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Primo maggio a Riace "No alle mafie"

 

Primo maggio a Riace "Si all'accoglienza, no alle mafie"

01 mag 09 "Sì all' accoglienza, no alle mafie". E' sintetizzato nello slogan di uno striscione collocato nella piazzetta del centro storico il senso della manifestazione "Nessuno fermerà la primavera di Riace". In tanti, esponenti delle istituzioni e della politica ma molti semplici cittadini, si sono ritrovati a fianco del sindaco di questo piccolo comune della Locride diventato borgo multietnico, Domenico Lucano, all'ingresso del ristorante Taverna Donna Rosa, gestito dall'associazione "Città Futura Giuseppe Puglisi". A febbraio ignoti avevano sparato a scopo intimidatorio alcuni colpi di arma da fuoco contro il locale. Giorni addietro al sindaco erano stati avvelenati alcuni cani. Episodi che hanno spinto la Fondazione Gianluca Congiusta, intitolata a un giovane imprenditore ucciso dalla 'ndrangheta, a realizzare la manifestazione di oggi. ''Il nostro appello è partito da Facebook - ha detto il presidente della fondazione, Mario Congiusta - per una vicinanza non solo virtuale ma fisica". Soddisfatto il sindaco. "L'idea che ci ha portato a realizzare il modello di accoglienza Riace - ha detto - è valida e va sostenuta indipendentemente dalle persone. Da qui passa il riscatto della Calabria più autentica". A fare da colonna sonora balli e canti dei bambini kurdi, serbi, palestinesi, etiopi e afghani, i figli dei nuovi cittadini del borgo rivitalizzato all'insegna della multiculturalità.

Il lavoro è dignità. "Il lavoro è dignità e questa é la festa della dignità". Lo ha detto il prefetto di Catanzaro, Sandro Calvosa, nel corso della cerimonia di consegna, svoltasi nel capoluogo, delle stelle al merito a 26 nuovi maestri del lavoro calabresi. "Il monito deve essere - ha aggiunto Calvosa - che non ci sia più nessuno senza un lavoro. Oggi abbiamo qui delle persone che al lavoro hanno dato la vita ma dobbiamo pensare, soprattutto in una terra come la Calabria, a chi il lavoro non ce l'ha e rischia di non avercelo, come i giovani. La classe politica, quella imprenditoriale, tutti dobbiamo impegnarci per dare dignità ai senza lavoro". Nel corso della cerimonia, alla presenza di autorità politiche, civili e religiose, è stata espressa solidarietà e vicinanza alle popolazioni dell'Abruzzo colpite dal terremoto e si è sottolineata la necessità di fare sempre di più per annullare il fenomeno delle morti sul lavoro. Assieme al prefetto hanno consegnato le onorificenze, il direttore dell'Ufficio regionale del Lavoro, Biagio Principato, e il console regionale dei Maestri del lavoro, Pasquale Scalise. I nuovi maestri del lavoro calabresi provengono dai settori dell'industria, dei servizi, trasporti e credito
Tassone "Governo assente". "Il fatto che per la prima volta sia assente il giorno del primo maggio alla manifestazione regionale di Catanzaro un rappresentante del Governo, conferma le nostre considerazioni e accentua, insieme alla preoccupazione, il fatto che tale assenza sia il frutto di una perversa logica che vuole sostanzialmente un totale abbandono della Calabria". E' quanto afferma, in una nota, il deputato dell'Udc, Mario Tassone, vicesegretario vicario del partito. "Ancora una volta, e come tutti gli anni precedenti da quando ho l'onore di rivestire il mandato parlamentare - aggiunge Tassone - ho partecipato alla manifestazione istituzionale per la consegna delle stelle al merito ai nuovi maestri del lavoro. Da uomo di governo o da parlamentare ho sempre scelto di partecipare alla manifestazione regionale di Catanzaro.E questo per il legame stretto che ho con la mia città e la Calabria". "Legame che mi porta - prosegue il parlamentare - a guardare con intensità maggiore ai travagli della nostra terra e, in particolare del nostro capoluogo di regione, sempre più investito da colpevoli disattenzioni che ne indeboliscono il prestigio, le funzioni e le sue potenzialità economiche. Per tutte sottolineo quella riguardante l'assurda cancellazione da parte del Governo della Scuola di Specializzazione della facoltà di Medicina, e il ritardo con cui lo stesso risponde alle nostre richieste e di quelle del Consiglio comunale nella maggiore dotazione di uomini e mezzi per un ampia strategia che contrasti adeguatamente una crescente e pericolosa criminalità"

Mezzogiorno priorità assoluta. Superare le divisioni sindacali e ricostruire l'unità "per essere più forti anche verso la 'ndrangheta e i fenomeni mafiosi''. E' il messaggio lanciato da Agostino Megale, segretario nazionale della Cgil a Locri, in occasione di un incontro con la popolazione locale, promosso da Cgil, Cisl e Uil di Reggio Calabria, nel luogo in cui nell'ottobre del 2006 fu assassinato dalla 'ndrangheta il vice presidente del consiglio regionale calabrese, Francesco Fortugno. Megale ha messo in evidenza la centralita' della questione lavoro e sviluppo della Calabria chiedendo al governo di aprire un tavolo di confronto sulla crisi e sulle prospettive del Mezzogiorno, "priorità delle priorità". "Troppi i ritardi, le insufficienze delle politiche del governo a fronte della crisi più grave dal dopoguerra. Si tratta di dare una prospettiva e un futuro alle nuove generazioni che soprattutto qui in Calabria - ha ricordato Megale - vedono il 60% dei giovani sotto i trent'anni senza un lavoro. Per questo, pur con tutti i limiti ancora presenti nel testo approvato al Senato sul federalismo, va colta l'opportunità di aver inserito Reggio Calabria nelle nove aree metropolitane con l'obiettivo di far diventare Reggio e Messina la nuova dimensione metropolitana dello Stretto"

 

 

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