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Relazione sulla droga

 

Relazione sulla droga: 502 morti nel 2008, aumentano i minori coinvolti in traffici. Boom di sequestri d'hashish

13 mag 09 Sono 502 le vittime della droga nel 2008, più di un morto al giorno, che si vanno a sommare ai quasi 22mila morti dal 1973 - l'anno in cui sono cominciate le rilevazioni sui decessi per abuso di droga, con la registrazione di un unico caso - ad oggi. Il dato è contenuto nella relazione annuale della Direzione centrale dei servizi antidroga della polizia e relativa all'anno scorso. Dai numeri emerge comunque un dato positivo, le vittime sono in calo rispetto al 2007 del 17,16%; 502 quest'anno, 606 l'anno scorso. La droga regina tra quelle che uccidono resta l'eroina: é lei la responsabile della morte di 209 persone, quasi la metà, mentre alla cocaina sono attribuite 37 vittime, 9 al metadone e 3 all'mdma anfetamina. In 242 casi invece non è stata indicata la sostanza. La maggioranza delle vittime - 450, l'89,64% - sono uomini, mentre le donne rappresentano il 10,36% del totale (52 vittime). Quanto alle fasce d'età, il numero più alto di morti si registra a partire dai 25 anni per raggiungere i picchi massimi nella fascia superiore ai 40 anni. Dalla relazione emerge però che nel 2008 ci sono stati ben 14 morti nella fascia tra i 15 e i 19 anni (8 ragazzi e 6 ragazze) e un adolescente sotto i 15 anni. Scorporando i dati, si scopre che la regione più colpita è il Lazio (87 vittime), seguita dalla Campania (71), dalla Lombardia (39) e dal Veneto (35) mentre per quanto riguarda le città in testa c'é Roma (69 morti), seguita da Napoli (37), Perugia (24) e Torino (16%)

Aumentano i minori coinvolti nei traffici di droga in Italia (in maggioranza al nord) mentre calano le donne. E' quanto evidenzia la Relazione 2008 della Direzione centrale servizi antidroga (Dcsa) del Viminale. I minori segnalati all'autorità giudiziaria nel 2008 sono stati 1.124, di cui 76 in stato di arresto, corrispondenti al 2,19% del totale delle persone segnalate a livello nazionale, con un incremento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, dell'8,29%. I minori coinvolti risultano distribuiti per il 46,44% al nord, per il 23,22% al centro e per il 30,34% al sud e nelle isole. In particolare 1.114 minori sono stati segnalati per traffico illecito e 10 per associazione finalizzata al traffico. In aumento, rispetto agli anni precedenti, le denunce relative all'hashish, all'eroina e alla cocaina, mentre diminuiscono quelle per la marijuana 118 (-11,94). Tra i minori denunciati 209 sono risultati di etnia straniera, in particolare marocchini e albanesi. "il fenomeno della droga - conferma Stefano Benettoni, direttore centrale della Dcsa - investe sempre più le fasce giovanili, significativi quelli coinvolti in attività di spaccio. Appare dunque utile, una collaborazione tra tutti gli operatori impegnati nella lotta alla droga, nel campo preventivo e in quello propriamente repressivo della polizia". Le donne segnalate all'autorità giudiziaria nel 2008 sono state 3.054, di cui 2.352 in stato di arresto, con un decremento rispetto al 2007 del 4,74%.

Boom di sequestri di hashish. Oltre 35mila persone denunciate, di cui 28.522 arrestate: è il bilancio di un anno di lotta alla droga, contenuto nella relazione annuale del Dipartimento centrale dei servizi antidroga del Viminale. Una relazione da cui emerge, anche, un boom dei sequestri di hashish, aumentati del 70 per cento rispetto all'anno precedente. "Nel nostro paese - sottolinea la Relazione della Dcsa - operano le organizzazioni criminali fra le più agguerrite, tanto italiane che straniere, e l'Italia si colloca fra i principali poli europei sia come area di transito che di consumo", tanto che "la domanda e l'offerta di droga rimangono elevate malgrado il traffico illecito sia stato incisivamente contrastato dalle forze di polizia". Complessivamente, nel 2008, sono stati sequestrati 42.196 chili di droga e le operazioni antidroga sono state 22.470, con un incremento rispetto all'anno precedente dell' 1,63%. Nello specifico, c'é stato un calo dei sequestri di eroina (-30,22%) degli abetaminici (-86,81%) e della marijuana (-47,69%) a fronte di un aumento dei sequestri di cocaina (4,66%), di Lsd (14,49%) e, soprattutto, di hashish (70,24%). In termini quantitativi, il sequestro più rilevante è stato effettuato in Sicilia, dove le forze di polizia hanno recuperato ad aprile 3.500 kg di hashish. Sono state invece 35.097 le segnalazioni all'autorità giudiziaria, che hanno portato a 28.522 arresti (il 3,18% in più rispetto all'anno precedente). Le denunce hanno riguardato nella maggioranza dei casi (23.691 persone, 67,50%) cittadini italiani, ma vi è anche un consistente numero di stranieri: 11.406, il 32,50% del totale con un incremento del 6.10% rispetto al 2007. .

Le mafie la producono in proprio. Le mafie hanno cominciato a produrre in proprio la droga e questo perché "la coltivazione diretta garantisce guadagni maggiori e meno rischi per il trasporto". E' l'allarme che emerge dalla relazione della Direzione centrale dei servizi antidroga (Dcsa). Nella Valle dello Jato, vicino a Palermo, si ricorda nella relazione, "é stata trovata la più grande piantagione di hashish e marjiuana mai vista in Italia, oltre un milione e 400mila piante che la forze di polizia hanno sequestrato". La produzione di cannabis sta diventando l'oro verde del capitalismo criminale. Calabria, Sicilia e Puglia, dice la Relazione, sono le regioni in cui proliferano le piantagioni di canapa indiana, il Sud è la zona scelta dai trafficanti anche per ragioni climatiche. Dietro c'é la longa manus di Cosa Nostra. Ed è la 'Ndrangheta ''una delle grandi holding della droga", si legge nella relazione del Viminale, specializzata nel commercio della cocaina, ha contatti con mezzo mondo, "é l'organizzazione che negli ultimi venti anni ha fatto diventare l'Italia il centro strategico del mercato globale della coca, instaurando contatti diretti con i narcos della Colombia e detenendo il monopolio del traffico in Europa". Ma le organizzazioni criminali sono transnazionali e pronte a formare alleanze anche per un solo affare, una sorta di criminal agreement in funzione della convenienza economica. Nasce così il sistema delle "puntate", un modo per raccogliere ingenti capitali con la partecipazione di più cartelli, che fanno capo a una o più organizzazioni, per acquistare grosse partite a prezzi sempre più vantaggiosi, in modo da immettere sul mercato droga per tutte le tasche.

PG Pignatone "La ndrangheta una holding". La 'ndrangheta e' riuscita a diventare una vera e propria holding del mercato della droga grazie alla sua ramificazione in ogni parte del mondo. A dirlo é stato il procuratore della di Reggio Calabria Giuseppe Pignatone. "Il fenomeno - ha spiegato il magistrato - si è sviluppato da una ventina d'anni a questa parte, anche se ora risulta con tutta evidenza. Mentre Cosa nostra era al centro di uno scontro violentissimo con lo Stato dopo le stragi, le cosche calabresi sono diventate referente privilegiato perché si sono dimostrate estremamente affidabili per i grandi trafficanti sudamericani e, per altro verso, perché hanno una presenza diffusa in moltissime parti del mondo: in tutta Europa, ma anche anche in America, Asia e Australia, come hanno dimostrato le indagini".

Giovanardi ringrazia le forze dell'ordine. "Come dipartimento antidroga ringraziamo le forze dell'ordine per l'impegno nell'azione di contrasto e di repressione che si affianca efficacemente alla nostra azione di prevenzione, informazione e di coordinamento delle attività di recupero, cura e reinserimento sociale e lavorativo". Il sottosegretario Carlo Giovanardi, con delega alle tossicodipendenze, ha così commentato la relazione annuale 2008 della Direzione Centrale dei Servizi Antidroga. "Dalla relazione emergono tre dati particolarmente interessanti. Il primo è l'aumento delle operazioni antidroga da parte delle forze dell'ordine,il più alto negli ultimi dieci anni, a testimonianza del costante impegno degli organi investigativi. Il secondo importante elemento - ha aggiunto Giovanardi - è il calo del 17,16% dei decessi per overdose, diminuiti da 606 a 502 casi, anche se si parla soltanto di morti attribuite in via diretta all'assunzione di droga; non sono infatti inclusi in tale numero i casi di morte riconducibili indirettamente all'assunzione di droga come i decessi connessi agli incidenti stradali o a complicazioni patologiche". "Il terzo è che uno spacciatore arrestato su tre è straniero, a riprova di quanto questo fenomeno sia alimentato dalla clandestinità o dalla manovalanza reclutata dalle organizzazioni criminali, in particolare tra gli extracomunitari di origine nord africana e albanese", ha concluso. .

 

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