all'interno di un settore infiltrato dalla criminalità e pieno di incrostazioni clientelari. Sono stato io a volere fare chiarezza sui conti, col voto di IdV il Consiglio regionale approvato una legge che consentirà ai calabresi di avere in futuro una Sanità migliore, depurata da tutti i mali attuali, abbiamo preparato una proposta di piano di rientro del deficit storico molto drastico e duro per far capire al governo che facciamo sul serio". "Voglio ancora ricordare che ci siamo rivolti anche all'Agenas (Agenzia per i servizi sanitari regionali) e, per alcuni aspetti particolari, alla stessa Corte dei Conti che ha apprezzato i provvedimenti già adottati e le linee di indirizzo elaborate dalla giunta per superare la crisi. Sinceramente non saprei più chi chiamare al capezzale della Sanità calabrese. Quella che abbiamo messo in atto è una 'cura da cavallo' e sono convinto che alla fine la spunteremo". Le parole di Di Pietro, secondo Loiero "appaiono come un esercizio di autolesionismo, e pongono un problema tutto interno alla coalizione di centrosinistra che amministra la Regione. Non mi meraviglia - ha detto - che il centrodestra faccia finta di ignorare di essere, secondo i conti dell'advisor nominato dal governo, il responsabile quasi esclusivo dello sfascio della Sanità nella regione, e utilizzi l'argomento esclusivamente a fini elettorali praticando una sorta di tanto peggio tanto meglio per scaricare le proprie responsabilità. Ma che ci si metta anche Di Pietro, è sinceramente troppo, perché così facendo egli dà una mano allo schieramento avverso. E non dico nulla sui fondi europei. Rinvio Di Pietro, se ha interesse a saperne davvero qualcosa, ai giudizi estremamente positivi sulla nostra gestione espressi dalla Commissione europea". "Non mi fanno arrabbiare, proprio per niente, le parole di Di Pietro - ha concluso Loiero - ma mi sconvolge l'idea che egli ha delle istituzioni e della soluzione dei problemi in Calabria"

Adamo (PD) “Di Pietro accusa il regime e poi lo invoca”. "E' davvero curioso che chi ha la pretesa di presentarsi come il maggiore oppositore di Berlusconi proponga di consegnare nelle mani dell'attuale premier il governo della sanità in grande parte delle regioni del Sud. Di Pietro, mentre grida contro il regime, invoca l'azionamento di strumenti che fanno regime". E' quanto afferma il capogruppo del Pd alla Regione, Nicola Adamo. "Di Pietro dimentica - prosegue Adamo - che il governo Prodi con lui ministro ha fatto ben altra scelta: per molte regioni il cui disavanzo era assai più alto di quello calabrese, si è fatto carico con proprie risorse ed ha ripianato i disavanzi dei servizi sanitari regionali in deficit. Invece di nominare commissari il Governo di Di Pietro ha sborsato parecchi soldini. A Di Pietro, inoltre, non può sfuggire che lo Stato destina alla Calabria la quota pro-capite più bassa d'Italia". "Ora nessuno dalla Calabria - sostiene ancora il capogruppo del Pd alla Regione - invoca o lamenta con il cappello in mano che Berlusconi faccia ciò che si è fatto quando Di Pietro era al governo. Nessuno dalla Calabria chiede assoluzioni o giustificazioni per sprechi e cattive gestioni; anzi il Consiglio regionale ha approvato una legge per il piano di rientro dal disavanzo molto rigorosa ed efficace anche e soprattutto al fine di prevenire il riproporsi di deficit strutturali per il futuro. Insomma, è davvero curioso che si pensi di risolvere con il 'salasso istituzionale' un problema che oggi richiede invece la prova di un governo capace di programmare e ottimizzare l'uso delle risorse pubbliche". Per Adamo "sarebbe proprio il caso di dire che, in questo caso Di Pietro ha dato dimostrazione non di essere l'oppositore di Berlusconi quanto piuttosto l'elemento più speculare e funzionale alla sua esistenza"

Corbelli “Nominare il Garante della salute”. Franco Corbelli ha rivolto un appello al presidente della Regione, Agazio Loiero, al presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Bova e a tutti i capigruppo regionali "a rispettare lo Statuto e a convocare un Consiglio straordinario e a procedere alla elezione del Garante, una figura e una struttura destinati a rivoluzionare la sanità calabrese e diventare un modello di riferimento per l'intero Paese, con l'istituzione, a breve, anche del Garante della Salute nazionale". "Anche il Sole 24Ore - prosegue Corbelli - si è occupato, dopo la denuncia di Diritti Civili, del Garante della Salute e ha denunciato il ritardo della sua elezione, nonostante il bando sia scaduto da oltre sei mesi (dal 15 ottobre 2008). Il Consiglio regionale viola purtroppo lo Statuto regionale che impone la nomina del Garante entro e non oltre 90 giorni dalla scadenza del bando. Purtroppo invece l'elezione di questa figura continua ad essere rinviata e nel frattempo in Calabria, come dimostrano i tragici episodi degli ultimi giorni, si continua a morire di malasanità, per colpa della disorganizzazione e di una assurda burocrazia". "C'é da essere non solo soddisfatti ma orgogliosi, come calabresi - prosegue il leader di Diritti civili - di aver ideato, istituito e indicato all'intero Paese e al mondo intero il Garante della Salute, una struttura innovativa, semplice e rivoluzionaria per combattere e prevenire la malasanità, la disorganizzazione, la violazione dei diritti dei malati. Il Consiglio regionale ha il dovere d'ufficio e istituzionale di procedere subito alla elezione del Garante della Salute. Chiediamo che questo avvenga immediatamente. La Calabria, devastata dalla malasanità, non può più aspettare"

Montani (Lega Nord) “Doverosa la lettera a Sacconi”. "La nostra lettera a Sacconi relativa al sistema sanitario regionale era doverosa da parte di una forza politica presente sul territorio. Non potevamo essere silenziosi, come lo è stato per anni il sistema politico calabrese". Così il commissario della Lega Nord Calabria, senatore Enrico Montani risponde, è scritto in una nota, "al portavoce del presidente Loiero che ieri ha sostenuto che non si può perdere tempo a polemizzare con una 'sconosciuta direzione regionale della Lega'". "Credo opportuno precisare - sostiene Montani - che se la Lega è presente in Calabria è perché ci hanno chiamato i cittadini calabresi, non certo ex assessori o ex politici regionali che non trovano spazio in altre formazioni politiche. I cittadini vanno rispettati e Loiero, tramite il suo signor portavoce, ha offeso tutti coloro che vogliono e simpatizzano per il nostro movimento". "Ci spieghi, inoltre, Loiero - prosegue Montani - la lievitazione del numero di alcuni figure dirigenziali alla Regione, le spese folli sostenute per la promozione della regione all'estero senza il ritorno sperato e l'enorme numero di forestali presenti nella regione, più del Canada. Questa è la realtà, come per il sistema sanitario regionale, a pezzi e senza alcuna possibilità di risanarlo per l'enorme debito, la sproporzione dei suoi addetti e la fatiscenza delle sue strutture. Dunque, Loiero si metta l'anima in pace: la Lega c'é e ci sarà".

 

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