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Mantovano replica a Masciari "Protesta infondata"

 

Sottosegretario Mantovano replica a Masciari: “Una protesta infondata”. Interviene il Quirinale. Diverse solidarietà

12 mag 09 E' "infondata" la protesta del testimone di giustizia Pino Masciari che ha annunciato uno sciopero della fame davanti al Quirinale "perché gli venga garantita protezione e sostegno dallo Stato". Lo sostiene il sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano, presidente della Commissione centrale sui programmi di protezione. "A fronte della protesta di Giuseppe Masciari contro la presunta mancata attuazione della sentenza del Tar Lazio, pubblicata il 23 gennaio 2009 - spiega Mantovano - va ricordato che con delibera del 24 aprile 2008, la Commissione centrale sui programmi di protezione, all'epoca presieduta da Marco Minniti, ha disposto per la definizione del fallimento la corresponsione di 1.293.418,60 euro, per la capitalizzazione 287.200 euro, per il danno biologico 25.287 euro per Masciari e 39.760 euro per la moglie e ha stabilito l'erogazione di 1.639.131,88 euro a titolo di mancato guadagno. E' stata confermata anche la somma elargita in precedenza alla moglie (pari a 388.631.000 lire). La somma complessiva stanziata in favore di Masciari ammonta pertanto, tenuto conto anche di voci riguardanti i figli, a 3.685.508,64 euro". Masciari, prosegue, "non ha accettato queste somme, e ha impugnato al Tar la delibera, così provocandone la sospensione, come prevede la legge". Il Commissario Antiracket, inoltre, rileva il sottosegretario, ''ha elargito ulteriori 1.549.370,69 euro a titolo di mancato guadagno alla società 'Masciari Francesco e Figli S.A.S.' che, sulla base di quanto riferito dallo stesso Masciari in più circostanze, era di fatto da lui gestita. L'erogazione complessiva supera quindi i 5 milioni di euro". Il Tar del Lazio, con sentenza del 23 gennaio 2009, ricorda Mantovano, "ha rigettato proprio su questi punti il ricorso proposto da Masciari, osservando che 'sfuggono al Collegio le ragioni per le quali la messa in disponibilita', nei suoi soli confronti, di una somma complessiva prossima a due milioni di euro sia ritenuta inidonea al finanziamento di un progetto di reinserimento lavorativò". "Non è mai venuta meno - sottolinea - la tutela personale di Masciari, che continua a essere assicurata in virtù della sua permanenza nel programma di protezione. Se in questo momento egli non appare in compagnia di personale delle forze di polizia é perché ha rifiutato il personale medesimo, o non ha reso noto i suoi spostamenti al Servizio di protezione, come è solito fare. La Commissione ha anche da tempo disposto l'audizione di Masciari e della moglie per il giorno 14 maggio 2009"

Il Quirinale passa la palla al Viminale. In relazione all'appello rivolto al Presidente della Repubblica dal testimone di giustizia Giuseppe Masciari, si fa presente che il Segretariato generale della Presidenza della Repubblica ha rappresentato al diretto interessato che, trattandosi di materia di competenza del Ministero dell'Interno, è stato opportunamente interpellato il Viminale che ha comunicato di aver già convocato Giuseppe Masciari per i prossimi giorni al fine di dare attuazione alla sentenza del Tar del Lazio anche per i profili relativi alla sua protezione e a quella dei famigliari".E' quanto scritto in una nota diffusa dal Quirinale.

Masciari ringrazia il Quirinale. La famiglia Masciari e gli amici di Pino Masciari, in una nota, "ringraziano sentitamente il Presidente della Repubblica On. Giorgio Napolitano per la netta presa di posizione attraverso la nota del Quirinale dove si sottolinea l'aspetto fondamentale della protezione per la famiglia Masciari". "Siamo inoltre certi - prosegue la nota - che il Ministero degli Interni tenga fede all'impegno preso risolvendo definitivamente la situazione relativa alla sicurezza della famiglia Masciari e all'attuazione immediata della sentenza del Tar già nel prossimo appuntamento citato dal Viminale". ''Napolitano è un grande uomo ed un grande presidente". Lo ha detto il leader del movimento antimafia Ammazzateci Tutti, Aldo Pecora, "presente oggi dinnanzi al Quirinale - è detto in un comunicato - con il testimone di giustizia Giuseppe Masciari, il quale aveva avviato stamani uno sciopero della fame per chiedere sicurezza e protezione per sé e per la sua famiglia". "Il Capo dello Stato - ha aggiunto Pecora - con il suo intervento e la sua disponibilità ad incontrare Pino Masciari in udienza al Quirinale il prossimo 14 maggio, ha dimostrato ancora una volta grande sensibilità umana ed istituzionale". "E da condotte esemplari come questa - ha concluso Pecora - dovremmo trarre insegnamento un po' tutti. Grazie Presidente!"

Mantovano ammetta i suoi errori. Il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano "piuttosto che ammettere d'aver adottato provvedimenti inadeguati, proclama vittoria contro il testimone di giustizia, contro un cittadino onesto". A sostenerlo è lo stesso Pino Masciari, il testimone di giustizia che ha annunciato uno sciopero della fame perché gli venga garantita la protezione. Con la delibera del 24 aprile 2008, spiega Masciari, la Commissione centrale sui programmi di protezione allora presieduta da Marco Minniti, gli aveva riconosciuto "alcuni elementi che rimediano a gravi lacune ma non risolvono il problema della sicurezza". Poi, il 23 gennaio 2009, "arriva l'attesa sentenza del Tar in cui si sancisce che la sicurezza della famiglia Masciari è di competenza della Commissione centrale del Ministero dell'Interno. "L'on. Mantovano invece di ammettere i suoi errori sostiene che il Tar gli abbia dato ragione, senza ricordare che la sentenza del Tar del Lazio si pronuncia in merito alla delibera Minniti: la gestione Mantovano é stata un disastro", aggiunge il testimone di giustizia, mentre "Minniti ha fatto un passo un avanti, seppur non soddisfacente". Quanto ai dati economici illustrati da Mantovano, forniti, dice Masciari, "nel tentativo di distogliere l'attenzione delle carenze del suo operato e dalle sue responsabilità", sono "dati riservati, alcuni dei quali espongono gravemente a rappresaglie la famiglia Masciari rimasta in Calabria" .

Solidarietà di Franceschini a Masciari. "Esprimiamo la vicinanza e la solidarietà del PD a Pino Masciari. La vicenda ci ricorda come sia necessaria e urgente una revisione complessiva della normativa che riguarda i testimoni di giustizia, lavoro già cominciato in Commissione antimafia nella precedente legislatura e poi interrotto bruscamente a causa della fine della legislatura", afferma Dario Franceschini segretario del Pd, che aggiunge: "Chiediamo al governo un impegno forte e convinto su questo tema poiché i testimoni di giustizia sono un bene preziosissimo per la democrazia del nostro paese che lo Stato ha il dovere di proteggere e tutelare"

Laganà “Vicini a Masciari” "Esprimo la mia più vera solidarietà e vicinanza al testimone di giustizia Pino Masciari". Lo afferma in una nota la parlamentare del Pd, Maria Grazia Laganà Fortugno. "La sua protesta - aggiunge - deve richiamare innanzitutto la eccezionalità e il valore delle collaborazioni offerte da cittadini onesti, dalle quali lo Stato ricava un immediato profitto, e non hanno un semplice valore simbolico. I testimoni di giustizia come Masciari, sono Cittadini che si trovano a mettere a rischio la propria vita e quella dei propri familiari. E' attorno a questi soggetti che anche si conferma la credibilità delle istituzioni nella lotta alla criminalità organizzata. Lo Stato, da parte sua, con le sue leggi, con i suoi provvedimenti amministrativi, ma soprattutto con i comportamenti dei suoi uomini, deve farsi carico in modo reale, concreto e costante del destino dei testimoni". "E' necessaria - prosegue Laganà Fortugno - l'adozione immediata di specifiche norme in favore dei testimoni. La fiducia annunciata sul pacchetto sicurezza impedisce per il momento la discussione di alcuni emendamenti specifici sui testimoni di giustizia, che come gruppo Pd eravamo pronti a presentare. Ecco perché, invoco un intervento urgente del Governo a tutela di Pino Masciari e di tutti i testimoni di giustizia che hanno rotto con le loro collaborazioni la barriera dell'omertà che ha sempre favorito l'azione delle mafie"

Cordopatri “Impedita a stare vicino a Masciari”. "Mi vedo costretta da una oggettiva condizione di prigionia domiciliare, privata dei beni essenziali di sopravvivenza (elettricità, cibo, medicine, pulizie, ecc.), che mi impedisce di stare al fianco del testimone di giustizia amico Pino Masciari a denunciare una situazione ormai sfuggita al controllo dello stesso Ministero dell'Interno". Lo afferma, in una nota, la testimone di giustizia Giuseppina Cotropatri. "Apparati deviati - aggiunge - sono impegnati a delegittimare lo stesso ministro dell'Interno, Maroni, con una drammatizzazione di un inconcepibile conflitto fra le istituzioni e i testimoni di giustizia. Gli stessi apparati dello Stato che, come nel mio caso, ritengono di non ottemperare nemmeno alle disposizioni della magistratura inquirente". .

Ammazzateci Tutti: sostegno a Masciari. "Ci appelliamo alla sensibilità del Capo dello Stato, quale uomo delle istituzioni e massimo garante della Costituzione". E' quanto si afferma in una nota del movimento antimafia 'Ammazzateci Tutti' a sostegno del testimone di giustizia Pino Masciari che, da oggi, ha annunciato uno sciopero della fame davanti al Quirinale "perché gli venga garantita protezione e sostegno dallo Stato". "Pino Masciari - afferma Aldo Pecora, leader del movimento antimafia - per contribuire a liberare lo Stato dal giogo mafioso in Calabria ha donato la libertà sua e di tutti i suoi familiari, con grande dignità e senso di responsabilità. In una regione come la Calabria dove pentiti di 'ndrangheta ce ne sono davvero pochi, e' grazie alle preziose denunce dei testimoni di giustizia che la magistratura e le forze di polizia hanno potuto negli ultimi 15 anni raggiungere importanti e significativi traguardi nel contrasto e nella lotta alla mafia". Pecora annuncia la propria presenza accanto a Masciari. "Alla luce di ciò Ammazzateci Tutti - conclude - si appella oggi al Capo dello Stato e alle Istituzioni tutte, affinché siano riconosciute alla famiglia Masciari le opportune garanzie di sicurezza e di reinserimento imprenditoriale"

 

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