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Ronde e sicurezza, a Caulonia le fanno gli immigrati
Dibattito su ronde e sicurezza. A Caulonia la provocazione: le faranno gli immigrati 15 mag 09 "Se ronde devono essere ronde siano ma contro la 'ndrangheta e i delinquenti di varia natura non certo contro i migranti che chiedono solo di potersi integrare''. Non è una provocazione l'idea di Ilario Ammendolia, sindaco di Caulonia, in Calabria, comune che assieme a Riace e Stignano sta dando vita ad un modello di accoglienza attuato con il sostegno della Regione. Utilizzare come 'volontari della sicurezza', secondo la dizione data dal disegno di legge approvato ieri alla Camera, anche i nuovi cittadini di questo angolo di Locride spopolato dall'emigrazione ("anche mio nonno - confida il sindaco - si è costruito un domani per sé e per la sua famiglia partendo da un 'basso' di New York"). "Caulonia - sostiene Ammendolia, del Pd, a capo di un'amministrazione comunale di centrosinistra con dentro Rifondazione comunista - non è la Brianza ma un paese della Locride con tanti problemi dalla mancanza di lavoro all'ordine pubblico. Qui, però, hanno trovato un'occasione sessanta persone richiedenti asilo che, grazie al progetto per l'assegnazione di borse lavoro della Regione, stanno cercando la loro strada verso l'integrazione lontano dai teatri di guerra, dalla povertà e dagli stenti. Il ragionamento è semplice: perché non offrire l'opportunità anche alle tante ragazze nigeriane e eritree, richiedenti asilo, che da quasi un anno vivono nella nostra cittadina e che parlano correntemente due lingue il francese e l'inglese, di dare un contributo agendo come forza dissuasiva? Tra l'altro molte di queste giovani donne già in passato si sono distinte operando all'interno di associazioni come quella degli ex carabinieri o della Protezione civile collaborando con le forze di polizia davanti alle discoteche e nel controllo del traffico veicolare". Immigrati in divisa, dunque? "Non pensiamo ad una uniforme in quanto tale - sottolinea Ammendolia - ma almeno qualcosa che li contraddistingua per fare in modo che la gente sappia che si tratta di persone che sono in quel determinato luogo per svolgere un servizio". Certo i problemi e le incomprensioni sono sempre in agguato anche in una realtà dove gli immigrati, sin dai primi sbarchi che, ormai, risalgono a diversi anni addietro, sono stati accolti bene dalla comunità che non ha mai fatto registrare episodi di razzismo e di xenofobia. "Paure e insicurezze, anche qui, purtroppo - ammette Ammendolia - alimentano la diffidenza soprattutto da parte di chi è senza lavoro e ritiene di essere penalizzato. Fortunatamente, i più comprendono" Gasparri “non esistono le ronde nel DDL”. "Nel disegno di legge non si parla di ronde, ma di volontariato per la sicurezza. Approveremo la norma così com'é perché al Senato l'abbiamo già approvata". A dirlo è stato il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, in merito alle polemiche sulle ronde. "Credo che in tutte le città - ha aggiunto - si possa dar luogo alla presenza di volontari non retribuiti che nei parchi, davanti alle scuole, nelle zone di forte affollamento turistico, possano operare ai sensi di questa nuova legge che affida ai Prefetti, quindi allo Stato, il controllo su quali siano queste associazioni che devono essere preferibilmente formate da ex appartenenti alle forze dell'ordine". "A Roma - ha proseguito Gasparri - strutture hanno operato sotto la giunta Veltroni nell'arbitrio e nella illegalità. Quelli della sinistra che strepitano sono dei noti bugiardi, perché davanti alle scuole e nei parchi anche Veltroni e altri sindaci messo persone. Ma mancava la norma che noi abbiamo introdotto di un filtro nazionale e dei Prefetti. La sinistra ha costituito ronde illegali con gente in cui poteva esserci anche un pedofilo dal momento che nessuno controllava. Credo che le parole del Sindaco di Roma vadano interpretate in questa direzione: noi non vogliamo le ronde, di cui non si parla. A Roma l'associazione dei carabinieri già svolge, in alcuni musei, opera di accoglienza-vigilanza e se vedono qualcosa di strano avvisano le forze dell'ordine. Questo ha votato già il Senato e ha confermato la Camera e questo rivoteremo al Senato, senza alcun dubbio. Sapendo che carabinieri e polizia sono la risorsa fondamentale e primaria dello Stato nella sicurezza" Minniti “Milizie in regimi militari. Pdl contro integrazione”. "E' nei regimi autoritari che ci sono le milizie ed il fatto che si sia aperta la strada alle ronde è una lacerazione nel nostro Paese". Lo ha sostenuto, parlando con i giornalisti, il responsabile sicurezza del Pd Marco Minniti. "Mi viene la pelle d'oca - ha aggiunto - a pensare che in Calabria ci possano essere organizzazioni che possano gestire le ronde. Noi non ci siamo opposti a quel disegno di legge perché siamo buonisti ma perché nelle politiche di sicurezza bisogna essere efficaci". Pionati “Non esasperare i toni”. "La vicenda dell'immigrazione deve essere trattata senza esasperare i toni. Il problema esiste, il Governo doveva intervenire perché sull'Italia si scarica una tensione superiore a quella che il Paese può sopportare". Lo ha detto Francesco Pionati, segretario di Alleanza di Centro, oggi a Cosenza, in merito alle misure contenute nel decreto sicurezza approvate alla Camera. "Qualche singolo intervento - ha aggiunto - può anche aver superato il segno e credo che le critiche della Chiesa siano in parte fondate, però nel complesso il commento è positivo e le misure andavano fatte anche perché l'Europa non sta facendo nulla di politico e l'Italia da sola doveva dare una risposta" Fioroni “Derive xenofobe”. "Siamo fermamente convinti che l'immigrazione clandestina non vada né favorita e né tollerata. A livello nazionale abbiamo introdotto qualcosa che sa molto di contentino alle derive xenofobe della Lega e che ha poco a che vedere con la sicurezza". A sostenerlo, parlando con i giornalisti a Lamezia Terme, è stato il responsabile scuola del Pd Giuseppe Fioroni che ha anche visitato il Cie. "Noi - ha aggiunto - da sempre abbiamo realizzato politiche attive che scoraggino la clandestinità e coloro che sulla clandestinità vivono e prosperano, come la criminalità organizzata. Il decreto approvato ieri non c'entra nulla con la sicurezza e con l'immigrazione clandestina ma c'entra molto con la violazione sistematica dei diritti umani e soprattutto mette in discussione il rispetto degli uomini e delle donne"
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