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Fanghi tossici, Arpacal organizza sopralluogo

 

Fanghi tossici Enel scaricati a Motta San Giovanni, l’Arpacal organizza sopralluogo. WWF “Un emergenza ambientale”

14 mag 09 I tecnici del Servizio tematico suolo e rifiuti del dipartimento provinciale di Reggio Calabria dell'Arpacal (l'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente della Calabria) si recheranno domani a Motta San Giovanni, dove il Corpo forestale dello Stato ha scoperto un deposito abusivo di rifiuti, al centro dell'inchiesta della procura di Reggio Calabria che ha condotto anche ad una decina di arresti. Il dipartimento Arpacal di Reggio Calabria, diretto da Angelo Elio Fatta, è stato infatti chiamato dal Prefetto di Reggio Calabria, Francesco Antonio Musolino, che, attraverso il viceprefetto Giuseppe Priolo, ha coinvolto l'agenzia ambientale calabrese "per conoscere - afferma l'Arpacal in una nota - l'esatta consistenza dei rifiuti individuati e se c'é qualche potenziale pericolo per la cittadinanza che vive nei pressi dei luoghi sequestrati". "Il direttore del dipartimento reggino dell'Arpacal, essendo in corso un'inchiesta della Procura, ha dato la disponibilità del dipartimento, nei limiti operativi di quanto permetterà l'autorità giudiziaria"

WWF “E' emergenza ambientale”. Il Consiglio della sezione Regionale del Wwf, in una nota, esprime "tutto il proprio compiacimento per la brillante operazione condotta dal Corpo forestale dello Stato che ha portato al sequestro di un cava nel reggino, adibita a deposito di rifiuti tossici provenienti dalla Centrale Enel di Brindisi". "Si tratta della conferma, l'ennesima - è scritto nella nota - della gravissima emergenza ambientale in cui versa la nostra regione, divenuta ormai l'emblema del saccheggio del territorio e di un'autentica attività di rapina condotta a vari livelli, tra cui spiccano per la loro diffusione e arroganza, i gruppi criminali che si sono spartiti le diverse zone di controllo". "La Calabria - sostiene il Wwf - sta vivendo uno dei momenti più drammatici del suo già travagliato rapporto con l'ambiente, che ha visto il massacro delle coste cancellate da un diluvio cementizio senza pari in Italia, perennemente alle prese con l'inquinamento del mare, pronta a franare e ad allagarsi ad ogni temporale e che allontana le prospettive di riduzione dei rifiuti e del loro riciclaggio, riproponendo ancora discariche e inceneritori. Il tutto sotto l'ombra minacciosa della 'Ndrangheta, pronta a lucrare sui mali antichi e recenti della regione e incurante dei danni che procura alla gente in termini di sottosviluppo, emigrazione, lutti e un qualita' della vita degna di un paese da terzo mondo". "Il Wwf - conclude la nota - ringrazia il Corpo forestale e tutte le forze dell'ordine che operano in una situazione di estrema difficoltà affinché si alzi il livello di guardia e di attenzione e lancia un appello a tutti i Calabresi che hanno ancora a cuore il futuro dei loro figli affinché collaborino con le forze dello Stato e della legalità, affinché facciano sentire la propria voce contro qualsiasi tentativo di uccidere persino la speranza che le cose cambino"

Minniti “La Provincia di Reggio si costituisca parte civile”. La Provincia di Reggio Calabria "deve costituirsi parte civile nel processo per disastro ambientale e traffico illecito di rifiuti pericolosi" che scaturirà dall'inchiesta che ha portato alla scoperta di una discarica di sostanze inquinanti provenienti dalla centrale Enel 'Federico II' e che ha condotto ad una decina di arresti. A sostenerlo è il capogruppo del Prc alla Provincia di Reggio Calabria Omar Minniti. "Il territorio reggino da decenni subisce un feroce attacco da parte delle ecomafie, di criminali che generano profitti su profitti ai danni della salute dei cittadini e dell'ecosistema locale. Emblematico è - dice Minniti - lo scempio commesso nel territorio di Motta San Giovanni, in località Lazzaro, dove il Corpo Forestale ha scoperto una discarica di sostanze inquinanti provenienti dalla centrale Enel 'Federico II'". "Da più di un anno la Provincia - spiega l'esponente del Prc - si costituisce regolarmente nei procedimenti per reati di associazione mafiosa commessi nel proprio territorio, ma è opportuno che questa buona prassi venga estesa anche in presenza di altri reati che nuociono alla collettività, come quelli in materia ambientale"

Nessun rispetto per Calabria. Giovanna D'Agostino, della segreteria provinciale Italia Dei Valori, esprime soddisfazione per l'operazione del Corpo Forestale dello Stato e condotta dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria che ha portato all'arresto di 10 persone per il reato di disastro ambientale e associazione finalizzata all'attività organizzata di traffico illecito di rifiuti pericolosi. "La vicenda - afferma l'esponente dell'Idv - mette in luce l'ennesima sopraffazione di chi per profitto non ha rispetto della vita umana oltre che della propria terra 'che gli diede i natali'.Non vi è una logica ma un senso diffuso di illegalità e d'impunità visto che lo smaltimento di rifiuti nocivi è fonte di grave pericolo per la salute pubblica oltre che di alterazione del paesaggio a causa dell'inquinamento da esso derivato. Ancor più grave - aggiunge - è constatare che tali sostanze sono arrivate dalla Centrale Enel di Brindisi, ente dello Stato, e sotterrate a 300 metri dal mare. Questa non è solo una sconfitta del Meridione, l'ennesima ma di tutto lo Stato che ha permesso questo scempio ai nostri danni. La Calabria è sempre ultima in ogni classifica che viene stilata", aggiunge D'Agostino ricordando che secondo Legambiente la Calabria "é tra le prime tre regioni nella classifica dell'illegalità nel ciclo dei rifiuti e del cemento,ma prima per connivenza,omertà ed esportazione del fenomeno 'ndrangheta nel mondo''

Tripodi “Emerso quadro inquietante”. "Un sentito ringraziamento al Corpo forestale dello Stato e alla Procura di Reggio Calabria che hanno condotto a termine una brillante operazione riguardante il traffico dei rifiuti pericolosi prodotti dalla centrale Enel di Brindisi e illecitamente smaltiti nella frazione Lazzaro di Motta San Giovanni". E' quanto afferma, in una nota, Michelangelo Tripodi, assessore regionale all'Urbanistica e Governo del territorio e segretario regionale del Pdci. "Emerge un quadro davvero inquietante - ha aggiunto - che dimostra quanto è importante tenere alta la guardia contro tutti quei reati che mettono a rischio la salute dei cittadini e minacciano pericolosamente il territorio e l'ambiente". "Centomila tonnellate di rifiuti pericolosi - ha sostenuto Tripodi - illecitamente interrati in una delle zone più belle della Calabria, a poche centinaia di metri dal mare in un'area classificata come zona di interesse comunitario. Si tratta di un problema di dimensioni enormi. Per questo bisogna plaudire all'operazione del Cfs, guidato da Angelo Ciancia, che è riuscito a smantellare e ad assicurare alla giustizia l'organizzazione criminale che si è macchiata di questo gravissimo reato, provocando un vero e proprio disastro ambientale in una delle zone più belle della Calabria". "La nostra regione - prosegue Tripodi - ha un territorio bellissimo, tra i più suggestivi e affascinanti d'Italia e d'Europa, che va necessariamente tutelato contro qualsiasi attività illecita ed abusiva da parte delle organizzazioni criminali per impedire che avvengano situazioni come quella scoperta ieri". "Servono controlli severissimi - ha concluso Michelangelo Tripodi - così come occorre inasprire le pene nei confronti di chi si macchia di simili e ignobili reati. Serve in sostanza un'adeguata controffensiva verso i reati ai danni del territorio e della salute pubblica e tutti dobbiamo fare la nostra parte. A fronte di gravi delitti ambientali, infatti, ci vuole una maggiore attenzione da parte delle forze dell'ordine e della magistratura, ma anche una maggiore consapevolezza delle istituzioni e dei cittadini"

Uilcem chi ha responsabilità paghi. "Chi ha responsabilità é giusto che paghi, siano essi funzionari dell'Enel o trasportatori senza scrupoli". A sostenerlo è stato il segretario generale della Calabria della Uilcem, Gino Campana, in merito agli arresti fatti nell'ambito dell'operazione "Leucopetra", che ha smantellato un'organizzazione dedita al traffico di rifiuti pericolosi che venivano stoccati in località Lazzaro di Motta San Giovanni. "Mi sembra però quanto meno curioso - ha aggiunto - che i nostri politici regionali continuano ad inseguire chimere di sviluppo assurde, che fino a questo momento non hanno migliorato affatto la carenza cronica di lavoro in Calabria e poi non si attivino per controllare i rifiuti che arrivano da altre zone del Paese. E' come dichiarare che va bene il lavoro altrove ed i rifiuti a noi. Se è lungimiranza politica questa, i calabresi possono proprio stare tranquilli". Campana è intervenuto al corso di formazione organizzato dalla Uilcem per i suoi quadri sindacali, i propri rappresentanti Rsu ed Rls. .

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