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Norme antigay a Scandale

 

Proteste di Arcigay contro l’AVIS di Scandale che invita i gay a non donare sangue

25 mag 09 Hanno suscitato le proteste dell'Arcigay della Calabria le disposizioni dell'Avis di Scandale (Crotone) che hanno inserito nelle caratteristiche che devono portare all'autoesclusione dalla donazione di sangue il fatto di aver avuto rapporti omosessuali. "Mi chiedo quale sia il nesso di consequenzialità tra comportamenti a rischio e comportamenti omosessuali", dice in una nota Federico Cerminara dell'Arcigay dichiarandosi "allibito" da quanto pubblicato sul sito dell'Avis del centro calabrese e ricordando che l'Arcigay e "da sempre promotore di campagne di sensibilizzazione per quanto concerne le malattie sessualmente trasmissibili": "Associare le malattie sessualmente trasmissibili alla comunità omosessuale è discriminatorio e lesivo della dignità della persona umana". Nella sezione su "Chi è il donatore" del sito web dell'Avis di Scandale sono indicate, tra le condizioni in cui non si può donare, i "comportamenti sessuali a rischio" e la "tossicodipendenza". Si precisa poi che "é doveroso che ti autoescluda se hai nella tua storia personale" comportamenti tra cui "assunzione di droghe, rapporti omosessuali e rapporti sessuali con sconosciuti negli ultimi sei mesi"

Agnoletto “L'Avis riveda la sua posizione”. La sezione calabrese dell'Avis di Scandale (Crotone) "riveda subito la scelta discriminatoria" di suggerire l'autoesclusione dalla donazione di sangue per chi ha avuto raporti omosessuali. A chiederlò è il parlamentare europeo Vittorio Agnoletto, secondo il quale "si deve parlare di comportamenti sessuali a rischio, non di orientamenti". "Indicare una 'categoria' di persone come soggetti a rischio fa sì, inoltre, che chi non appartiene a quel 'gruppo' si senta al sicuro dall'infezione, indipendentemente dai comportamenti che assume", dice poi in una nota l'eurodeputato del Prc, capolista alle europee, medico, e già fondatore e presidente della Lla, la Lega italiana per la lotta contro l'Aids. "L'Unadis, agenzia di lotta all'Aids delle Nazioni Unite, ha solennemente dichiarato fin dalla fine degli anni Ottanta che si deve parlare di comportamenti a rischio e non di orientamenti sessuali. A rischio - aggiunge Agnoletto - sono i rapporti sessuali non protetti, indipendentemente dal sesso dei partner: questo dovrebbe essere il criterio-guida per un'associazione che si occupa di donazioni di sangue. Questo è l' 'abc' per chiunque si occupi di Aids"

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